899
ANNIBALE CARRACCI (maniera di)
(Bologna, 1560 ; Roma, 1609)
Cristo coronato di spine
Olio su tela, cm 52,5X48
Opera indubbiamente ispirata dalla tela 'Cristo incoronato di spine' custodita in Doria Pamphilj a Roma.
ESTIMATE € 300 - 600
900
PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO
Testa di carattere
Olio su tela, cm 22X18
Stilisticamente affine ai modi di Giuseppe Nogari, la tela in esame esprime il peculiare carattere della ritrattistica di carattere in area veneta, sull'esempio di Piazzetta, di Giovanni Battista Tiepolo e in modo particolare l'influenza dei modelli olandesi, soprattutto Rembrandtiani, che caratterizzarono anche alcune opere del Maggiotto. Ad assecondare questa attitudine fu, secondo Guarienti, il marchese milanese Ottavio Casnedi. Costui 'intendentissimo dell'arte, ed avendo osservato nel Nogari un certo spirito e grazia nel far le mezze figure, gli diede commissione di farne parecchie, intorno a cadauna delle quali avendogli detto il suo giudizio, e datogli utili avvertimenti, di questi tanto egli si approfitto', che in poco tempo colla sua nuova singolare maniera ad un distinto grado di reputazione sali'' (Orlandi ; Guarienti, 1753).

Bibliografia di riferimento:

P.A. Orlandi ; P. Guarienti, 'Abecedario pittorico accresciuto da Pietro Guarienti', Venezia 1753, p. 235

R. Pallucchini, 'La pittura nel Veneto. Il Settecento', I, Milano 1995, pp. 570-578

'Teste di fantasia del Settecento veneziano', catalogo della mostra a cura di R. Mangili e G. Pavanello, Venezia 2006, p. 118
ESTIMATE € 200 - 250
903
ANTON GOBAU (maniera di)
(Anversa, 1616 ; 1698)
Giocatori di bocce
Olio su carta applicata su tela, cm 34X50
La presenza di Anton Gobau a Roma e' documentata con certezza fra il 1646 e il 1648, anni in cui un Antonio Gobo pittore fiammingo risulta abitare in via Margutta. Nella Citta' Eterna l'artista si avvicina alle opere di Jan Miel, rappresentando tematiche popolaresche quali il riposo dalla caccia o le soste all'osteria, descrivendo le figure con straordinaria fedelta' e nei loro aspetti piu' dimessi.

Bibliografia di riferimento:

G. Briganti, L. Trezzani, L. Laureati, 'I Bamboccianti ; Pittori della vita quotidiana a Roma nel Seicento', Roma 1983, ad vocem
ESTIMATE € 500 - 800
904
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
Veduta del Ponte Lucano
Seppia su carta, cm 25X35
Il Ponte Lucano sito nella piana di Tivoli presso il fiume Aniene venne costruito in onore del console Plautus Silvanus nel I secolo dopo Cristo. Era uno splendido monumento che ha conservato per parecchi secoli il suo rivestimento in bianco travertino, ancora in parte esistente. Lo stile del disegno suggerisce una data d'esecuzione al XVIII secolo e una presa dal vero della veduta.
ESTIMATE € 200 - 500
905
ANGELO MARIA CRIVELLI, detto IL CRIVELLONE (maniera di)
(Attivo in Lombardia tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo)
La volpe nel pollaio
Olio su tela, cm 56X82
Il soggetto e il vivace carattere della pennellata suggeriscono l'attribuzione ad Angelo Maria Crivelli, prendendo altresi' in considerazione la tela raffigurante 'Volpe e gatto tra i volatili' conservata nel Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano. Attivo a Milano come pittore di genere, Crivelli si specializzo' nella rappresentazione di animali, soprattutto in temi di caccia e di volatili, ispirandosi alle opere dei fiamminghi Hondecoeter, Weenix, Snyders e Fyt. Una composizione simile leggermente piu' piccola e' stata recentemente esitata presso la casa d'aste Piasa a Parigi il 26 marzo 2010. Ricordiamo inoltre le tele da collezione privata piacentina raffiguranti 'Gallo con gallina, chioccia e pulcini' e 'Gallina, due piccioni e uva', pubblicate da Ferdinando Arisi nella monografia dedicata all'artista.

Bibliografia di riferimento:

F. Arisi, 'Crivellone e Crivellino', Piacenza 2004, tav. 109; figg. 216

L. Beltrame, 'Museo dArte Antica del Castello Sforzesco', a cura di M. T. Fiorio, Milano sd, pp. 73; 77, nn. 860-861
ESTIMATE € 800 - 1.200
906
PIETRO FABRIS (maniera di)
(Napoli, 1740 ; 1792)
Pescatori che mangiano
Olio su tela, cm 59X46
Pietro Fabris e' documentato a Napoli dal 1756 al 1792. Sua e' la famosa serie di 'Vedute dei Campi Phlegraei', realizzata nel 1768 per la Royal Society di Londra tramite l'ambasciatore William Hamilton. All'artista spetta anche il merito di aver indirizzato l'interesse, tra i primi, sul mondo minuto, caratteristico e colorato, della plebe napoletana, dando l'avvio a quella pittura di scenette, di vita popolaresca, che formeranno uno dei motivi fondamentali nella tematica della successiva pittura partenopea (Raffaello Causa, 1956). L'opera in esame sembra infatti esprimere il carattere narrativo del Fabris quando indirizza la sua produzione verso soluzioni iconografiche di gusto borghese, accostandosi altresi' a soluzioni pittoriche dell'ultimo Giuseppe Bonito, in modo particolare per la pennellata rischiarata dai toni cromatici rarefatti. Prossima per gusto e stile, si cita la grande tela raffigurante 'I Preparativi per il pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell'Arco', firmata e datata '1792', dove compaiono personaggi e fisionomie assai simili, che diverranno patrimonio comune per molti artisti ottocenteschi come Saverio della Gatta.

Bibliografia di riferimento:

N. Spinosa, 'Pittura napoletana del Settecento dal Rococo' al Classicismo', Napoli 1988, II, p. 57, pp. 393-397, fig. 410, scheda 310

L. Fino, 'Scene e costumi popolari a Napoli tra '700 e '800. Stampe acquarelli e gouaches da Fabris a De Bourcard', Napoli 2004, scheda 96
ESTIMATE € 400 - 700
907
PHILIPP PETER ROOS detto ROSA DA TIVOLI (attr. a)
(Sankt Goar, 1657 ; Roma, 1706)
L'Annuncio ai pastori
Olio su tela, diam. cm 26
Figlio del pittore Johann Heinrich Roos, Philipp Peter Roos, conosciuto anche come 'Rosa da Tivoli', giunse in Italia nel 1677 per trascorrervi tutta la vita. Dopo l'apprendistato con Giacinto Brandi, del quale sposera' la figlia Maria Isabella nel 1681, si dedico' a dipingere la campagna laziale. Trasferitosi a Tivoli, da cui il toponomastico nel soprannome, si specializza in paesaggi arcadici, descrivendo in modo particolare gli animali. Non e' stato ancora affrontato uno studio complessivo sulla sua vasta produzione ma e' indubbia la ragguardevole fortuna critica e commerciale che raggiunse: le sue opere erano collezionate in tutta Europa. E' indiscutibile la peculiarita' estetica del dipinto in esame che offre un utile metro qualitativo per distinguerlo dai prodotti della prolifica bottega, misurandosi con gli autografi conservati in Palazzo Doria Pamphili a Roma, le opere presenti al Museo dell'Hermitage, al Paul Getty Museum di Los Angeles ed infine al Castello Sforzesco di Milano.

Bibliografia di riferimento:

A. G. De Marchi, 'Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco di Milano', Milano 2001, V, pp. 291-292
ESTIMATE € 400 - 600