909
PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLO
Madonna con il Bambino
Olio su tela, cm 28X28
Di bella qualita' e conservazione, il dipinto si rivela di scuola francese. L'autore manifesta l'influenza di Simon Vouet e dei suoi seguaci.
ESTIMATE € 500 - 800
912
PITTORE VENETO DEL XVII-XVIII SECOLO
Scena mitologica
Olio su tela, cm 77X141
Gia' attribuito a Palma il giovane, il dipinto presenta caratteri di stile venezianeggianti ma altresi' singolari analogie con la produzione di Giuseppe Bazzani (Mantova, 1690 ; 1769). La stesura sfumata e le tipologie espressive dei volti rammentano quelle dellartista mantovano, singolare esponente del gusto rococo'.
ESTIMATE € 700 - 1.200
915
PITTORE NAPOLETANO DEL XVII SECOLO
Cavalleria turca alla carica
Olio su tela, cm 118X156
Caratterizzata da un forte cromatismo e dalle pennellate marcate e vivide, la stesura rivela tonalita' accese che modulano la cruenta scenografia e l'animosita' dei protagonisti. Lo stile e la composizione suggeriscono l'attribuzione ad un artista meridionale attivo durante la meta' del secolo. Il taglio della composizione non e' 'eroico' ma realistico, il tocco pittorico scattante evidenzia altresi' una materia che si sfalda in luminosi filamenti di colore puro, esprimendo una tecnica simile a quella del Courtois, ma qui espressa in una maniera piu' verace ed immediata, di memoria rosiana per gli scorci e le espressioni, mentre le figure sul fondo evocano quelle di Monsu' Desiderio. Questi indizi permettono di integrare il nostro artista nella tradizione della pittura di battaglie inaugurata a Napoli da Belisario Corenzio e proseguita da Aniello Falcone e Scipione Compagno, che per primi svilupparono questo filone iconografico dal primitivo indirizzo storico-celebrativo a quello della pittura di genere dalle connotazioni decorative.
ESTIMATE € 1.500 - 2.500
916
PITTORE LOMBARDO DEL XVII SECOLO
Alzata di frutta con pesche e uva
Olio su tavola, cm 37X49
Questo affascinante dipinto realizzato a olio su tavola induce a indagare gli aspetti piu' arcaici e pioneristici della natura morta italiana, i cui inizi si riscontrano nella Lombardia deta' borromaica. Giovanni Ambrogio Figino (Milano, 1553 ; 1608), Fede Galizia (Milano, 1578-1630) sono i primi interpreti di questa peculiare rivoluzione illustrativa, che vedra' nella canestra di frutta caravaggesca il suo esito naturalistico piu' noto ed efficace. La tela dell'Ambrosiana infatti, si affranca dal rigore tecnico e raffinatamente manierista del Figino e vede l'appropriarsi di una visione dal vero in cui i diversi elementi descritti si distaccano dal gusto miniaturistico cinquecentesco. Il desiderio di mantenere l'eleganza della tradizione aulica con l'indubbia fascinazione nordica e una maggior presa della realta', sara' raggiunta da Panfilo Nuvolone (Cremona, 1581 ; Milano, 1651), che da esordi strettamente galiziani offre una interpretazione squisitamente pittorica della natura in posa. Alla sua mano per evidenti analogie di stile e scrittura si riconduce l'opera in esame, che con l'alzata metallica cesellata da colpi di luce e la disposizione dei frutti, spoglia l'iconicita' dell'immagine con elegantissima sprezzatura. Altresi' importante e' la regia luministica, che non delinea solo le forme, ma descrive l'aspetto serico dei frutti evocandone la succosita' della polpa e misura lo spazio scenico in cui gli oggetti sono disposti.

Bibliografia di riferimento:

F. Porzio, 'Panfilo Nuvolone', in 'La Natura Morta in Italia', Milano 1989, vol. I, p. 226

'Natura morta lombarda', catalogo della mostra a cura di F. Caroli e A. Veca, Milano 1999, pp. 76-95

F. Caroli, 'Fede Galizia', Torino 1989, ad vocem

A. Morandotti, 'Icone lombarde: la natura morta dalle origini all'eta' della riforma settecentesca', in 'La Natura Morta nell'Italia settentrionale dal XVI al XVIII secolo', catalogo della mostra a cura di G. Godi, Milano 2000, pp. 39 51; pp. 138-142, nn. 34-37
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
917
PITTORE LOMBARDO DEL XVII SECOLO
Alzata di frutta con pere e fiori
Olio su tavola, cm 37X49
Pendant del precedente dipinto, in questo caso l'alzata metallica offre una elegante composizione di pere con steli di fiori recisi sul piano. Lo stile e il carattere iconografico e' analogo e conduce anch'esso all'immaginario pittorico di Panfilo Nuvolone. Sua e' la descrizione illusiva dei frutti e la tipologia di stesura, che ricorda ad esempio quella impiegata nella tela raffigurante 'Mele cotogne sul tavolo' custodita al Museo civico Ala Ponzone di Cremona o nella 'Alzata con pesche e melone' di collezione privata a Bassano del Grappa ma entrambi provenienti dalla raccolta di Silvano Lodi. La datazione, si colloca anch'essa tra il primo e il secondo decennio del Seicento quindi all'origine della produzione naturamortistica del pittore a noi nota.

Bibliografia di riferimento:

F. Porzio, 'Panfilo Nuvolone', in 'La Natura Morta in Italia', Milano 1989, vol. I, p. 226

'Natura morta lombarda', catalogo della mostra a cura di F. Caroli e A. Veca, Milano 1999, pp. 76-95

F. Caroli,'Fede Galizia', Torino 1989, ad vocem

A. Morandotti, 'Icone lombarde: la natura morta dalle origini all'eta' della riforma settecentesca', in 'La Natura Morta nell'Italia settentrionale dal XVI al XVIII secolo', catalogo della mostra a cura di G. Godi, Milano 2000, pp. 39 51; pp. 138 142, nn. 34-37
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
918
MARCO DOGGIONO (maniera di)
(Oggiono, 1475 circa ; Milano, 1530 circa)
Madonna del latte
Tempera su tavola, cm 30X22
Il dipinto per i caratteri di stile e scrittura insieme agli aspetti tecnici di esecuzione si puo' circoscrivere ad una datazione di inizio Cinquecento; tuttavia l'assenza di analisi e la presenza di una vernice molto ossidata, inducono ad una obbligata prudenza sia attributiva che cronologica. L'immagine, invece, conduce senza esitazioni al catalogo di Marco d'Oggiono, pittore di cultura leonardesca attivo a Milano durante i primi decenni del XVI secolo e indubbiamente il maggiore artista che abbia avuto i natali nel territorio lecchese. Documentata e' la sua presenza nella bottega vinciana, quando il maestro toscano prestava servizio presso la corte sforzesca tra il 1482 e il 1499. Tuttavia gia' nel 1490 il nostro svolgeva la sua attivita' in piena autonomia, come attesta la commissione sottoscritta con Giovanni Antonio Boltraffio per la pala raffigurante 'La Resurrezione di Cristo tra i Santi Leonardo e Lucia', destinata all'Oratorio di San Leonardo presso la Chiesa di San Giovanni sul Muro e ora al Bode Museum a Berlino. Indubbia e' la notorieta' che il pittore raggiunse, facendo proprie anche le influenze del raffaelismo e del classicismo centro-italiano. Tipico del suo repertorio e' l'iconografia della Madonna del latte, tema piu' volte affrontato come si evince scorrendo il corpus raccolto dal Sedini.

Bliografia di riferimento:

D. Sedini, 'Marco dOggiono, tradizione e rinnovamento in Lombardia tra Quattrocento e Cinquecento', Milano-Roma 1989, ad vocem
ESTIMATE € 1.000 - 2.000
919
AMBROGIO DA FOSSANO detto IL BERGOGNONE (maniera di)
(Notizie dal 1481 al 1522)
Madonna con il Bambino
Olio su tela, cm 40X30
Gia' attribuita al Bergognone la tela si pensa riconducibile ad un seguace o un allievo del maestro, citato per la prima volta nella Matricola dei pittori milanesi del 1481, poi in documento dal 1482 al 1512 e certamente attivo dal 1488 al 1494 alla Certosa di Pavia, nel 1495 a Milano e nel 1498-1500 a Lodi (affreschi distrutti nell'abside dell'Incoronata). Influenzato dalla fondamentale lezione del Foppa, il nostro artista evidenzia altresi' suggestioni nordiche, fiamminghe e franco-borgognone. Occorre ricordare in questa sede come, pur rappresentando una linea stilistica all'avanguardia durante la fine del Quattrocento, la sua produzione tarda non cogliera' le innovazioni leonardesche e centro-italiane, ripiegandosi all'uso di un repertorio ripetitivo e stanco. Cio' puo' forse facilitare le tentazioni attributive dell'opera in esame anche se par non raggiungere i suoi migliori risultati della produzione certa, ma alcune particolarita' possono suggerire l'idea di intravedere l'intervento del fratello Bernardino, suo collaboratore alla Certosa, ricordato negli annali del Duomo di Milano tra il 1517 e il 1518 di cui l'unica opera indubbiamente autografa e' il 'S.Rocco' a Brera, firmata e datata '1523'. L'iconografia si riconduce ad un prototipo tipico e riscontrabile ad esempio nella 'Madonna del Latte' appartenente all'Accademia Carrara a Bergamo, databile al 1485 circa.

Bibliografia di riferimento:

'Ambrogio da Fossano detto il Bergognone. Un pittore alla Certosa', catalogo della mostra a cura di G. C. Sciolla, Milano 1998
ESTIMATE € 800 - 1.200