Fondazione Sella. Il futuro ha radici antiche

Intervista di Luca Violo ad Angelica Sella

Il fondamento è la consapevolezza di far parte di un percorso, e che conoscerlo e confrontarsi criticamente con esso rafforzi la nostra identità e dia ispirazione al nostro pensiero e alle nostre azioni. Un archivio ha valore nella misura in cui può aiutare a disegnare il futuro, e non rischi di sbilanciare verso una vuota celebrazione del passato, inibendo la creatività. Questo è il senso del lavoro della Fondazione, che ha lo scopo statutario di conservare e valorizzare una rete sempre più fitta di patrimoni documentali di persone, famiglie, condividendone contenuti e significati con la collettività.

Fondazione Alinari. La memoria è uno scatto lungo un secolo

Intervista di Luca Violo a Giorgio van Straten

Penso che gli archivi in generale siano preziosissimi, perché ci lasciano una traccia fondamentale nella definizione identitaria di una comunità. In questo gli Archivi Alinari hanno certamente raccontato un secolo di storia italiana, dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento, e non attraverso lo strumento del fotogiornalismo, ma attraverso un racconto culturale antropologico, che è il tratto distintivo di Alinari come degli archivi che nel tempo hanno arricchito il patrimonio fotografico che oggi conserviamo.

Museo Egizio di Torino. Lo spazio della memoria

Intervista di Luca Violo a Christian Greco

La curiosità è chiedersi quale sia il nostro posto nell’ecumene e cercare di capirlo grazie alla cultura materiale delle generazioni che ci hanno preceduto, che non sono altro che frammenti di memoria di coloro che sono venuti attorno a noi. Pertanto, anche se la collezione rimane essa stessa ed è costante il museo cambia continuamente, perché noi tutti siamo figli del nostro tempo. Solo il presente ci pone delle domande con cui interrogare il passato, e queste domande sono cangianti con il mutare del tempo. Penso che il museo non debba mai dimenticare di essere innanzitutto un ente di ricerca.

Gualino alla Sabauda. Collezionista di passioni

Intervista di Luca Violo a Enrica Pagella

Ciò che considero più stimolante del suo lascito è la capacità di coltivare l’arte e la cultura come un “riposo” della mente e dell’anima, anche dopo lunghe giornate di lavoro; la convinzione che la cultura umanistica sia un humus che alimenta la creatività anche dentro la cultura industriale. Questo aspetto della personalità di Gualino è interessante e moderno. Credo che la creatività, e quindi le idee innovative, nascano da curiosità molteplici, da una propensione al nomadismo intellettuale.

La movimentazione dell’arte nella massima sicurezza

Intervista di Luca Violo a Alvise di Canossa

Ogni anno in Italia, solo per l’area museale, si muovono in entrata e in uscita all’incirca un milione e quattrocentomila pezzi, che vanno dal capolavoro assoluto all’oggetto di minor valore. Penso che nell’ottica del nostro tipo di servizio sia fondamentale garantire, a qualunque tipologia di bene artistico, la massima sicurezza nella sua movimentazione. È evidente che davanti a questi numeri dobbiamo ottemperare a un’efficienza operativa la più valida possibile, perché non è solo la perdita del pezzo in sé, quanto che ogni pezzo è quasi sempre unico sotto molti aspetti, impossibile da riprodurre; quindi il danno sarebbe totale e inaccettabile.

La Venaria Reale. Palcoscenico della meraviglia

Intervista di Luca Violo a Tomaso Ricardi di Netro

Mentre l’Europa delle corti elabora progetti che sono urbanistici, ma anche sociali e ideali per gli Stati moderni nella metà del Seicento, il Piemonte vi partecipa attivamente, anzi, ne è uno dei luoghi dove più compiutamente si realizzano. Da qui la sfida a rilanciare oggi questo modello: la Venaria come uno dei tasselli importanti della rete delle corti dove si è formata e soprattutto sviluppata l’Europa.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Contemporanea per natura

Intervista di Luca Violo a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

L’arte attinge dal presente, dall’attualità, dalla storia e insieme illumina idee e visioni di futuro. Fornisce le chiavi per leggere il nostro tempo da prospettive inattese e indisciplinate, fuori dalle narrazioni correnti e dalle regole della comunicazione. Penso all’arte come a una zona franca, a un linguaggio che oltrepassa le lingue. L’arte mi ha insegnato ad essere curiosa, a non avere paura delle opinioni diverse, ad affermare la bellezza e la vertigine che ogni pensiero nuovo e complesso porta con sé.

Arte & Mercati tra Up and Down

di Alessandro Secciani

Ma che cosa accadrà ad alcuni consumi discrezionali di alto livello, come il lusso e l’arte? È molto complesso dare una risposta articolata: in teoria il mercato è ancora vivace, ma quale mercato? Una prima risposta che appare abbastanza logica è che il lusso ai livelli più elevati e i mercati dell’arte più costosi potrebbero persino performare meglio, rispetto agli anni precedenti. La classe delle persone più ricche non  sembra avere particolari problemi, anzi è sicuramente beneficiata dal boom delle borse e soprattutto della tecnologia…

I Giardini Botanici Hanbury. Quando la natura diviene romantica bellezza

Intervista di Luca Violo a Lady Carolyn Hanbury

I quaccheri credono che un giardino debba rispettare un ordine divino in cui scienza, bellezza e religione interagiscono. Trovo che questo sia ancora presente oggi, ed è merito dell’Università che non ha tentato di trasformarlo in un parco o di usare espedienti per guadagnare denaro, bensì l’ha lasciato il più vicino possibile alla natura, in modo che mantenga uno spirito di quiete e atemporalità.

Tomaso Buzzi e le forme dei sogni

Eclettico e raffinato Tomaso Buzzi è stato uno dei principali architetti e designer del XX secolo italiano. I suoi interessi sono poliedrici e sovrapposti sorretti da una travolgente fantasia creativa. Tra anni Venti e Trenta è tra i principali interpreti del Decò italiano, e in tutta la sua vita professionale come architetto e arredatore è tra i più richiesti dalla borghesia e aristocrazia italiana. Wannenes Properties – la boutique immobiliare della Casa d’Aste – presenta a Roma “Villa Palladio” un progetto di suntuosa bellezza estetica e progettuale che Tomaso Buzzi progetta alla fine degli anni ’50 su commissione del diplomatico italo-svizzero Jean Louis Marcoli.