Pietro Domenico Olivero. Sensibilità rocaille tra realtà e finzione

Pietro Domenico Olivero fu pittore per la corte sabauda dipingendo scene di genere raffigurando mercati, feste contadine e di piazza. Le sue composizioni risentono dell’influenza fiamminga di Callot e in particolare di Jan Miel (1599-1663) artefice che, dopo il soggiorno romano avvenuto tra il 1630 e il 1640, traspose nella capitale piemontese il gusto narrativo di Van Laer e dei ‘bamboccianti’. e tele qui presentate si possono considerare i capolavori dell’artista per esuberanza creativa, sapienza scenica e prospettica, in cui l’autore mette in scena cinque rappresentazioni allegoriche inerenti alla Pittura, all’Architettura, alla Scultura, alle arti ‘meccaniche’ e all’arte della Guerra (lotti 206 – 210, con la stima per tutti e cinque di 15.000 – 24.000 euro).

La collezione Appendino. Nell’eclettica varietà il gusto del Settecento piemontese

La raccolta Appendino va certamente inserita in quel felice filone collezionistico che ha caratterizzato, ed a lungo, le scelte degli appassionati d’arte del nostro Paese. In anni nei quali le arti decorative cominciavano ad acquisire un ruolo sempre maggiore nel campo degli studi, si cominciano a riunire insiemi che affiancano ai dipinti ed agli oggetti d’arte ceramiche, tappeti e mobili, visti non solo come completamento degli arredi ma anche e soprattutto come cornice utile e necessaria per comprendere pienamente la temperie artistica dei secoli precedenti. (…)

Una tazza Ginori per il cardinale Stoppani

Come è noto la produzione araldica doveva costituire, per molte manifatture di porcellana settecentesca, il campo di prova della propria eccellenza, destinata come era alle élite del tempo. Carlo Ginori, sempre con un occhio alla manifattura sassone, non trascurerà la produzione araldica: e tra i risultati più felici andrà certo inserito il servizio realizzato, probabilmente nel 1753, per il cardinale Stoppani che sarà esitata nell’asta milanese di Ceramiche e Vetri dell’8 maggio 2025 (lotto 538, stima 1.600 – 1.800 euro)

Porcellane, maioliche e vetri. Le delicate forme della grazia

La vendita milanese del prossimo 8 maggio 2025, presenta, oltre alla usuale panoramica di porcellane e maioliche italiane ed europee, due interessanti nuclei collezionistici.
Il primo è costituito da una bella raccolta di porcellane di Doccia, per la gran parte esempi di vasellame databile al primo periodo di attività della manifattura: tra i vari lotti segnaliamo una tazza bassa appartenente al noto servizio realizzato da Ginori per il prelato milanese Gianfranco Stoppani (1695-1774), elevato alla porpora nel 1753 (lotto 538, stima 1.600 -1.800 euro).

Mattone di lusso

Attualmente, in Italia, le tipologie di immobili di lusso più richieste riflettono diverse tendenze influenzate da fattori economici, sociali e culturali. Le proprietà situate in centri storici di città come Roma, Firenze, Milano e Venezia continuano a essere ambite. Questi immobili offrono non solo un fascino architettonico unico, ma anche la vicinanza a servizi, cultura e intrattenimento. Gli acquirenti spesso cercano appartamenti di lusso con finiture di alta qualità e viste mozzafiato. Altrettanto le nuove costruzioni di lusso, caratterizzate da design contemporaneo e sostenibilità, stanno attirando l’attenzione di un pubblico più giovane e cosmopolita. (…)

La Ditta Musy Padre & Figli di Torino e un orologio d’amore

Insieme a Giacomo Musy lavorava il figlio Luigi, che aveva presentato all’Università dei Mastri Orologiai il suo “Capo d’Opera”, come veniva chiamato a quei tempi, e ne otteneva da questi l’approvazione incondizionata e con regia patente del Consolato di Sua Maestà. In data 16 agosto 1754, veniva nominato Mastro Orologiaio, con facoltà di esercitare la professione e tenere aperto il negozio, e in data 30 aprile 1765, insieme al fratello Claudio, veniva designato orefice e orologiaio della Casa Reale. (…)

Carlo Sellito e un ritratto alla divina Andreana Basile

Attribuito in antico a Parmigianino, il dipinto fu nel 1991 ricondotto al catalogo di Carlo Sellitto da Ferdinando Bologna, il quale suggerì una data d’esecuzione ai primi anni del secondo decennio classificandolo come “ritratto di dama in veste di Santa Cecilia”. Nondimeno, l’aspetto iconografico diviene preponderante valutando che in quegli anni la sola personalità femminile che si distingue per il talento musicale fu Adriana Basile, nota come “la divina Andreana” (…)

Palazzo Beccadelli a Palermo. Gusto anglosassone per un’elegante e romantica dimora

Palazzo Beccadelli è tutt’oggi una pregevole testimonianza del tanto amato insediamento fuori porta detto dell’Olivuzza, studiando il quale, la sua pianta e la sua decorazione interna, possiamo affermare che si tratti di una delle più significative dimore ottocentesche palermitane, non stravolta da interventi successivi di trasformazione, bensì in perfetto stato di conservazione, ideale per una agevole lettura storico artistico del monumento. Molte di queste dimore, infatti, sono spesso state frazionate in più unità abitative perdendo gran parte degli originari spazi destinati alla rappresentanza.

Il tenebrismo classicista di Pietro Antonio Magatti

Il dipinto in esame, la cui attribuzione si deve a Francesco Gonzales e Francesco Frangi, è da considerare tra le migliori e impegnative opere di Pietro Antonio Magatti, non solo per le imponenti dimensioni, ma anche per la qualità pittorica che, avvalorata dalla bella conservazione, è ancora in “prima tela”. Si deve inoltre rimarcare che in questo caso l’autore esibisce una ricercatezza formale all’altezza delle migliori istanze del rococò internazionale, attestando l’importanza dell’alunnato bolognese nella bottega di Gian Gioseffo Dal Sole (…)

Lucio Fontana & Osvaldo Borsani. Arredare Oltre

La cassettiera in legno di noce ebanizzato, legno di acero, ottone, cristallo molato retro dipinto ad aerografo e tecnica mista, che reca la firma incisa sul retro del piano e realizzata nel 1955, è una preziosa testimonianza della collaborazione fra Lucio Fontana e gli Arredamenti Borsani di Varedo. Si inserisce nel clima della ricostruzione e del superamento degli anni bui della seconda guerra mondiale, riprendendo la tematica del dialogo fra le arti, enunciata in particolare da Ponti fin dagli anni 20 (…)