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PITTORE VENETO DEL XVII-XVIII SECOLO
Scena mitologica
Olio su tela, cm 77X141
Gia' attribuito a Palma il giovane, il dipinto presenta caratteri di stile venezianeggianti ma altresi' singolari analogie con la produzione di Giuseppe Bazzani (Mantova, 1690 ; 1769). La stesura sfumata e le tipologie espressive dei volti rammentano quelle dellartista mantovano, singolare esponente del gusto rococo'.
ESTIMATE € 700 - 1.200
900
PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO
Testa di carattere
Olio su tela, cm 22X18
Stilisticamente affine ai modi di Giuseppe Nogari, la tela in esame esprime il peculiare carattere della ritrattistica di carattere in area veneta, sull'esempio di Piazzetta, di Giovanni Battista Tiepolo e in modo particolare l'influenza dei modelli olandesi, soprattutto Rembrandtiani, che caratterizzarono anche alcune opere del Maggiotto. Ad assecondare questa attitudine fu, secondo Guarienti, il marchese milanese Ottavio Casnedi. Costui 'intendentissimo dell'arte, ed avendo osservato nel Nogari un certo spirito e grazia nel far le mezze figure, gli diede commissione di farne parecchie, intorno a cadauna delle quali avendogli detto il suo giudizio, e datogli utili avvertimenti, di questi tanto egli si approfitto', che in poco tempo colla sua nuova singolare maniera ad un distinto grado di reputazione sali'' (Orlandi ; Guarienti, 1753).

Bibliografia di riferimento:

P.A. Orlandi ; P. Guarienti, 'Abecedario pittorico accresciuto da Pietro Guarienti', Venezia 1753, p. 235

R. Pallucchini, 'La pittura nel Veneto. Il Settecento', I, Milano 1995, pp. 570-578

'Teste di fantasia del Settecento veneziano', catalogo della mostra a cura di R. Mangili e G. Pavanello, Venezia 2006, p. 118
ESTIMATE € 200 - 250
811
RAFFAELE BADARACCO
(Genova, 1648 ; 1726)
San Giuseppe e Gesu' Bambino
Olio su tela, cm 57X49
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
926
RAFFAELLO VANNI
(Siena, 1595 - 1673)
Santa Caterina da Siena
Olio su tela, cm 74,5X99
L'opera e' stata ricondotta al catalogo di Raffaello Vanni da Francesca Baldassari, che ne colloca l'esecuzione alla maturita', al sesto decennio del XVII secolo. L'artista si puo' considerare uno dei principali protagonisti della Pittura senese seicentesca, sviluppando una sintesi d'altissima qualita' tra il Barocco bolognese e quello romano. Di lui aveva altissima considerazione Giovanni Battista Marino, che lo riteneva tra i migliori artisti viventi e partecipe della sua Galleria. La tela qui presentata documenta assai bene lo straordinario livello di raffinatezza raggiunto dal pittore al culmine della carriera e ribadisce la sua importanza nello sviluppo della cultura figurativa senese. In questa tela si ritrova l'influenza di Rutilio Manetti, non solo per il dato illustrativo ; ricordando una tela di simile soggetto custodita alla Pinacoteca di Siena ; ma anche per quell'aurea delicatamente tenebrosa, inevitabile per un autore la cui formazione si svolge sostanzialmente nella Citta' Eterna. Si trovano tracce di quel Classicismo dettato da Andrea Sacchi e Nicolas Poussin appena vivacizzato da Pietro da Cortona quando attorno agli anni Cinquanta il pittore guardera' al regista del Barocco con maggiore attenzione, mantenendo tuttavia ben salde le sue prerogative d'origine. In questo spazio temporale e' realizzato il dipinto in esame, collocabile tra 'Lo Sposalizio della Vergine', custodito nell'omonimo oratorio a Siena (1650) e 'La Carita'', oggi in Collezione Monte dei Paschi e databile al 1656.

Il dipinto e' corredato da una scheda critica di Francesca Baldassari.

Bibliografia di riferimento:

A. Negro, 'Raffaello Vanni', in 'Pietro da Cortona 1597-1669', catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Milano 1997, pp. 235-244, pp. 422-427, nn. 88-90

M. Ciampolini, 'Pittori senesi del Seicento', Siena 2010, vol. 3, pp.1029-1088, con bibliografia precedente
ESTIMATE € 3.000 - 4.000