725
A FLEMISH TAPESTRY, BRUXELLES, CIRCA 1640; WASH NEEDED, RESTORATIONS, SILK DRIED, SOME REMOVAL PARTS
Cm 417X550
Storie di Ulisse dai cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593-1678): il Ritorno di Telemaco. Finemente tessuto in lana e seta; necessita di lavaggio, alcune parti di stacco, sete secche, restauri sparsi
Storie di Ulisse dai cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593-1678): il Ritorno di Telemaco. Finemente tessuto in lana e seta; necessita di lavaggio, alcune parti di stacco, sete secche, restauri sparsi
ESTIMATE € 15.000 - 18.000
La scena con 'Telemaco che conduce Teoclimeno' è stata studiata da Jordaens in uno schizzo preparatorio a inchiostro, gessetto e acquarello su carta, a Stoccolma, National Museum, inv. 1954/1863, e in un ben rifinito modello a olio su tela, ad Aix-en-Provence, Musée Granet, inv. 363 (Nelson 1998, p. 83, nn. 14a-b, tavv. 35, 36), con leggere differenze da un dipinto all'altro, e rispetto alla scena intessuta, che è in controparte rispetto ai prototipi pittorici. Lo stesso soggetto riappare, con maggiori varianti, in un dipinto, anch'esso autografo, in collezione Wauters a Bruxelles (ibid., fig. 27).
La serie è stata tessuta più volte da diverse manifatture di Bruxelles. L'arazzo qui presentato appartiene alla redazione delle 'Storie di Ulisse' concordemente ritenuta la più antica sopravvissuta e forse la prima eseguita, verso il 1640, da più arazzieri brussellesi, i cui componenti sono rifiniti con una bordura disegnata dallo stesso Jordaens: il mascherone e gli attigui cigni del fregio inferiore appaiono in uno schizzo dell'artista a San Pietroburgo, Ermitage, inv. 33.446 (ibid., p. 75, n. 8a, tav. 17). Sono parte del gruppo due arazzi con 'Circe che trasforma i compagni di Ulisse in maiali' e 'Ulisse alla corte di Alcinoo' (Città del Messico, collezione privata), rispettivamente corredati delle marche degli anonimi arazzieri 'R.A.V.P' ed 'E.R.C.' (d'Hulst 1956, figg. 7, 9- Nelson 1998, pp. 75, 81, nn. 8, 13, tavv. 16, 29), e il citato 'Incontro di Ulisse e Nausicaa a Roma', Hotel Hilton Cavalieri, firmato da Daniel Eggermans (m. 1646).
Solo una parte del cartone del 'Telemaco che conduce Teoclimeno' è riprodotto in un arazzo del 1650 circa di Jan van Leefdael, con diversa bordura, presso lo Art Institute di Chicago (Brosens 2008, pp. 133-137, n. 18). La più ampia serie superstite delle 'Storie di Ulisse' di Jordaens, tessuta nel 1665-1666 da Geraert van der Strecken e Jan van Leefdael per Carlo Emanuele II di Savoia, formata da nove pezzi rifiniti con una bordura ancora diversa, è smistata tra il Palazzo del Quirinale a Roma e il Palazzo Reale di Torino (Forti Grazzini 1994, pp. 284-302, nn. 108-112): la scena di 'Telemaco che conduce Teoclimeno' è smistata su due arazzi, il maggiore dei quali (con Telemaco, Teoclimeno e Penelope) è a Roma (ibid., pp. 300-302, n. 112), mentre l'altro, col gruppo delle ancelle, è a Torino (L. Mallé, 'Museo Civico di Torino. Mobili e arredi lignei. Arazzi e bozzetti per arazzi. Catalogo', Torino 1972, p. 523, fig. 11).
Siamo grati a Nello Forti Grazzini per il contributo fornito nella schedatura del presente lotto.
Provenienza e bibliografia:
vendita Boetto, 'Villa La Lomellina a Gavi Ligure', 22-24 settembre 2001, lotto 1027, assieme a un altro pezzo della stessa serie (Incontro di Ulisse e Nausicaa) ora parte della collezione Terruzzi presso l'Hotel Hilton Cavalieri a Roma. E' segnalato da K. Brosens, 'European Tapestries in the Art Institute of Chicago', Chicago 2008, p.137 nota 16, in seguito a un successivo passaggio in asta dell'arazzo a Parigi nel 2006.
La scena, che illustra 'Odissea', XVII, 85-97 (del poema greco esistevano ormai, all'inizio del ¿600, traduzioni latine, francesi e olandesi), tessuta nell'arazzo con straordinaria finezza, mostra il ritorno di Telemaco, figlio di Ulisse, alla reggia di Itaca, dal lungo viaggio alla ricerca di notizie del padre- ne riportò l'indovino Teoclimeno, che avrebbe rivelato a Penelope, moglie di Ulisse, che l'eroe era già rientrato, in incognito, sull'isola.
A sinistra si vedono Telemaco, Teoclimeno appoggiato a un bastone e altri due personaggi affacciarsi, da una porta aperta, nella sontuosa stanza in cui Penelope, seduta davanti a un tendaggio blu, ricama la proverbiale tela, posata sulle sue gambe. La donna è investita dalla forte luce che irrompe da una finestra e che proietta le ombre delle inferriate dei vetri sull'architettura dello sfondo: effetto luministico sorprendente e raro in un arazzo antico. A destra, tre ancelle recano cibo e frutta per rifocillare i viaggiatori.
Il panno è rifinito da una splendida bordura di gusto barocco, disegnata da Jordaens, arricchita sui montanti laterali da erme di Minerva (a sinistra) e di Mercurio (a destra): le due divinità aiutarono più volte Ulisse durante le sue peregrinazioni e ne personificano la saggezza e l'astuzia- il fregio superiore è ornato da un mascherone entro un fastigio, affiancato da cupidi reggi-festoni; quello inferiore da un mascherone entro una corona d'alloro, affiancato da cigni, serpenti, sirene.
L'arazzo è parte di una serie delle 'Storie di Ulisse', la cui progettazione da parte di Jacob Jordaens ; con Rubens e Van Dyck, il maggiore pittore delle Fiandre nel XVII secolo, e un prolifico cartonista di arazzi -, oltre a essere dimostrata dal carattere anticlassico, fiabesco e decisamente estroso delle composizioni e dei tipi umani raffigurati nelle tappezzerie di cui si compone (nel panno qui proposto, l'episodio antico assume l'aspetto di un evento casuale e quotidiano ambientato in una dimora aristocratica fiamminga del tempo del pittore), è accertata dalla sopravvivenza di schizzi, modelli e dipinti a olio autografi preparatori per le scene intessute. Sulla serie esiste un'ampia bibliografia (oltre allo studio seminale di R. A. d'Hulst, 'Jordaens and His Early Activities in the Field of Tapestry', in 'The Art Quarterly', XIX, 1956, pp. 240-243, si vedano le messe a punto di N. Forti Grazzini, 'Il patrimonio artistico del Quirinale. Gli arazzi', Milano-Roma 1994, I, pp.284-302- K.Nelson, 'Jacob Jordaens, Design for Tapestry', Turnhout 1998, pp. 24-28. 72-84; Brosens 2008, pp. 133-137). Dei cartoni, che sembravano tutti perduti in un naufragio nel 1670-1675 (Forti Grazzini 1994, p. 285), è sopravvissuto però quello per l' 'Incontro di Ulisse e Nausicaa', recentemente transitato sul mercato. Non documentata, la genesi della serie è stata generalmente collocata dagli studiosi verso il 1635, alla quale sembra però preferibile una datazione lievemente ritardata, verso il 1640 (K.Brosens, 'Originalité et érudition. Les séries de tapisseries de Jordaens sur des thèmes de l'Antiquité classique, in Jordaens et l'Antiquité', catalogo della mostra, Bruxelles 2012,p.251).
La serie è stata tessuta più volte da diverse manifatture di Bruxelles. L'arazzo qui presentato appartiene alla redazione delle 'Storie di Ulisse' concordemente ritenuta la più antica sopravvissuta e forse la prima eseguita, verso il 1640, da più arazzieri brussellesi, i cui componenti sono rifiniti con una bordura disegnata dallo stesso Jordaens: il mascherone e gli attigui cigni del fregio inferiore appaiono in uno schizzo dell'artista a San Pietroburgo, Ermitage, inv. 33.446 (ibid., p. 75, n. 8a, tav. 17). Sono parte del gruppo due arazzi con 'Circe che trasforma i compagni di Ulisse in maiali' e 'Ulisse alla corte di Alcinoo' (Città del Messico, collezione privata), rispettivamente corredati delle marche degli anonimi arazzieri 'R.A.V.P' ed 'E.R.C.' (d'Hulst 1956, figg. 7, 9- Nelson 1998, pp. 75, 81, nn. 8, 13, tavv. 16, 29), e il citato 'Incontro di Ulisse e Nausicaa a Roma', Hotel Hilton Cavalieri, firmato da Daniel Eggermans (m. 1646).
Solo una parte del cartone del 'Telemaco che conduce Teoclimeno' è riprodotto in un arazzo del 1650 circa di Jan van Leefdael, con diversa bordura, presso lo Art Institute di Chicago (Brosens 2008, pp. 133-137, n. 18). La più ampia serie superstite delle 'Storie di Ulisse' di Jordaens, tessuta nel 1665-1666 da Geraert van der Strecken e Jan van Leefdael per Carlo Emanuele II di Savoia, formata da nove pezzi rifiniti con una bordura ancora diversa, è smistata tra il Palazzo del Quirinale a Roma e il Palazzo Reale di Torino (Forti Grazzini 1994, pp. 284-302, nn. 108-112): la scena di 'Telemaco che conduce Teoclimeno' è smistata su due arazzi, il maggiore dei quali (con Telemaco, Teoclimeno e Penelope) è a Roma (ibid., pp. 300-302, n. 112), mentre l'altro, col gruppo delle ancelle, è a Torino (L. Mallé, 'Museo Civico di Torino. Mobili e arredi lignei. Arazzi e bozzetti per arazzi. Catalogo', Torino 1972, p. 523, fig. 11).
Siamo grati a Nello Forti Grazzini per il contributo fornito nella schedatura del presente lotto.
Provenienza e bibliografia:
vendita Boetto, 'Villa La Lomellina a Gavi Ligure', 22-24 settembre 2001, lotto 1027, assieme a un altro pezzo della stessa serie (Incontro di Ulisse e Nausicaa) ora parte della collezione Terruzzi presso l'Hotel Hilton Cavalieri a Roma. E' segnalato da K. Brosens, 'European Tapestries in the Art Institute of Chicago', Chicago 2008, p.137 nota 16, in seguito a un successivo passaggio in asta dell'arazzo a Parigi nel 2006.
La scena, che illustra 'Odissea', XVII, 85-97 (del poema greco esistevano ormai, all'inizio del ¿600, traduzioni latine, francesi e olandesi), tessuta nell'arazzo con straordinaria finezza, mostra il ritorno di Telemaco, figlio di Ulisse, alla reggia di Itaca, dal lungo viaggio alla ricerca di notizie del padre- ne riportò l'indovino Teoclimeno, che avrebbe rivelato a Penelope, moglie di Ulisse, che l'eroe era già rientrato, in incognito, sull'isola.
A sinistra si vedono Telemaco, Teoclimeno appoggiato a un bastone e altri due personaggi affacciarsi, da una porta aperta, nella sontuosa stanza in cui Penelope, seduta davanti a un tendaggio blu, ricama la proverbiale tela, posata sulle sue gambe. La donna è investita dalla forte luce che irrompe da una finestra e che proietta le ombre delle inferriate dei vetri sull'architettura dello sfondo: effetto luministico sorprendente e raro in un arazzo antico. A destra, tre ancelle recano cibo e frutta per rifocillare i viaggiatori.
Il panno è rifinito da una splendida bordura di gusto barocco, disegnata da Jordaens, arricchita sui montanti laterali da erme di Minerva (a sinistra) e di Mercurio (a destra): le due divinità aiutarono più volte Ulisse durante le sue peregrinazioni e ne personificano la saggezza e l'astuzia- il fregio superiore è ornato da un mascherone entro un fastigio, affiancato da cupidi reggi-festoni; quello inferiore da un mascherone entro una corona d'alloro, affiancato da cigni, serpenti, sirene.
L'arazzo è parte di una serie delle 'Storie di Ulisse', la cui progettazione da parte di Jacob Jordaens ; con Rubens e Van Dyck, il maggiore pittore delle Fiandre nel XVII secolo, e un prolifico cartonista di arazzi -, oltre a essere dimostrata dal carattere anticlassico, fiabesco e decisamente estroso delle composizioni e dei tipi umani raffigurati nelle tappezzerie di cui si compone (nel panno qui proposto, l'episodio antico assume l'aspetto di un evento casuale e quotidiano ambientato in una dimora aristocratica fiamminga del tempo del pittore), è accertata dalla sopravvivenza di schizzi, modelli e dipinti a olio autografi preparatori per le scene intessute. Sulla serie esiste un'ampia bibliografia (oltre allo studio seminale di R. A. d'Hulst, 'Jordaens and His Early Activities in the Field of Tapestry', in 'The Art Quarterly', XIX, 1956, pp. 240-243, si vedano le messe a punto di N. Forti Grazzini, 'Il patrimonio artistico del Quirinale. Gli arazzi', Milano-Roma 1994, I, pp.284-302- K.Nelson, 'Jacob Jordaens, Design for Tapestry', Turnhout 1998, pp. 24-28. 72-84; Brosens 2008, pp. 133-137). Dei cartoni, che sembravano tutti perduti in un naufragio nel 1670-1675 (Forti Grazzini 1994, p. 285), è sopravvissuto però quello per l' 'Incontro di Ulisse e Nausicaa', recentemente transitato sul mercato. Non documentata, la genesi della serie è stata generalmente collocata dagli studiosi verso il 1635, alla quale sembra però preferibile una datazione lievemente ritardata, verso il 1640 (K.Brosens, 'Originalité et érudition. Les séries de tapisseries de Jordaens sur des thèmes de l'Antiquité classique, in Jordaens et l'Antiquité', catalogo della mostra, Bruxelles 2012,p.251).
LOTS
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A MARBLE SCULPTURE, 18TH-19TH CENTURY; WEAR, DEFECTS, SCRATCHES, MINOR CHIPS AND LOSSES
A MARBLE SCULPTURE, 18TH-19TH CENTURY; WEAR, DEFECTS, SCRATCHES, MINOR CHIPS AND LOSSES
ESTIMATE € 2.800 - 3.000
626
A MARBLE GROUP, 19TH CENTURY; WEAR, SCRATCHES, DEFECTS, MINOR CHIPS AND LOSSES, DIRT TRACES
A MARBLE GROUP, 19TH CENTURY; WEAR, SCRATCHES, DEFECTS, MINOR CHIPS AND LOSSES, DIRT TRACES
ESTIMATE € 4.000 - 5.000