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PITTORE DEL XVIII SECOLO
Natura morta
Olio su tela, cm 25,5X35,5
Olio su tela, cm 25,5X35,5
STIMA € 1.000 - 1.500
Databile al XVIII secolo, questa elegante natura morta raffigurante fichi, petali ed una rosa recisa, esprime una ragguardevole qualita' pittorica ed una estetica di gusto tipicamente rocaille. Gia' attribuita, inspiegabilmente, ad un artista lombardo e dubitativamente a Margherita Caffi, l'opera si adatta con minor difficolta' a confronti con la produzione di Ludovico Stern (Roma, 1709 ; 1777), non solo per una equivalente misura cronologica, ma altresi' per la delicatezza delle stesure a tonalita' pastello. Eppure, anche se visibilmente distante dagli esempi di esasperato naturalismo seicenteschi, la nostra tela non manca di requisiti descrittivi e di mimesi ben espressi nella resa dei frutti e in quegli effetti tattili cosi' essenziali per offrire all'osservatore un miglior senso della realta' in natura. Diventa quindi necessario illustrare il significato di questa composizione: allusione alla transitorieta' della vita e della bellezza. I fiori recisi, i petali, la frutta matura sono il repertorio tipico delle Vanitas, dell'ammonimento all'effimera condizione dell'esistenza.
LOTTI
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PIO JORIS (1843-1921)
PIO JORIS (1843-1921)
Scorcio di villa
Firmato P Joris in basso a destra
Olio su tela, cm 87X69
Firmato P Joris in basso a destra
Olio su tela, cm 87X69
STIMA € 1.000 - 2.000
117
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII SECOLO
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII SECOLO
Scena di osteria con musici
Olio su tela, cm 29,5X58
Il dipinto e' una interessante testimonianza delle prime composizioni a tema bambocciante, certamente eseguita da un artista nordico attivo a Roma durante i primi decenni del XVII secolo e partecipe delle Bentvueghels. Fu certamente una rivoluzione culturale quella apportata da questi pittori, nella maggior parte dei casi giovanissimi e giunti nella Citta' Eterna in viaggio di istruzione, perche' considerata la Capitale delle arti e del collezionismo. Da questo momento in poi, trovano dignita' pittorica fatti quotidiani e goliardici, descritti con un audacia e talvolta un'inedita irriverenza. I temi rappresentati erano scene di teatro di strada, feste goliardiche e sordide osterie, mercati, mendicanti e zingare, scene di vita quotidiana di poca importanza ma che contribuirono indubbiamente alla liberta' dell'arte e di conseguenza alla sua modernita'.
Olio su tela, cm 29,5X58
Il dipinto e' una interessante testimonianza delle prime composizioni a tema bambocciante, certamente eseguita da un artista nordico attivo a Roma durante i primi decenni del XVII secolo e partecipe delle Bentvueghels. Fu certamente una rivoluzione culturale quella apportata da questi pittori, nella maggior parte dei casi giovanissimi e giunti nella Citta' Eterna in viaggio di istruzione, perche' considerata la Capitale delle arti e del collezionismo. Da questo momento in poi, trovano dignita' pittorica fatti quotidiani e goliardici, descritti con un audacia e talvolta un'inedita irriverenza. I temi rappresentati erano scene di teatro di strada, feste goliardiche e sordide osterie, mercati, mendicanti e zingare, scene di vita quotidiana di poca importanza ma che contribuirono indubbiamente alla liberta' dell'arte e di conseguenza alla sua modernita'.
STIMA € 400 - 700
11
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII-XVIII SECOLO
Natura morta
Olio su tela, cm 64X78
Olio su tela, cm 64X78
STIMA € 5.000 - 8.000
93
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVIII SECOLO
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVIII SECOLO
Assunzione della Vergine
Transito di San Giuseppe
Olio su rame, cm 44X34 (2)
Transito di San Giuseppe
Olio su rame, cm 44X34 (2)
STIMA € 500 - 600
106
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVIII SECOLO
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVIII SECOLO
San Giovanni Nepomuceno
Olio su tela, cm 107X85,5
Il dipinto, di bella qualita' pittorica, mostra una evidente indole barocca, e lo stile suggerisce l'attribuzione ad un artista attivo a Roma a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Riconoscere con adeguati margini di sicurezza l'autore non e' cosa facile, specialmente perche' si e' al cospetto di un bozzetto, o meglio, di un modelletto destinato alla realizzazione di un'opera di maggiori dimensioni. Un'ipotesi da non scartare e' quella di riconoscere la mano di Marco Benefial (Roma, 1684 ; 1764), attento interprete del cortonismo, ma tuttavia classicista di razza, guardando ai migliori esempi di Annibale Carracci.
Olio su tela, cm 107X85,5
Il dipinto, di bella qualita' pittorica, mostra una evidente indole barocca, e lo stile suggerisce l'attribuzione ad un artista attivo a Roma a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Riconoscere con adeguati margini di sicurezza l'autore non e' cosa facile, specialmente perche' si e' al cospetto di un bozzetto, o meglio, di un modelletto destinato alla realizzazione di un'opera di maggiori dimensioni. Un'ipotesi da non scartare e' quella di riconoscere la mano di Marco Benefial (Roma, 1684 ; 1764), attento interprete del cortonismo, ma tuttavia classicista di razza, guardando ai migliori esempi di Annibale Carracci.
STIMA € 4.000 - 6.000
186
PITTORE ATTIVO A TORINO NEL XVIII SECOLO
PITTORE ATTIVO A TORINO NEL XVIII SECOLO
Marina con navi alla fonda e chiesa
Marina con navi alla fonda e molo con figure
Marina con tempesta
Marina con navi alla fonda e molo con figure
Marina con tempesta
STIMA € 3.000 - 5.000
23
PITTORE ATTIVO IN VENETO DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE ATTIVO IN VENETO DEL XVII-XVIII SECOLO
Figura femminile
Olio su tela, cm 84X76
Olio su tela, cm 84X76
STIMA € 4.500 - 5.500
18
PITTORE BAMBOCCIANTE ATTIVO A ROMA NEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE BAMBOCCIANTE ATTIVO A ROMA NEL XVII-XVIII SECOLO
La stazione di posta
Il maniscalco
Olio su tela, cm 39X58 (2)
Il maniscalco
Olio su tela, cm 39X58 (2)
STIMA € 1.500 - 2.500
118
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
Giuda e Tamar
Olio su tela, cm 40,5X46
Opera di carattere bolognese, la tela in esame riproduce l'episodio biblico di Giuda e Tamar. L'analisi dello stile evidenzia il riferimento alla Scuola bolognese e in modo particolare agli esempi di Lorenzo Pasinelli (Bologna, 1629 ; 1700). Dal distintivo aspetto bozzettistico, la tela e' quindi uno studio per un'opera di maggiori dimensioni, in cui l'artista medita l'impostazione scenica e la regia dei lumi. Si coglie altresi' una raffinata stesura pittorica, costituita da pigmenti di buona qualita' e rifrazione, in modo particolare riferendosi alle vesti, modellate con eleganti modulazioni tonali e minuti colpi di pennello per le lumeggiature.
Olio su tela, cm 40,5X46
Opera di carattere bolognese, la tela in esame riproduce l'episodio biblico di Giuda e Tamar. L'analisi dello stile evidenzia il riferimento alla Scuola bolognese e in modo particolare agli esempi di Lorenzo Pasinelli (Bologna, 1629 ; 1700). Dal distintivo aspetto bozzettistico, la tela e' quindi uno studio per un'opera di maggiori dimensioni, in cui l'artista medita l'impostazione scenica e la regia dei lumi. Si coglie altresi' una raffinata stesura pittorica, costituita da pigmenti di buona qualita' e rifrazione, in modo particolare riferendosi alle vesti, modellate con eleganti modulazioni tonali e minuti colpi di pennello per le lumeggiature.
STIMA € 400 - 700
120
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
Natura morta con more, uva spina, lamponi e cedro
Olio su tela, cm 45,5X72
La tela ha caratteri illustrativi che, in virtu' del ricercato arcaismo con cui sono descritti e ordinati gli oggetti, ricordano le nature morte del primo Seicento di Scuola emiliana e, in modo particolare, quelle realizzate dal fratello minore del Guercino, Paolo Antonio Barbieri (Cento, 1603 ; Bologna, 1649). L'immagine, infatti, evoca la nota 'Spezieria' conservata nella Pinacoteca di Spoleto, in cui gli elementi raffigurati sono distinti e l'ambientazione e' contraddistinta da una luminosita' caravaggesca, raggiungendo esiti delle 'nature in posa spagnole. In tal senso e' inevitabile pensare al significato allegorico di queste opere, dove l'essenzialita' e' preponderante a differenza delle esuberanti tavole imbandite olandesi, che anche nei casi piu' castigati non toccano mai simili livelli di minimalismo. Nel nostro caso l'artista dipinge una vera e propria meditazione sullo spazio e una rigorosa osservazione della realta', pervenendo ad un risultato metafisico di straordinaria efficacia.
Olio su tela, cm 45,5X72
La tela ha caratteri illustrativi che, in virtu' del ricercato arcaismo con cui sono descritti e ordinati gli oggetti, ricordano le nature morte del primo Seicento di Scuola emiliana e, in modo particolare, quelle realizzate dal fratello minore del Guercino, Paolo Antonio Barbieri (Cento, 1603 ; Bologna, 1649). L'immagine, infatti, evoca la nota 'Spezieria' conservata nella Pinacoteca di Spoleto, in cui gli elementi raffigurati sono distinti e l'ambientazione e' contraddistinta da una luminosita' caravaggesca, raggiungendo esiti delle 'nature in posa spagnole. In tal senso e' inevitabile pensare al significato allegorico di queste opere, dove l'essenzialita' e' preponderante a differenza delle esuberanti tavole imbandite olandesi, che anche nei casi piu' castigati non toccano mai simili livelli di minimalismo. Nel nostro caso l'artista dipinge una vera e propria meditazione sullo spazio e una rigorosa osservazione della realta', pervenendo ad un risultato metafisico di straordinaria efficacia.
STIMA € 3.000 - 5.000