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PAIR OF LOMBARDIA VARIOUS WOOD VENEERED COMMODES, 18TH-19TH CENTURY; WEAR, LOSSES, DAMAGES, DRAWERS RESTORATIONS, DEFECTS, YELLOWINGS, SCRATCHES, MARBLES DAMAGES AND RESTORATIONS (2)
di forma rettilinea su gambe troncoconiche, tre cassetti nel fronte, interamente ornati da intarsi con volute e tralci naturalistici, il fronte centrato da vaso neoclassico e fianchi con mazzo fiorito entro riserve con bordo a foglie continue, piano in marmo verde antico; usure, rotture e mancanze nell'impiallacciatura, restauri nei cassetti, difetti, graffi e ingiallimenti nella vernice, rotture e restauri nei marmi
Alt. cm 90, larg. cm 134,5, prof. cm 59,5
Alt. cm 90, larg. cm 134,5, prof. cm 59,5
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
Provenienza:
Santa Margherita Ligure, già Villa Durazzo Centurione
Roma, collezione privata degli Eredi
La fortunata produzione di arredi aggiornati alla maniera neoclassica, per lo più ispirata agli elaborati di Giuseppe Maggiolini (Parabiago, 1738 - 1814) e dei suoi numerosi emuli, si basa su uno schema ornamentale ben consolidato in Lombardia (ma non solo), tra la settima decade del XVIII secolo e il primo quarto del successivo, periodo entro il quale anche gli arredi qui presentati andranno collocati. Alcuni di questi mobili, tra cui i nostri, ripropongono dettami stilistico-formali omogenei e riconducibili ad un corpus di opere con caratteristiche non di rado palmari, oggi attribuibile con buona certezza (alcuni sono firmati) alla bottega di Ferdinando Dardanone, forse ebanista o chissà, anche mercante, attivo nella Milano prima asburgica e poi napoleonica. A supporto di quest'ipotesi, si vedano il cassettone 'gemello' dei nostri, ma con piano intarsiato (A. Bardelli, Antiqua nuova serie, Milano 2022, fig. 7, collezione privata), e quello, firmato, passato in una vendita Boetto (Genova, 11 febbraio 2014, lotto n. 423), dove il decoro del primo cassetto è identico ai sopracitati. Ma l'imprinting maggioliniano è altresì evidente nel fregio che centra la superficie dei nostri grandi cassetti, basato su alcuni disegni di 'Ornato e girali', pubblicati in, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni (G. Beretti, A. González-Palacios, Milano 2014). Tra i più simili, quello del 1802 (fig. 1) per una toeletta di committenza Melzi e di mano del pittore di corte Giuseppe Levati, dove spicca al centro un'urna classica (op. cit., pp. 204-205, B 591, A. González-Palacios, Il Tempio del Gusto. Il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali, Milano 1986, vol. II. pp. 296-297, fig. 613 e G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano 1994, pp. 170-171, figg. 216 e 218) e quello 'da lucidarsi con diligenza per due Tavole/Comò...' (A. González-Palacios, op. cit., pp. 186-187, B 479).
Bibliografia di riferimento:
G. Morazzoni, Il mobile intarsiato di Giuseppe Maggiolini, Milano 1953, ad vocem
G. Morazzoni, Il mobile Neoclassico italiano, Milano 1955, tavv. CCCXXII-CCCXXIV
G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano 1994, ad. vocem
C. Alberici, Il mobile lombardo, Novara 1996, pp. 174-196
E. Colle, Museo d'Arti Applicate. Mobili e intagli lignei, Milano 1996, pp. 95-101
G. Beretti, Laboratorio. Contributi alla storia del neoclassicismo milanese, Milano 2005, ad vocem
G. Beretti, A. González-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni, Milano 2014, ad vocem
Santa Margherita Ligure, già Villa Durazzo Centurione
Roma, collezione privata degli Eredi
La fortunata produzione di arredi aggiornati alla maniera neoclassica, per lo più ispirata agli elaborati di Giuseppe Maggiolini (Parabiago, 1738 - 1814) e dei suoi numerosi emuli, si basa su uno schema ornamentale ben consolidato in Lombardia (ma non solo), tra la settima decade del XVIII secolo e il primo quarto del successivo, periodo entro il quale anche gli arredi qui presentati andranno collocati. Alcuni di questi mobili, tra cui i nostri, ripropongono dettami stilistico-formali omogenei e riconducibili ad un corpus di opere con caratteristiche non di rado palmari, oggi attribuibile con buona certezza (alcuni sono firmati) alla bottega di Ferdinando Dardanone, forse ebanista o chissà, anche mercante, attivo nella Milano prima asburgica e poi napoleonica. A supporto di quest'ipotesi, si vedano il cassettone 'gemello' dei nostri, ma con piano intarsiato (A. Bardelli, Antiqua nuova serie, Milano 2022, fig. 7, collezione privata), e quello, firmato, passato in una vendita Boetto (Genova, 11 febbraio 2014, lotto n. 423), dove il decoro del primo cassetto è identico ai sopracitati. Ma l'imprinting maggioliniano è altresì evidente nel fregio che centra la superficie dei nostri grandi cassetti, basato su alcuni disegni di 'Ornato e girali', pubblicati in, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni (G. Beretti, A. González-Palacios, Milano 2014). Tra i più simili, quello del 1802 (fig. 1) per una toeletta di committenza Melzi e di mano del pittore di corte Giuseppe Levati, dove spicca al centro un'urna classica (op. cit., pp. 204-205, B 591, A. González-Palacios, Il Tempio del Gusto. Il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali, Milano 1986, vol. II. pp. 296-297, fig. 613 e G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano 1994, pp. 170-171, figg. 216 e 218) e quello 'da lucidarsi con diligenza per due Tavole/Comò...' (A. González-Palacios, op. cit., pp. 186-187, B 479).
Bibliografia di riferimento:
G. Morazzoni, Il mobile intarsiato di Giuseppe Maggiolini, Milano 1953, ad vocem
G. Morazzoni, Il mobile Neoclassico italiano, Milano 1955, tavv. CCCXXII-CCCXXIV
G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano 1994, ad. vocem
C. Alberici, Il mobile lombardo, Novara 1996, pp. 174-196
E. Colle, Museo d'Arti Applicate. Mobili e intagli lignei, Milano 1996, pp. 95-101
G. Beretti, Laboratorio. Contributi alla storia del neoclassicismo milanese, Milano 2005, ad vocem
G. Beretti, A. González-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato di disegni, Milano 2014, ad vocem
LOTS
197 bis
A PAIR OF ITALIAN GILT-COPPER AND CORAL INKWELLS, TRAPANI, 17TH CENTURY; DEFECTS (2)
A PAIR OF ITALIAN GILT-COPPER AND CORAL INKWELLS, TRAPANI, 17TH CENTURY; DEFECTS (2)
ESTIMATE € 2.000 - 3.000