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A COPPER AND BRONZE SCULPTURE, 17TH-18H CENTURY; DEFECTS, DAMAGES, LOSSES, RESTORATIONS
raffigurante grande aquila ad ali spiegate poggiante su tartaruga con testa e zampe amovibili, alloggia su base (non coeva) in legno intagliato e laccato in forma di plinto con cornici gradinate; difetti, alcune rotture e mancanze, graffi, danni, restauri
L'aquila, alt. cm 90, larg. cm 92, prof.cm 68
Il supporto, alt. cm 88, larg. cm 69, prof. cm 56
L'aquila, alt. cm 90, larg. cm 92, prof.cm 68
Il supporto, alt. cm 88, larg. cm 69, prof. cm 56
ESTIMATE € 10.000 - 15.000
Questo notevole gruppo riprende con forza l'iconografia di San Giovanni Evangelista (che include spesso sotto gli artigli dell'aquila un globo con un serpente o un mostro).
L'ignoto artefice di questa scultura, attivo tra Sei e Settecento, ha evidentemente guardato alle produzioni di questo genere, in rame o ottone in parte sbalzato ed in parte fuso, realizzate spesso da maestri francesi o delle Fiandre meridionali, in particolare di Dinant nel sud del Belgio; si noti come la struttura dell'assemblaggio del nostro gruppo sia comune anche agli esemplari realizzati in legno.
Uno degli esempi più belli e di simile simbologia, è oggi conservato al Museo Correr di Venezia: si tratta di un leggio in ottone cesellato, con aquila bicipite e un mostro tra gli artigli, che viene datato alla prima metà del '400 (donazione Giovanelli, 1869, CI. XI. n. 242).
L'ignoto artefice di questa scultura, attivo tra Sei e Settecento, ha evidentemente guardato alle produzioni di questo genere, in rame o ottone in parte sbalzato ed in parte fuso, realizzate spesso da maestri francesi o delle Fiandre meridionali, in particolare di Dinant nel sud del Belgio; si noti come la struttura dell'assemblaggio del nostro gruppo sia comune anche agli esemplari realizzati in legno.
Uno degli esempi più belli e di simile simbologia, è oggi conservato al Museo Correr di Venezia: si tratta di un leggio in ottone cesellato, con aquila bicipite e un mostro tra gli artigli, che viene datato alla prima metà del '400 (donazione Giovanelli, 1869, CI. XI. n. 242).
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