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JUAN DE MESA Y VELASCO (seguace di)
(Cordoba, 1583 - Siviglia, 1627)
San Giovannino bambino
Legno scolpito e policromo, alt. cm 47,5 (alt. complessiva 61,5), larg. cm 17, prof. cm 15
La base, cm 23X23
Usure, craquelure nella lacca, difetti, la spalla sinistra con minore screpolatura, poche cadute, mancanze e ritocchi nella decorazione pittorica, la croce forse non pertinente
San Giovannino bambino
Legno scolpito e policromo, alt. cm 47,5 (alt. complessiva 61,5), larg. cm 17, prof. cm 15
La base, cm 23X23
Usure, craquelure nella lacca, difetti, la spalla sinistra con minore screpolatura, poche cadute, mancanze e ritocchi nella decorazione pittorica, la croce forse non pertinente
ESTIMATE € 5.000 - 5.500
L'elevato standard qualitativo del nostro Battista 'niño', ben paffuto e stante su una base rocciosa, pare fondarsi su dettami stilistico-formali, vicini al fare dello scultore cordovano Juan de Mesa (1583 - 1627). Allievo di Juan Martinez Montañés e tra i maggiori interpreti della scuola barocca spagnola, si trasferisce a Siviglia nel 1606, dove darà il meglio di sé nella produzione, perlopiù, d'arte sacra e devozionale.
Proprio nel capoluogo andaluso sono conservate alcune delle sue più importanti opere, come il Cristo d'Amore nella chiesa di El Salvador e la Vergine della Valle in quella dell'Annunciazione. E poi, la Testa di San Juan Bautista nella Cattedrale, il San Giuseppe con bambino per il convento di San Josè del Carmen e la grande statua di San Juan del 1623 (Museo de Bellas Artes), tutti con folte chiome ricciolute e incarnati prossimi al vero, così come anche i cherubini che fanno capolino alle spalle della Vergine Assunta (chiesa della Maddalena). Dettagli non banali che ci permettono un confronto diretto con i lavori del de Mesa, e chissà, di alcuni suoi seguaci, uno dei quali forse, autore del Giovannino qui proposto.
Bibliografia di riferimento:
AA. VV., Juan de Mesa, Siviglia 2009, ad vocem
Proprio nel capoluogo andaluso sono conservate alcune delle sue più importanti opere, come il Cristo d'Amore nella chiesa di El Salvador e la Vergine della Valle in quella dell'Annunciazione. E poi, la Testa di San Juan Bautista nella Cattedrale, il San Giuseppe con bambino per il convento di San Josè del Carmen e la grande statua di San Juan del 1623 (Museo de Bellas Artes), tutti con folte chiome ricciolute e incarnati prossimi al vero, così come anche i cherubini che fanno capolino alle spalle della Vergine Assunta (chiesa della Maddalena). Dettagli non banali che ci permettono un confronto diretto con i lavori del de Mesa, e chissà, di alcuni suoi seguaci, uno dei quali forse, autore del Giovannino qui proposto.
Bibliografia di riferimento:
AA. VV., Juan de Mesa, Siviglia 2009, ad vocem
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