423
ANTONIO DE BELLIS (Rodio del Cilento, 1610? ; Napoli, 1656 o 1658)
VIVIANO CODAZZI
(Bergamo, 1604 circa ; Roma, 1670) e/o
ANTONIO DE MICHELE
(attivo a Napoli intorno al 1647)
VIVIANO CODAZZI
(Bergamo, 1604 circa ; Roma, 1670) e/o
ANTONIO DE MICHELE
(attivo a Napoli intorno al 1647)
La Piscina Probatica
Olio su tela, cm 212,5X171
ESTIMATE € 30.000 - 50.000
Provenienza:
Probabilmente Napoli, Chiesa di San Diego all'Ospedaletto, fino al 1784
Collezione Pagano (cfr. Spinosa 1984 e De Vito 1984), fino al 2016
Bibliografia:
N. Spinosa, La pittura napoletana del '600, Milano 1984, fig. 199 (come Antonio de Bellis)
G. de Vito, Ritrovamenti e precisazioni a seguito della prima edizione della mostra del '600 napoletano, in: Ricerche sul '600 napoletano. Saggi vari in memoria di Raffaello Causa, 1984, p. 13, illustrato p. 59 fig. 41 (come Antonio de Bellis)
N. Spinosa, Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo della mostra a cura di R. Causa, G. Galasso, N. Spinosa, Napoli 1984, vol. I, pp. 234-236, n. 248 (citato come Antonio de Bellis a p. 236)
B. Daprà, Antonio de Bellis, in Tra luci e ombre: la pittura a Napoli da Battistello Caracciolo a Luca Giordano, catalogo della mostra a cura di D. M. Pagano, L. Rocco, N. Spinosa, Napoli 1996, p. 43, (citato come Antonio e Bellis)
N. Spinosa, Il Maestro dell'Annuncio ai pastori, Bartolomeo Bassante, Antonio de Bellis o Bernardo Cavallino? Riflessioni e dubbi sul primo Seicento a Napoli, in Scritti in memoria di Raffaello Causa. Saggi e documenti per la storia dell'arte 1994-1995, Napoli 1996, p. 251, (citato come Antonio de Bellis)
S. Causa, La strategia dell'attenzione: pittori a Napoli nel primo Seicento, Napoli 2007, p. 145, fig. 79 (come Antonio de Bellis)-
G. Wiedmann, Francesco Guarini e Antonio De Bellis 'tutti discepoli del Cavalier Massimo Stanzione', in Francesco Guarini. Nuovi contributi a cura di G. M. Pavone, Napoli 2012, vol. 1, pag. 57 (citato come Antonio de Bellis)
A. Della Ragione, Antonio de Bellis. Opera completa, Napoli 2021, p. 32, fig. 019
N. Spinosa, Il maestro degli Annunci ai pastori e i pittori dal tremendo impasto (Napoli 1625 ; 1650), Roma 2021, p. 261, fig. D.42.1 (come Antonio de Bellis)
Il gusto della rovina e dell'architettura dipinta si era ampiamente affermato a napoli grazie alle opere di Viviano Codazzi (1604-1670) e a riferimento dell'opera qui presentata l'esempio si ha nelle prospettive architettoniche realizzate dall'artista nella piscina probatica che il Lanfranco dipinse dopo il 1644 per la chiesa dei santissimi Apostoli. Fu proprio questa impresa, come indicato da Stefano Causa, a ispirare il rapporto con la scenografica composizione architettonica del dipinto in esame, in cui la figura della bagnante trova altresì confronto in un disegno per una delle storie di San Carlo Borromeo nella chiesa di San Carlo alle Mortelle, mentre la figura di un apostolo a sinistra con lo sguardo verso l'osservatore si può riconoscere nell'autoritratto del pittore (cfr. de Vito 1984). Per il grande formato e l'imponente disposizione spaziale Riccardo Lattuada suggerisce che la tela fosse destinata quale pala d'altare per la chiesa di san Diego all'Ospedaletto e che sia sopravvissuta al crollo durante il terremoto del 1784. Infatti, alcune fonti raccontano che la chiesa conteneva tele del 'cavalier Massimo, e altre di Andrea Vaccaro, Antonio de Bellis, Michele Fracanzano, scipione da salerno e altri' (cfr. P. Sarnelli, Guida de' forestieri curiosi di vedere e d'intendere le cose più notabili della regal città di Napoli e del suo amenissimo distretto, ritrovata colla lettura de' buoni scrittori, e colla propria diligenza dall'abate Pompeo Sarnelli, Napoli 1685, pp. 253-254). Detto ciò, Antonio De Bellis si può considerare uno dei principali protagonisti della pittura napoletana, espressivo di un abile sentimento pittorico prossimo a quello di Bernardo Cavallino e Andrea Vaccaro. La nostra composizione descrive con acume la scena, avvalorata da un raffinato registro cromatico dai sapienti rimandi tonali, rinvigoriti da una fredda luminosità caravaggesca che modella le figure.
L'analisi generale rivela altresì l'influenza di Giuseppe Ribera, con cui il nostro mosse i primi passi ma anche gli echi del Cavallino e di Massimo Stanzione, dimostrando come De Bellis esprima digressioni più ampie e ricche di riferimenti con i maggiori artisti della sua epoca e nel corso degli anni Quaranta dovette godere di buona fama. Per quanto riguarda la datazione si può collocare in questi anni per le analogie con la Madonna del Rosario e anime del Purgatorio conservata al Museo Diocesano di Napoli che, collocabile alla metà del quinto decennio, mostra anch'essa nella parte inferiore un particolare naturalismo, in cui si leggono ancora chiare le influenze del Maestro degli Annunci e del Vitale ma stemperati dai modi del Cavalier Massimo.
Probabilmente Napoli, Chiesa di San Diego all'Ospedaletto, fino al 1784
Collezione Pagano (cfr. Spinosa 1984 e De Vito 1984), fino al 2016
Bibliografia:
N. Spinosa, La pittura napoletana del '600, Milano 1984, fig. 199 (come Antonio de Bellis)
G. de Vito, Ritrovamenti e precisazioni a seguito della prima edizione della mostra del '600 napoletano, in: Ricerche sul '600 napoletano. Saggi vari in memoria di Raffaello Causa, 1984, p. 13, illustrato p. 59 fig. 41 (come Antonio de Bellis)
N. Spinosa, Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo della mostra a cura di R. Causa, G. Galasso, N. Spinosa, Napoli 1984, vol. I, pp. 234-236, n. 248 (citato come Antonio de Bellis a p. 236)
B. Daprà, Antonio de Bellis, in Tra luci e ombre: la pittura a Napoli da Battistello Caracciolo a Luca Giordano, catalogo della mostra a cura di D. M. Pagano, L. Rocco, N. Spinosa, Napoli 1996, p. 43, (citato come Antonio e Bellis)
N. Spinosa, Il Maestro dell'Annuncio ai pastori, Bartolomeo Bassante, Antonio de Bellis o Bernardo Cavallino? Riflessioni e dubbi sul primo Seicento a Napoli, in Scritti in memoria di Raffaello Causa. Saggi e documenti per la storia dell'arte 1994-1995, Napoli 1996, p. 251, (citato come Antonio de Bellis)
S. Causa, La strategia dell'attenzione: pittori a Napoli nel primo Seicento, Napoli 2007, p. 145, fig. 79 (come Antonio de Bellis)-
G. Wiedmann, Francesco Guarini e Antonio De Bellis 'tutti discepoli del Cavalier Massimo Stanzione', in Francesco Guarini. Nuovi contributi a cura di G. M. Pavone, Napoli 2012, vol. 1, pag. 57 (citato come Antonio de Bellis)
A. Della Ragione, Antonio de Bellis. Opera completa, Napoli 2021, p. 32, fig. 019
N. Spinosa, Il maestro degli Annunci ai pastori e i pittori dal tremendo impasto (Napoli 1625 ; 1650), Roma 2021, p. 261, fig. D.42.1 (come Antonio de Bellis)
Il gusto della rovina e dell'architettura dipinta si era ampiamente affermato a napoli grazie alle opere di Viviano Codazzi (1604-1670) e a riferimento dell'opera qui presentata l'esempio si ha nelle prospettive architettoniche realizzate dall'artista nella piscina probatica che il Lanfranco dipinse dopo il 1644 per la chiesa dei santissimi Apostoli. Fu proprio questa impresa, come indicato da Stefano Causa, a ispirare il rapporto con la scenografica composizione architettonica del dipinto in esame, in cui la figura della bagnante trova altresì confronto in un disegno per una delle storie di San Carlo Borromeo nella chiesa di San Carlo alle Mortelle, mentre la figura di un apostolo a sinistra con lo sguardo verso l'osservatore si può riconoscere nell'autoritratto del pittore (cfr. de Vito 1984). Per il grande formato e l'imponente disposizione spaziale Riccardo Lattuada suggerisce che la tela fosse destinata quale pala d'altare per la chiesa di san Diego all'Ospedaletto e che sia sopravvissuta al crollo durante il terremoto del 1784. Infatti, alcune fonti raccontano che la chiesa conteneva tele del 'cavalier Massimo, e altre di Andrea Vaccaro, Antonio de Bellis, Michele Fracanzano, scipione da salerno e altri' (cfr. P. Sarnelli, Guida de' forestieri curiosi di vedere e d'intendere le cose più notabili della regal città di Napoli e del suo amenissimo distretto, ritrovata colla lettura de' buoni scrittori, e colla propria diligenza dall'abate Pompeo Sarnelli, Napoli 1685, pp. 253-254). Detto ciò, Antonio De Bellis si può considerare uno dei principali protagonisti della pittura napoletana, espressivo di un abile sentimento pittorico prossimo a quello di Bernardo Cavallino e Andrea Vaccaro. La nostra composizione descrive con acume la scena, avvalorata da un raffinato registro cromatico dai sapienti rimandi tonali, rinvigoriti da una fredda luminosità caravaggesca che modella le figure.
L'analisi generale rivela altresì l'influenza di Giuseppe Ribera, con cui il nostro mosse i primi passi ma anche gli echi del Cavallino e di Massimo Stanzione, dimostrando come De Bellis esprima digressioni più ampie e ricche di riferimenti con i maggiori artisti della sua epoca e nel corso degli anni Quaranta dovette godere di buona fama. Per quanto riguarda la datazione si può collocare in questi anni per le analogie con la Madonna del Rosario e anime del Purgatorio conservata al Museo Diocesano di Napoli che, collocabile alla metà del quinto decennio, mostra anch'essa nella parte inferiore un particolare naturalismo, in cui si leggono ancora chiare le influenze del Maestro degli Annunci e del Vitale ma stemperati dai modi del Cavalier Massimo.
LOTS
436
MARTIN KNOLLER
MARTIN KNOLLER
(Steinach am Brenner, 1725 ; Milano, 1804)
Ritratto d'uomo con lettera
Olio su tavola, cm 70X56
Ritratto d'uomo con lettera
Olio su tavola, cm 70X56
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
483
MARTIN VAN DORNE (attr. a)
MARTIN VAN DORNE (attr. a)
(Leuven, 1736 ; 1808)
Natura morta con vaso di fiori in un paesaggio
Olio su tela, cm 75X60
Natura morta con vaso di fiori in un paesaggio
Olio su tela, cm 75X60
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
506
MASSIMO STANZIONE
MASSIMO STANZIONE
(Frattamaggiore o Orta di Atella, 1585 circa ; Napoli 1656)
Incredulità di San Tommaso
Olio su tela, cm 125X151,5
Incredulità di San Tommaso
Olio su tela, cm 125X151,5
ESTIMATE € 60.000 - 80.000
535
NICCOLÒ CANNICCI
NICCOLÒ CANNICCI
Firenze, 1846 ; 1906
Autunno a San Gimignano
Firmato N Cannicci in basso a sinistra
Olio su tela, cm 136,5X93
Autunno a San Gimignano
Firmato N Cannicci in basso a sinistra
Olio su tela, cm 136,5X93
ESTIMATE € 2.000 - 4.000
443
NICOLAES BERCHEM
NICOLAES BERCHEM
(Haarlem, 1620 ; Amsterdam, 1683)
Paesaggio con scena pastorale
Firmato in maniera indistinta in basso a destra
Olio su tavola, cm 31,5X42,5
Paesaggio con scena pastorale
Firmato in maniera indistinta in basso a destra
Olio su tavola, cm 31,5X42,5
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
493
ORAZIO DE FERRARI
ORAZIO DE FERRARI
(Voltri, 1606 ; Genova, 1657)
Compianto dei progenitori sul corpo di Abele
Olio su tela, cm 150X202
Compianto dei progenitori sul corpo di Abele
Olio su tela, cm 150X202
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
467
PAOLO PORPORA
PAOLO PORPORA
(Napoli, 1617 ; Roma, 1673)
Natura morta
Olio su tela, cm 62X73,5
Natura morta
Olio su tela, cm 62X73,5
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
552
PAOLO TROUBETZKOI
PAOLO TROUBETZKOI
Verbania, 1866 ; 1938
Nativo americano a cavallo
Firmato Paolo Troubetzkoy e datato 1893 sulla base
Bronzo, alt. cm 61
Nativo americano a cavallo
Firmato Paolo Troubetzkoy e datato 1893 sulla base
Bronzo, alt. cm 61
ESTIMATE € 5.000 - 7.000
553
PAOLO TROUBETZKOY
PAOLO TROUBETZKOY
Verbania, 1866 ; 1938
Giocatore di bocce
Firmato Paolo Troubetzkoy, datato 1933 e timbro di fonderia F.lli Perego Milano sulla base
Bronzo, alt. cm 37
Giocatore di bocce
Firmato Paolo Troubetzkoy, datato 1933 e timbro di fonderia F.lli Perego Milano sulla base
Bronzo, alt. cm 37
ESTIMATE € 3.500 - 4.500
437
PELLEGRO PIOLA
PELLEGRO PIOLA
(Genova, 1617 ; 1640)
Sacra Famiglia
Olio su tela, cm 95X136
Sacra Famiglia
Olio su tela, cm 95X136
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
442
PIETER VAN BOUCLE
PIETER VAN BOUCLE
(Anversa, 1610 circa ; Parigi, 1673)
Natura morta con cesto di frutta
Olio su tela, cm 41,5X64,5
Natura morta con cesto di frutta
Olio su tela, cm 41,5X64,5
ESTIMATE € 4.000 - 7.000