114
PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO
San Gerolamo
Olio su tela, cm 59X74
La tela raffigura San Girolamo penitente, il carattere iconografico è tradizionale e atto a esprimere con sentito naturalismo l'immagine dell'anziano anacoreta. I caratteri di stile e scrittura rispondono a una cronologia d'inizio Settecento e suggeriscono l'attribuzione a un artista di scuola veneta prossimo nei suoi esiti al fare pittorico di Sebastiano Ricci (Belluno, 1659 - Venezia, 1734). Se così fosse si tratterebbe di un'opera ancor giovanile o riferibile alla prima maturità, tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII Secolo , come si osserva nel San Girolamo di collezione Cellini a Roma e quello di collezione Ferruzzi, entrambi databili entro il primo decennio del 700 (Scarpa, p. 320, n. 504).

Bibliografia di riferimento:
A. Scarpa, Sebastiano Ricci, Milano 2006
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
149
PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO
Paesaggio costiero
Olio su tela, cm 42X31
Opera riferibile a un autore veneto stilisticamente affine ai modi di Bartolomeo Pedon (Venezia, 1665 - 1732), artista precursore insieme a Marco Ricci e Antonio Marini del capriccio paesistico lagunare. Tipica di Pedon è la pennellata sciolta, la libertà nelle scelte cromatiche e una sensibilità decorativa di spiccato gusto teatrale. Le sue visionarie immagini sono popolate da piccole figure risolte con rapide pennellate a macchia e pur da considerarsi un pittore di transizione, che rielabora gli esempi di Anton Eismann e Hans de Jode conducendoli a poetiche tipicamente settecentesche, le scene di vita idilliaca di Pedon preludono ai raggiungimenti rocaille di sapore guardesco.

Bibliografia di riferimento:
R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il settecento, Milano 1994, I, p. 222, fig. 358
ESTIMATE € 500 - 700
137
PITTORE VENETO DEL XVI-XVII SECOLO
Volto di Cristo
Olio su tela, cm 58X46
L'immagine risponde a un'arcaicità illustrativa di derivazione quattrocentesca, ma perpetuata lungo il XVI Secolo e oltre. Il modello nel nostro caso è certamente vivariniano e ricorda il Cristo redentore conservato nella chiesa di San Giovanni in Bragora a Venezia (fig.1), ma l'iconografia si riscontra in molte delle scuole pittoriche del nord Italia, con contaminazioni lombardo - venete desunte dagli esempi d'origine leonardesca.

Bibliografia di riferimento:
J. Steer, Alvise Vivarini. His art and influence, Cambridge 1982, p. 158
ESTIMATE € 800 - 1.200
141
PITTORE VENETO DEL XVI-XVII SECOLO
Nettuno e Anifrite
Olio su tela, cm 90X80
Incastonato in una suntuosa cornice, il dipinto raffigura Nettuno e Anfitrite, Nereide partecipe della corte di Nettuno e figlia delle divinità marine Nereo e Doride, che nella mitologia romana veniva chiamata Salacia o anche Venilia.
Il dio del mare se ne innamorò dopo averla vista ballare sull'isola di Naxos, ma Anfitrite si negò e per sfuggirgli si nascose tra le montagne di Atlante. Per nulla scoraggiato Poseidone inviò un delfino a perorare il suo desiderio che riuscì a persuadere Anfitrite a unirsi al dio. La tela in esame trova evidenti analogie formali con quella di Paris Bordon esposta recentemente alla mostra: Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d'Aragona. Pittori veneti in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia tenutasi alla Galleria Nazionale di Bitonto. L'opera del veneziano, come ben argomenta Andrea Donati, fu verosimilmente eseguita per un committente genovese e ipotizza seguendo le tracce Vasariane, che possano essere Ottaviano Grimaldi o Tommaso Marino, entrambi ricchissimi, amanti del lusso.

Bibliografia di riferimento:
A. Donati, in Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d'Aragona. Pittori veneti in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia, catalogo della mostra a cura di Andrea Donati e Lionello Puppi, Foggia 2012, pp. 236 - 239, n. 1 con bibliografia precedente.
ESTIMATE € 6.000 - 8.000
91
PITTORE VENETO DEL XVI SECOLO
Scena mitologica
Olio su tavola, cm 23,5X42
La tavola si data al XVI secolo e si attribuisce ad un artista veneto influenzato dall'arte veronesiana e tizianesca con esiti di stile memori delle opere di Andrea Meldolla detto Andrea Schiavone (Zara, 1510/1515 - Venezia, 1563). L'artista, formatosi in ambiente tizianesco dopo un iniziale avvicinamento ai modi di Bonifacio de' Pitati, fu tra i primi ad accogliere e rielaborare con grande originalità le novità della cultura figurativa tosco-romana introdotta a Venezia dal Salviati. La pennellata sciolta e l'esecuzione corsiva delle figure e dei panneggi rammentano i modi del pittore, in una datazione matura attorno alla fine del settimo decennio.

Bibliografia di riferimento:
F. L. Richardson, Andrea Schiavone, Oxford 1980
ESTIMATE € 2.500 - 3.500
81
PITTORE TOSCANO DEL XVII SECOLO
Sant'Andrea
Olio su tela, cm 78X105
Opera da attribuire a un artista toscano e prossimo per i caratteri stilistici a Matteo Rosselli e Lorenzo Lippi. L'immagine descrive il martirio di Sant'Andrea secondo un'iconografia peculiare alla cultura pittorica fiorentina seicentesca e a questo proposito citiamo la tela di medesimo soggetto realizzata da Matteo Rosselli per la chiesa di Ognisanti. Opera dall'intenso pathos controriformato e a sua volta non ignara degli accenti naturalistici romani. Di questo dipinto conosciamo anche una versione realizzata dal Lippi presente nella Chiesa di sant'Agata, in cui i sentimenti capitolini sembrano ancor più accentuati, tanto da far supporre un viaggio di studio nella città eterna del giovane artista. Detto ciò, gli aspetti estetici della tela qui presentata esprimono acerbità e cromie che è possibile ricondurre alla giovinezza di Lorenzo, tra il terzo e i primi anni del quarto decennio.

Bibliografia di riferimento:
C. d'Afflitto, Lorenzo Lippi, Firenze 2002, pp.68 - 69
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
143
PITTORE TOSCANO DEL XVII SECOLO
Madonna con il Bimbo e San Giovannino
Olio su tela, cm 90X72
Il dipinto propone un modello illustrativo desunto da Andrea del Sarto (Firenze, 1486 - 1530), realizzato nel 1518 e oggi conservato alla Wallace Collection di Londra. Si tratta di una composizione più volte replicata dall'artista e dai suoi seguaci. Tra le copie più note ricordiamo quella Farnese conservata al Museo Nazionale di Capodimonte.

Bibliografia di riferimento:
J. Ingamells, The Wallace Collection, catalogue of pictures, I, London 1985, pp. 332 - 337, P9, con bibliografia precedente ed elenco delle copie.
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
44
PITTORE TOSCANO DEL XVI SECOLO
Ritratto d'uomo (Ferdinando de Medici ?)
Olio su tavola, cm 62X46
Eseguito su tavola, il dipinto si attribuisce ad un artista toscano attivo attorno alla seconda metà del XVI secolo. L'iconografia suggerisce di riconoscere l'effigiato in un Medici, plausibilmente Ferdinando de Medici (Firenze, 1549 - 1609) che fu cardinale (1562 - 1587) e successivamente Granduca di Toscana (1587 - 1609). Lo stile è memore dei modelli di Agnolo di Cosimo di Mariano detto il Bronzino (Monticelli di Firenze, 1503 - Firenze, 1572), ma in questa sede non escludiamo l'ipotesi di ricondurne l'esecuzione a Santi Di Tito (Borgo San Sepolcro, 1536 - Firenze, 1603), allievo di Agnolo e al contempo artefice di una personalissima riforma antimanieristica dell'arte fiorentina.
ESTIMATE € 6.000 - 8.000
48
PITTORE ROMANO DEL XVIII SECOLO
Maddalena
Olio su tela, cm 64,5X48,5
La tela appare un elegante esempio di pittura barocca e dell'arte di Francesco Trevisani (Capodistria, 1656 - Roma, 1746) e prossima per stile e tecnica alla Maddalena conservata al Museo Puskin, considerato da Vittoria Markova un elegante esempio da collocare alla maturità dell'artista, attorno al secondo decennio e confrontabile con le tele eseguite per i conti Schönborn a Pommersfelden.
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
112
PITTORE ROMANO DEL XVII-XVIII SECOLO
Madonna con il Bambino
Olio su tavola ovale, cm 23X34
Il dipinto mostra caratteri stilistici e illustrativi desunti dalle dolcissime immagini sacre di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferraro (Sassoferrato 1605 - Roma 1685), anche la precisione del disegno, la materia pittorica smaltata e il gusto romano-bolognese della figura riconducono alle opere del suo catalogo. In questo caso, il modello si riconosce nella tela conservata alla Pinacoteca di Brera e in modo particolare con quella oggi conservata al Museo di Palazzo Bianco. La nostra composizione per la peculiarità del supporto e la buona qualità si attribuisce a uno stretto seguace dell'artista, verosimilmente formatosi nel suo atelier e capace di interpretarne al meglio lo spirito pittorico.

Bibliografia di riferimento:
Giovan Battista Salvi 'Il Sassoferrato', catalogo della mostra a cura di Paolo Dal Poggetto, Milano 1990, p. 65, n. 15
ESTIMATE € 1.500 - 2.500
153
PITTORE ROMANO DEL XVII SECOLO
Ritratto di Francesco Borromini
Olio su tela, cm 48,5X38,5
I caratteri romani della pittura e il tradizionale riferimento a Francesco Borromini (Bissone, 1599 - Roma, 1667) per l'effigiato, suggeriscono l'origine romana dell'autore, plausibilmente eseguito da un collaboratore del famoso architetto.
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
24
PITTORE OLANDESE DEL XVII SECOLO
L'alchimista
Olio su tavola cm 47X67
Datato in basso a destra 1646
Il dipinto presenta inequivocabili stilemi olandesi. Il tema raffigurato s'interpreta quale ritratto di un anziano scienziato intento alla preparazione di una composizione chimica, riconoscibile come farmacista o studioso di alchemia. Lo spazio scenico appare tuttavia un officina e ciò fa propendere per l'attività alchemica ivi svolta, come si riscontra in altre opere olandesi seicentesche e in modo particolare in alcune creazioni di David Tenier II (Anversa, 1610/12 - Bruxelles, 1690). Si evince questa possibile lettura iconografica e i suoi rapporti con il Tenier osservando la tavola esitata presso Christie's di Londra il 12 giugno 2006, n. 47, quella conservata presso il Philadelphia Museum of Art (inv. n. 689) e quella del Mauritshuis Museum (inv.nr. 261). A suggerire ulteriormente questa lettura è l'evidente disordine del laboratorio e dei libri buttati alla rinfusa a terra, che tende a caratterizzare l'alchimista come uno studioso dedito, ma tutto sommato pasticcione, secondo un modello 'scettico' già caro a Brueghel. Comunque sono presenti i due elementi principali delle fatiche dell'arte alchemica: lo studio (i libri) e la pratica (il fornello) e, come prima accennato, la loro disposizione confusa ed estemporanea alludono alla sostanziale inattendibilità di questi scienziati. Detto ciò, la rappresentazione della stanza esibisce una cura pittorica e una mimesi di alta qualità, caratterizzata da una regia luministica atta a descrivere i diversi oggetti e a delineare lo spazio scenico secondo i migliori esempi dell'arte olandese e fiamminga dell'epoca.

Bibliografia di riferimento:

Mauritshuis. Illustrated general catalogue, Amsterdam-Den Haag 1993, p. 143, nr. 261

C. R. Scott, O. Hess Dugan, J. Paschietto, Paintings from Europe and the Americas in the Philadelphia Museum of Art. A concise catalogue, Philadelphia 1994, p. 100
ESTIMATE € 4.000 - 6.000