610
ORAZIO RIMINALDI
(Pisa, 1593 - 1630)
Davide assorto dopo aver ucciso il gigante Golia
Olio su tela, cm 95,5X72
Davide assorto dopo aver ucciso il gigante Golia
Olio su tela, cm 95,5X72
STIMA € 7.000 - 8.000
Il dipinto è stato riconosciuto a Orazio Riminaldi da Pierluigi Carofano e raffigura Davide con la testa di Golia. La storia del giovane pastore che sconfigge il gigante è narrata nell'Antico Testamento, precisamente nel Libro di Samuele e la nostra immagine descrive l'eroe biblico in posa con un cappello rosso, la spada e la testa del nemico da poco sconfitto. L'artista per dipingere questa immagine tradisce la conoscenza dei testi caravaggeschi, in primo luogo il Davide realiz-zato dal Merisi custodito alla Galleria Borghese, ma specialmente le sue declinazioni manfrediane, di Simon Vouet e Nicolas Tournier, qui evocati senza tuttavia dimenticare la propria formazione toscana e le sue ispirazioni tardomanieristiche. Carofano infatti, rintraccia i modelli scultorei riconducibili allo studio della postura in Michelangelo e dei suoi epigoni come, ad esempio, il Marte gradivo di Bartolomeo Ammannati, mentre allo Zuccari rimandano il singolare cappello e la spada, indizi quindi, che attestano la precocità dell'esecuzione. Si deve allora pensare che questa cada tra il 1615 e il 1620, quando evidente è la lezione di Orazio Gentileschi e il misurarsi con gli esempi illustri dell'arte di Guido Reni e del Vouet, senza dimenticare che nel 1621 il nostro ha verosimilmente messo mano al celebre Davide gentileschiano della Galleria Spada.
Il dipinto è corredato da una scheda critica di Pierluigi Carofano.
Bibliografia di riferimento:
P. Carofano, F. Paliaga, 'Orazio Riminaldi 1593-1630', Soncino 2013, ad vocem
F. Paliaga, P. Carofano, 'Vago e grazioso nelle carnagioni, pieno, facile, delicato nel manneggio del pennello. Rifles-sioni sulla fortuna critica del pisano Orazio Riminaldi', in 'Da Santi di Tito a Bernardino Mei. Momenti del caravaggismo e del naturalismo nella pittura toscana del Seicento', a cura di P. Carofano, Pisa 2004, pp. 65-82
P. Carofano, 'Sulle due versioni dell'Amore vincitore di Orazio Riminaldi', in 'Atti delle Giornate di studi sul caravaggismo e naturalismo nella Toscana del Seicento', Pontedera 2009, pp. 225-239
A. Zuccari, 'Orazio Riminaldi', in 'I caravaggeschi. Percorsi e protagonisti', II, Milano 2010, pp. 310-313
Il dipinto è corredato da una scheda critica di Pierluigi Carofano.
Bibliografia di riferimento:
P. Carofano, F. Paliaga, 'Orazio Riminaldi 1593-1630', Soncino 2013, ad vocem
F. Paliaga, P. Carofano, 'Vago e grazioso nelle carnagioni, pieno, facile, delicato nel manneggio del pennello. Rifles-sioni sulla fortuna critica del pisano Orazio Riminaldi', in 'Da Santi di Tito a Bernardino Mei. Momenti del caravaggismo e del naturalismo nella pittura toscana del Seicento', a cura di P. Carofano, Pisa 2004, pp. 65-82
P. Carofano, 'Sulle due versioni dell'Amore vincitore di Orazio Riminaldi', in 'Atti delle Giornate di studi sul caravaggismo e naturalismo nella Toscana del Seicento', Pontedera 2009, pp. 225-239
A. Zuccari, 'Orazio Riminaldi', in 'I caravaggeschi. Percorsi e protagonisti', II, Milano 2010, pp. 310-313
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