619
EVARISTO BASCHENIS (attr. a)
(Bergamo, 1617 - 1677)
Natura morta con strumenti musicali
Olio su tela, cm 91X135
Natura morta con strumenti musicali
Olio su tela, cm 91X135
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
Provenienza:
Milano, Finarte, 5 aprile 1973
Collezione privata
Bibliografia:
Catalogo Bolaffi della pittura italiana del '600 e del '700, n. 1, Torino 1974, p. 12 (come Evaristo Baschenis)
Archivio Federico Zeri, n. 85402 (come Bartolomeo Bettera)
Il dipinto è stato attribuito a Evaristo Baschenis da Edoardo Testori nel 1964 e pur rilevando un usura dettata dal tempo lo giudica: 'Come una delle più semplici e solenni invenzioni del grande naturamortista bergamasco, mostrando d'appartenere agli anni di maggior concentrazione poetica della sua carriera, quelli in cui la lezione caravaggesca, filtrata attraverso la sua malinconica capacità meditativa, porta gli oggetti al traguardo d'una magica immobilità, come ebbe a scrivere benissimo R. Longhi nel 1951'. Da parte di Testori citare Roberto Longhi ed evocare la sua celebre mostra dedicata a Caravaggio e i Caravaggeschi, appare ai nostri occhi inevitabile, perché proprio in quella occasione avviene il loro incontro, dal quale scaturì una profonda amicizia e la collaborazione con la neonata rivista Paragone, dove, nel 1952, lo studioso pubblicherà il suo primo saggio dedicato a Francesco del Cairo. Da questo momento, Testori appronterà una serie di studi sui pittori della realtà in Lombardia e nel 1953 sarà lui, con Renata Cipriani, a compilare le schede dell'omonima mostra in cui Evaristo Baschenis sarà riconosciuto quale uno dei principali protagonisti (cfr. I Pittori della realtà in Lombardia, catalogo della mostra a cura di R. Longhi, R. Cipriani, G. Testori, Milano 1953, pp. 41-48). In anni più recenti, grazie agli interventi di Marco Rosci e Alessandro Morandotti, la figura dell'artista è stata ampiamente indagata. La breve sintesi della letteratura artistica non è un semplice esercizio erudito, offrendoci l'opportunità di cogliere la precisa correlazione con la perizia di Testori che, sia pur da valutare con la dovuta prudenza, svela una significativa coincidenza critica e culturale. Coincidenza che riscontriamo altresì con la prima mostra dedicata alla natura morta inauguratasi a Napoli nel 1964 da Carlo Volpe, in cui venivano esposte ben dieci opere dell'artista e l'esposizione monografica del 1965 organizzata dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo (cfr. La natura morta italiana, catalogo della mostra a cura di C. Volpe, Milano 1964, pp. 90-93, 203-213; Evaristo Baschenis, catalogo della mostra a cura di F. Russoli, Galleria Lorenzelli, Bergamo 1965).
Il dipinto è corredato da una scheda critica scritta di Giovanni Testori su fotocopia.
Bibliografia di riferimento:
M. Rosci, Baschenis Bettera & Co. Produzione e mercato della natura morta del Seicento in Italia, Milano 1971, ad vocem
M. Rosci, I Pittori Bergamaschi. Il Seicento, III, Bergamo 1985, pp. 3-147
F. Morandotti, in La Natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano 1989, I, pp. 266-273
Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, catalogo della mostra diretta da F. Rossi, Milano 1996, ad vocem
Milano, Finarte, 5 aprile 1973
Collezione privata
Bibliografia:
Catalogo Bolaffi della pittura italiana del '600 e del '700, n. 1, Torino 1974, p. 12 (come Evaristo Baschenis)
Archivio Federico Zeri, n. 85402 (come Bartolomeo Bettera)
Il dipinto è stato attribuito a Evaristo Baschenis da Edoardo Testori nel 1964 e pur rilevando un usura dettata dal tempo lo giudica: 'Come una delle più semplici e solenni invenzioni del grande naturamortista bergamasco, mostrando d'appartenere agli anni di maggior concentrazione poetica della sua carriera, quelli in cui la lezione caravaggesca, filtrata attraverso la sua malinconica capacità meditativa, porta gli oggetti al traguardo d'una magica immobilità, come ebbe a scrivere benissimo R. Longhi nel 1951'. Da parte di Testori citare Roberto Longhi ed evocare la sua celebre mostra dedicata a Caravaggio e i Caravaggeschi, appare ai nostri occhi inevitabile, perché proprio in quella occasione avviene il loro incontro, dal quale scaturì una profonda amicizia e la collaborazione con la neonata rivista Paragone, dove, nel 1952, lo studioso pubblicherà il suo primo saggio dedicato a Francesco del Cairo. Da questo momento, Testori appronterà una serie di studi sui pittori della realtà in Lombardia e nel 1953 sarà lui, con Renata Cipriani, a compilare le schede dell'omonima mostra in cui Evaristo Baschenis sarà riconosciuto quale uno dei principali protagonisti (cfr. I Pittori della realtà in Lombardia, catalogo della mostra a cura di R. Longhi, R. Cipriani, G. Testori, Milano 1953, pp. 41-48). In anni più recenti, grazie agli interventi di Marco Rosci e Alessandro Morandotti, la figura dell'artista è stata ampiamente indagata. La breve sintesi della letteratura artistica non è un semplice esercizio erudito, offrendoci l'opportunità di cogliere la precisa correlazione con la perizia di Testori che, sia pur da valutare con la dovuta prudenza, svela una significativa coincidenza critica e culturale. Coincidenza che riscontriamo altresì con la prima mostra dedicata alla natura morta inauguratasi a Napoli nel 1964 da Carlo Volpe, in cui venivano esposte ben dieci opere dell'artista e l'esposizione monografica del 1965 organizzata dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo (cfr. La natura morta italiana, catalogo della mostra a cura di C. Volpe, Milano 1964, pp. 90-93, 203-213; Evaristo Baschenis, catalogo della mostra a cura di F. Russoli, Galleria Lorenzelli, Bergamo 1965).
Il dipinto è corredato da una scheda critica scritta di Giovanni Testori su fotocopia.
Bibliografia di riferimento:
M. Rosci, Baschenis Bettera & Co. Produzione e mercato della natura morta del Seicento in Italia, Milano 1971, ad vocem
M. Rosci, I Pittori Bergamaschi. Il Seicento, III, Bergamo 1985, pp. 3-147
F. Morandotti, in La Natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano 1989, I, pp. 266-273
Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, catalogo della mostra diretta da F. Rossi, Milano 1996, ad vocem
LOTS
622
PITTORE LEONARDESCO DEL XV-XVI SECOLO
PITTORE LEONARDESCO DEL XV-XVI SECOLO
(Maestro di Rivolta d'Adda, attivo durante la prima metà del XVI Secolo)
Due apostoli
Olio su tela, cm 23,9X36
Due apostoli
Olio su tela, cm 23,9X36
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
623
LOUIS DE CAULLERY
LOUIS DE CAULLERY
(Caullery, 1580 circa - Anversa, 1621)
Allegoria della Guerra con scultura di Marte
Olio su tavola, cm 47X36
Allegoria della Guerra con scultura di Marte
Olio su tavola, cm 47X36
ESTIMATE € 1.500 - 2.000
624
DAVID TENIERS IL GIOVANE (attr. a)
DAVID TENIERS IL GIOVANE (attr. a)
(Anversa, 1610 - Bruxelles, 1690)
Interno di stalla con figure
Olio su tavola cm 49,7X68,5
Interno di stalla con figure
Olio su tavola cm 49,7X68,5
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
625
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII-XVIII SECOLO
Allegoria dell'Innocenza
Olio su tela, cm 144X109
Olio su tela, cm 144X109
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
626
GIACOMO CERUTI (bottega di)
GIACOMO CERUTI (bottega di)
(Milano, 1698 - 1767)
Ritratto di dama
Olio su tela, cm 74X58,5
Ritratto di dama
Olio su tela, cm 74X58,5
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
627
LEANDRO BASSANO (attr. a)
LEANDRO BASSANO (attr. a)
(Bassano del Grappa, 1557 - Venezia, 1622)
Studio di testa
Olio su tela, cm 44X36
Studio di testa
Olio su tela, cm 44X36
ESTIMATE € 500 - 800
628
PITTORE LOMBARDO DEL XVI-XVII SECOLO
PITTORE LOMBARDO DEL XVI-XVII SECOLO
Angelo Bambino che suona il flauto
Olio su tela, cm 76X59
Olio su tela, cm 76X59
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
629
FRANCESCO GUARDI
FRANCESCO GUARDI
(Venezia, 1712 - 1793)
Paesaggio con figure
Olio su tela applicata su tavola, cm 14,5X9,8
Paesaggio con figure
Olio su tela applicata su tavola, cm 14,5X9,8
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
630
ALESSANDRO MATTIA DA FARNESE
ALESSANDRO MATTIA DA FARNESE
(Farnese, 1635 - post 1679)
Ritratto di Olimpia Chigi
Olio su tela, cm 73,5X61
Ritratto di Olimpia Chigi
Olio su tela, cm 73,5X61
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
631
GIOVANNI BENEDETTO CASTIGLIONE detto IL GRECHETTO
GIOVANNI BENEDETTO CASTIGLIONE detto IL GRECHETTO
(Genova, 1609 - Mantova, 1664)
Il viaggio di Rebecca (1632 circa)
Olio su tela, cm 96X146,5
Il viaggio di Rebecca (1632 circa)
Olio su tela, cm 96X146,5
ESTIMATE € 16.000 - 24.000
632
BARTOLOMEO CASTELLI detto SPADINO IL GIOVANE
BARTOLOMEO CASTELLI detto SPADINO IL GIOVANE
(Roma, 1696 - 1738)
Coppia di nature morte
Olio su rame, diam. cm 22 (2)
Coppia di nature morte
Olio su rame, diam. cm 22 (2)
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
633
TIBERIO TITI (attr. a)
TIBERIO TITI (attr. a)
(Firenze, 1578 - 1637)
Ritratto di cane
Olio su tela, cm 98,5X72,5
Ritratto di cane
Olio su tela, cm 98,5X72,5
ESTIMATE € 4.000 - 7.000