520
MAESTRO DELLA FERTILITÀ DELL'UOVO
(attivo a Brescia nel XVII-XVIII secolo)
Gatto in fasce
Olio su tela, cm 86X119,5
Gatto in fasce
Olio su tela, cm 86X119,5
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
Provenienza:
Roma, collezione privata
I dipinti del Maestro della Fertilità dell'Uovo sono generalmente associati alla produzione di Faustino Bocchi (Brescia, 1659 ; 1741), tuttavia, il pittore esprime una evidente autonomia stilistica e inventiva, realizzando quadri dai risvolti satirici ma altresì carichi di allusioni simboliche. Un altro aspetto ancora da chiarire è il periodo di attività, tenendo conto che non è possibile escludere che l'artista sia un predecessore del Bocchi, sottolineando le distinzioni che intercorrono tra i due autori. Come sappiamo, il nickname è stato coniato dall'Olivari prendendo a riferimento la tela intitolata La fertilità dell'uovo conservata al Milwaukee Art Museum, per poi procedere a costruire un corpus di opere che veniva raccolto precedentemente sotto il nome di Pseudo Bocchi. La prima cosa da dire è che questi dipinti non si possono classificare nel genere bambocciante, perché nulla hanno a che vedere con la cultura d'influenza fiamminga e caravaggesca in auge nella Roma d'inizio Seicento, al massimo possiamo parlare di un riflesso naturalistico ma comunque distante per l'irrefrenabile bizzarria grottesca e l'assenza di piani narrativi prospetticamente realistici. Le scene, infatti, escludono ogni riferimento paesistico o di ambiente e le figure dei pigmei e degli animali sono disposti secondo una logica che appare più uno sgrammaticato spartito musicale in cui ogni azione riflette verosimilmente un esempla, un proverbio e richiami alla letteratura popolare. Questi aspetti hanno posto il termine di 'zoologia morale', fattore che ci obbliga ad accennare alla contiguità con quelle 'scene ridicole' dipinte in ambito lombardo sin dall'età rinascimentale, le cui tematiche trovarono contiguità con la letteratura dell'Illuminismo lombardo del Muratori, dell'Arcadia letteraria e con la 'naturale propensione' nei confronti delle classi subalterne che troveranno ancora voce in pieno XIX secolo con La Satira contro il villano di Domenico Merlini (1894). Nondimeno, il Bocchi e i pittori a lui contigui ben compendiarono le poetiche favolistiche con il gioco della metafora accentuata dall'eccesso, componendo una raffinata commistione tra divertissement, cultura comica e istanze sociali, con buona pace di coloro che ancora recentemente scomodano i bamboccianti per darsi e offrire delle spiegazioni critiche. A dire il vero, l'intento è la rappresentazione di un mondo alla 'rovescia', senza più un ordine e con gli animali umanizzati e allusivi a vizi e a follie mondane. Basti osservare il gatto in fasce tenuto da una rana che ridente sembra gradire un bicchiere da una gallina e che dire del gatto che gioca a carte con la morte o la stessa che minaccia con una spada il gatto visibile in alto a sinistra.
Bibliografia di riferimento:
M. Olivari, Faustino Bocchi e l'arte di figure pigmei 1659-1741, Milano 1990, pp. 255-270
M. Olivari, Maestro della fertilità dell'uovo, in Gli animali nell'arte dal Rinascimento a Ceruti, catalogo della mostra a cura di D. Dotti, Milano 2019, pp. 196-201
Roma, collezione privata
I dipinti del Maestro della Fertilità dell'Uovo sono generalmente associati alla produzione di Faustino Bocchi (Brescia, 1659 ; 1741), tuttavia, il pittore esprime una evidente autonomia stilistica e inventiva, realizzando quadri dai risvolti satirici ma altresì carichi di allusioni simboliche. Un altro aspetto ancora da chiarire è il periodo di attività, tenendo conto che non è possibile escludere che l'artista sia un predecessore del Bocchi, sottolineando le distinzioni che intercorrono tra i due autori. Come sappiamo, il nickname è stato coniato dall'Olivari prendendo a riferimento la tela intitolata La fertilità dell'uovo conservata al Milwaukee Art Museum, per poi procedere a costruire un corpus di opere che veniva raccolto precedentemente sotto il nome di Pseudo Bocchi. La prima cosa da dire è che questi dipinti non si possono classificare nel genere bambocciante, perché nulla hanno a che vedere con la cultura d'influenza fiamminga e caravaggesca in auge nella Roma d'inizio Seicento, al massimo possiamo parlare di un riflesso naturalistico ma comunque distante per l'irrefrenabile bizzarria grottesca e l'assenza di piani narrativi prospetticamente realistici. Le scene, infatti, escludono ogni riferimento paesistico o di ambiente e le figure dei pigmei e degli animali sono disposti secondo una logica che appare più uno sgrammaticato spartito musicale in cui ogni azione riflette verosimilmente un esempla, un proverbio e richiami alla letteratura popolare. Questi aspetti hanno posto il termine di 'zoologia morale', fattore che ci obbliga ad accennare alla contiguità con quelle 'scene ridicole' dipinte in ambito lombardo sin dall'età rinascimentale, le cui tematiche trovarono contiguità con la letteratura dell'Illuminismo lombardo del Muratori, dell'Arcadia letteraria e con la 'naturale propensione' nei confronti delle classi subalterne che troveranno ancora voce in pieno XIX secolo con La Satira contro il villano di Domenico Merlini (1894). Nondimeno, il Bocchi e i pittori a lui contigui ben compendiarono le poetiche favolistiche con il gioco della metafora accentuata dall'eccesso, componendo una raffinata commistione tra divertissement, cultura comica e istanze sociali, con buona pace di coloro che ancora recentemente scomodano i bamboccianti per darsi e offrire delle spiegazioni critiche. A dire il vero, l'intento è la rappresentazione di un mondo alla 'rovescia', senza più un ordine e con gli animali umanizzati e allusivi a vizi e a follie mondane. Basti osservare il gatto in fasce tenuto da una rana che ridente sembra gradire un bicchiere da una gallina e che dire del gatto che gioca a carte con la morte o la stessa che minaccia con una spada il gatto visibile in alto a sinistra.
Bibliografia di riferimento:
M. Olivari, Faustino Bocchi e l'arte di figure pigmei 1659-1741, Milano 1990, pp. 255-270
M. Olivari, Maestro della fertilità dell'uovo, in Gli animali nell'arte dal Rinascimento a Ceruti, catalogo della mostra a cura di D. Dotti, Milano 2019, pp. 196-201
LOTS
533
LORENZO GIGNOUS
LORENZO GIGNOUS
Modena, 1862 ; Porto Ceresio, 1958
Sesto Calende
Firmato L Gignous in basso a destra
0lio su tela, cm 79X173
Sesto Calende
Firmato L Gignous in basso a destra
0lio su tela, cm 79X173
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
534
PIETRO FRAGIACOMO
PIETRO FRAGIACOMO
Trieste, 1856 ; Venezia, 1922
Venezia povera
Firmato P Fragiacomo in basso a sinistra
Olio su tela, cm 51X76,5
Venezia povera
Firmato P Fragiacomo in basso a sinistra
Olio su tela, cm 51X76,5
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
535
NICCOLÒ CANNICCI
NICCOLÒ CANNICCI
Firenze, 1846 ; 1906
Autunno a San Gimignano
Firmato N Cannicci in basso a sinistra
Olio su tela, cm 136,5X93
Autunno a San Gimignano
Firmato N Cannicci in basso a sinistra
Olio su tela, cm 136,5X93
ESTIMATE € 2.000 - 4.000
536
FILIPPO PALIZZI
FILIPPO PALIZZI
Vasto, 1818 ; Napoli, 1899
Contadino con armenti
Firmato Filip Palizzi e datato 1860 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 58,5X71
Contadino con armenti
Firmato Filip Palizzi e datato 1860 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 58,5X71
ESTIMATE € 1.500 - 2.000
537
LUIGI STEFFANI
LUIGI STEFFANI
San Giovanni Bianco, 1827 ; Milano, 1898
L'aratro
Firmato L Steffani in basso a destra
Olio su tela, cm 75X144
L'aratro
Firmato L Steffani in basso a destra
Olio su tela, cm 75X144
ESTIMATE € 1.500 - 2.500
538
EUGENIO SCORZELLI
EUGENIO SCORZELLI
Buenos Aires, 1890 ; Napoli, 1960
Grande partita di caccia
Firmato Eug Scorzelli in basso a destra
Olio su tela, cm 40X75
Grande partita di caccia
Firmato Eug Scorzelli in basso a destra
Olio su tela, cm 40X75
ESTIMATE € 800 - 1.200
539
PUBLIO DE TOMMASI
PUBLIO DE TOMMASI
Roma, 1848 ; 1914
La processione
Firmato P De Tommasi, Roma in basso a destra
Acquarello su carta, cm 108,5X73,5
La processione
Firmato P De Tommasi, Roma in basso a destra
Acquarello su carta, cm 108,5X73,5
ESTIMATE € 1.200 - 1.800
540
SALOMON CORRODI
SALOMON CORRODI
Fehraltorf, 1810 ; Como, 1892
Veduta di Napoli da Posillipo con il Vesuvio in eruzione
Firmato Corrodi fec. e datato Roma, 1843 in basso a sinistra
Acquerello su carta, cm 26X38
Veduta di Napoli da Posillipo con il Vesuvio in eruzione
Firmato Corrodi fec. e datato Roma, 1843 in basso a sinistra
Acquerello su carta, cm 26X38
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
541
EUGENIO DE BLAAS
EUGENIO DE BLAAS
Albano, 1843 ; Venezia, 1931
Ritratto di nobildonna veneziana
Firmato Eugenio Blaas e datato 1876 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 102X82
Ritratto di nobildonna veneziana
Firmato Eugenio Blaas e datato 1876 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 102X82
ESTIMATE € 26.000 - 28.000
542
GIOVANNI BATTISTA FERRARI
GIOVANNI BATTISTA FERRARI
Brescia, 1829 ; Milano, 1906
Castello feudale sul colle di Brescia
Firmato G B Ferrari e datato 1888 in basso a destra
Olio su tela, cm 82,5X60,5
Castello feudale sul colle di Brescia
Firmato G B Ferrari e datato 1888 in basso a destra
Olio su tela, cm 82,5X60,5
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
543
DOMENICO MORELLI
DOMENICO MORELLI
Napoli, 1826 ; 1901
Cesare Borgia a Capua
Firmato Morelli e datato 1853 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 131,5X182,5
Cesare Borgia a Capua
Firmato Morelli e datato 1853 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 131,5X182,5
ESTIMATE € 40.000 - 60.000
544
GAETANO FERRI
GAETANO FERRI
Bologna, 1822 ; Oneglia, 1896
Le tre età della vita
Firmato Gaet Ferri e datato 1868 al centro a destra
Olio su tela, cm 100X85
Le tre età della vita
Firmato Gaet Ferri e datato 1868 al centro a destra
Olio su tela, cm 100X85
ESTIMATE € 8.000 - 10.000