465
PITTORE VENETO-CRETESE DEL XVI-XVII SECOLO
Deposizione
Firmato in basso al centro sul sepolcro
Olio su tavola, cm 60,5X89
Firmato in basso al centro sul sepolcro
Olio su tavola, cm 60,5X89
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
Provenienza:
Venezia, collezione Gerassimos Messinis
Venezia, collezione privata
Bibliografia:
R. Pallucchini, Opere giovanili firmate e datate del Greco, in Arte veneta. Rivista di storia dell'arte vol. 6, 1952, pp. 140-148 (come Domínikos Theotokópoulos detto El Greco)
La tavola fu pubblicata da Rodolfo Pallucchini nel 1952 quando lo studioso era considerato uno dei più importanti esperti dell'attività veneziana di Domínikos Theotokópoulos detto El Greco (Candia, 1541 ; Toledo, 1614), vantando di aver iniziato le sue ricerche sin dal 1936 attribuendo al maestro il trittico conservato alla Galleria Estense di Modena (Cfr. R. Pallucchini, Un polittico del Greco nella r. Galleria estense di Modena, in Bollettino d'arte, XXX, 1937, pp. 389-392). Tralasciando il dibattito critico sugli studi dell'arte veneto-cretese in rapporto a El Greco e alla pittura bizantina avvenuti durante i decenni che precedono la Seconda guerra mondiale, con gli anni Cinquanta si iniziò ad accomunare il nome del pittore alla produzione veneto-cretese, nonché l'ampia diffusione dell'etichetta 'madonnero' per questo specifico genere. Nel medesimo periodo fu lo stesso Pallucchini, argomentando la giovinezza del Tintoretto, ad affermare che: 'a Venezia, oggi non c'è più dubbio, per alcuni anni il Greco lavorò come 'Madonnero' (Cfr. R. Pallucchini, la giovinezza del Tintoretto, Milano 1950, p. 58). Da queste date si creò quindi un equivoco attributivo sulla produzione precoce dell'artista. Il Pallucchini però non fu l'unico, molti altri studiosi riferirono opere a 'El greco madonnero' e tra questi, per citare i più noti, ricordiamo Giuseppe Fiocco, Sergio Bettini, Roberto Longhi e Antonio Morassi (Cfr. Panayotis K. Ioannou, El Greco tra i 'madonneri': la critica, le ideologie, il mercato. Nuove luci sul recupero del Trittico di Modena 1937, in Studi di storia dell'arte, XXVII, 2017, pp. 151-174, note 68-76). Fu solo negli anni Sessanta, grazie agli interventi di Arslan (Cfr. E. Arslan, cronistoria del Greco 'madonnero', in Commentari, XV, 1964, 3-4, pp. 213-231) che il fenomeno trovò una naturale ridimensione, anche se sempre il Pallucchini cercava di centrare criticamente l'argomento indicando che: 'L'avventura straordinaria del Theotokópoulos a Venezia, a contatto della pittura veneziana, fu quella di un artigiano che, educato alla bottega degli iconografi cretesi, cioè ad un automatismo tecnico e tematico, riuscì, nel giro di pochi anni, mediante la incessante trascrizione delle stampe manieristiche, e la lettura del colore dei grandi maestri, ad apprendere una nuova lingua, a servirsene con maestria' (Cfr. Pallucchini, Il Greco e Venezia, in Venezia e l'oriente fra tardo Medioevo e rinascimento, 1966, p. 353). Tuttavia, gli sforzi interpretativi dello studioso furono mitigati dalla critica successiva che ricondusse queste opere al loro preciso contesto veneto-adriatico con influenze dell'arte rinascimentale centro italiana. Detto ciò, gli interventi di Pallucchini mettono in luce che una parte di questi dipinti possiedono una concreta qualità, delineando una vicenda storica importante per comprendere quella che si definisce cultura figurativa greco-adriatica. Fu, infatti, la dominazione della Serenissima a generare il rinascimento cretese, a rendere proficuo l'incontro tra le due tradizioni artistiche. Fenomeno che generò anche una modifica degli assetti sociali dell'isola grazie ai commerci e la nascita di una borghesia mercantile sempre più aderente alla cultura lagunare e al contempo di una popolazione veneziana capace di assorbire e far coesistere queste illustri tradizioni.
Questa nuova concezione pittorica trovò diffusione grazie ai maestri che viaggiavano lungo le rotte marittime, divulgando un gusto illustrativo affatto destinato a ripiegarsi su sé stesso. Le stampe, le icone e le preziose tele d'oriente e occidente furono alla base di straordinarie creazioni e al fenomeno di Domenikos Theotokopoulos, artista capace di rinnovare gli esempi di Tiziano, Jacopo Bassano, Andrea Schiavone e Polidoro da Lanciano immaginando delle vere e proprie rivoluzioni formali. Anche in questo caso, l'innovazione ha il suo fulcro nell’uso del colore, smaltato secondo il gusto bizantino ma tonale e cangiante secondo la lezione veneta, raggiungendo in certi casi livelli qualitativi assai alti. Questo giudizio si può quindi applicare alla tavola in esame, la cui valenza estetica è certamente distante da quella comunemente raggiunta dai madonnari e lo si percepisce osservando la raffinata stesura avvalorata dalla preziosità cromatica, i cui pigmenti sono pienamente leggibili grazie a una buona conservazione.
Venezia, collezione Gerassimos Messinis
Venezia, collezione privata
Bibliografia:
R. Pallucchini, Opere giovanili firmate e datate del Greco, in Arte veneta. Rivista di storia dell'arte vol. 6, 1952, pp. 140-148 (come Domínikos Theotokópoulos detto El Greco)
La tavola fu pubblicata da Rodolfo Pallucchini nel 1952 quando lo studioso era considerato uno dei più importanti esperti dell'attività veneziana di Domínikos Theotokópoulos detto El Greco (Candia, 1541 ; Toledo, 1614), vantando di aver iniziato le sue ricerche sin dal 1936 attribuendo al maestro il trittico conservato alla Galleria Estense di Modena (Cfr. R. Pallucchini, Un polittico del Greco nella r. Galleria estense di Modena, in Bollettino d'arte, XXX, 1937, pp. 389-392). Tralasciando il dibattito critico sugli studi dell'arte veneto-cretese in rapporto a El Greco e alla pittura bizantina avvenuti durante i decenni che precedono la Seconda guerra mondiale, con gli anni Cinquanta si iniziò ad accomunare il nome del pittore alla produzione veneto-cretese, nonché l'ampia diffusione dell'etichetta 'madonnero' per questo specifico genere. Nel medesimo periodo fu lo stesso Pallucchini, argomentando la giovinezza del Tintoretto, ad affermare che: 'a Venezia, oggi non c'è più dubbio, per alcuni anni il Greco lavorò come 'Madonnero' (Cfr. R. Pallucchini, la giovinezza del Tintoretto, Milano 1950, p. 58). Da queste date si creò quindi un equivoco attributivo sulla produzione precoce dell'artista. Il Pallucchini però non fu l'unico, molti altri studiosi riferirono opere a 'El greco madonnero' e tra questi, per citare i più noti, ricordiamo Giuseppe Fiocco, Sergio Bettini, Roberto Longhi e Antonio Morassi (Cfr. Panayotis K. Ioannou, El Greco tra i 'madonneri': la critica, le ideologie, il mercato. Nuove luci sul recupero del Trittico di Modena 1937, in Studi di storia dell'arte, XXVII, 2017, pp. 151-174, note 68-76). Fu solo negli anni Sessanta, grazie agli interventi di Arslan (Cfr. E. Arslan, cronistoria del Greco 'madonnero', in Commentari, XV, 1964, 3-4, pp. 213-231) che il fenomeno trovò una naturale ridimensione, anche se sempre il Pallucchini cercava di centrare criticamente l'argomento indicando che: 'L'avventura straordinaria del Theotokópoulos a Venezia, a contatto della pittura veneziana, fu quella di un artigiano che, educato alla bottega degli iconografi cretesi, cioè ad un automatismo tecnico e tematico, riuscì, nel giro di pochi anni, mediante la incessante trascrizione delle stampe manieristiche, e la lettura del colore dei grandi maestri, ad apprendere una nuova lingua, a servirsene con maestria' (Cfr. Pallucchini, Il Greco e Venezia, in Venezia e l'oriente fra tardo Medioevo e rinascimento, 1966, p. 353). Tuttavia, gli sforzi interpretativi dello studioso furono mitigati dalla critica successiva che ricondusse queste opere al loro preciso contesto veneto-adriatico con influenze dell'arte rinascimentale centro italiana. Detto ciò, gli interventi di Pallucchini mettono in luce che una parte di questi dipinti possiedono una concreta qualità, delineando una vicenda storica importante per comprendere quella che si definisce cultura figurativa greco-adriatica. Fu, infatti, la dominazione della Serenissima a generare il rinascimento cretese, a rendere proficuo l'incontro tra le due tradizioni artistiche. Fenomeno che generò anche una modifica degli assetti sociali dell'isola grazie ai commerci e la nascita di una borghesia mercantile sempre più aderente alla cultura lagunare e al contempo di una popolazione veneziana capace di assorbire e far coesistere queste illustri tradizioni.
Questa nuova concezione pittorica trovò diffusione grazie ai maestri che viaggiavano lungo le rotte marittime, divulgando un gusto illustrativo affatto destinato a ripiegarsi su sé stesso. Le stampe, le icone e le preziose tele d'oriente e occidente furono alla base di straordinarie creazioni e al fenomeno di Domenikos Theotokopoulos, artista capace di rinnovare gli esempi di Tiziano, Jacopo Bassano, Andrea Schiavone e Polidoro da Lanciano immaginando delle vere e proprie rivoluzioni formali. Anche in questo caso, l'innovazione ha il suo fulcro nell’uso del colore, smaltato secondo il gusto bizantino ma tonale e cangiante secondo la lezione veneta, raggiungendo in certi casi livelli qualitativi assai alti. Questo giudizio si può quindi applicare alla tavola in esame, la cui valenza estetica è certamente distante da quella comunemente raggiunta dai madonnari e lo si percepisce osservando la raffinata stesura avvalorata dalla preziosità cromatica, i cui pigmenti sono pienamente leggibili grazie a una buona conservazione.
LOTS
433
GIOVANNI PAOLO CASTELLI detto SPADINO
GIOVANNI PAOLO CASTELLI detto SPADINO
(Roma, 1659 ; 1730)
Natura morta
Olio su tela, cm 74,5X100
Natura morta
Olio su tela, cm 74,5X100
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
437
PELLEGRO PIOLA
PELLEGRO PIOLA
(Genova, 1617 ; 1640)
Sacra Famiglia
Olio su tela, cm 95X136
Sacra Famiglia
Olio su tela, cm 95X136
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
456
GIUSEPPE RIGHINI
GIUSEPPE RIGHINI
(attivo a Imola nel XVIII Secolo)
Ritratto del conte Orazio Avogli Trotti
Firmato e datato sul verso Joseph Righini Imolensis pinxit 13 novembre 1767
Inscritto sul verso Ill.m/s/u, ? Horatius Avogli Trotti etatis sue an. 66
Ritratto di Caterina Avogli Trotti
Firmato sul verso Joseph Righini pinxit
Inscritto sul verso Ill.ma D:a Com... Catharina Cremona Avogli Trotti aetatis sue an. )13 novembre 1767 Uxor Illmi. D.i Horatiy Avogli Trotti
Olio su tela, cm 127X94,5 (2)
Ritratto del conte Orazio Avogli Trotti
Firmato e datato sul verso Joseph Righini Imolensis pinxit 13 novembre 1767
Inscritto sul verso Ill.m/s/u, ? Horatius Avogli Trotti etatis sue an. 66
Ritratto di Caterina Avogli Trotti
Firmato sul verso Joseph Righini pinxit
Inscritto sul verso Ill.ma D:a Com... Catharina Cremona Avogli Trotti aetatis sue an. )13 novembre 1767 Uxor Illmi. D.i Horatiy Avogli Trotti
Olio su tela, cm 127X94,5 (2)
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
464
GIUSEPPE BERNARDINO BISON
GIUSEPPE BERNARDINO BISON
(Palmanova, 1762 ; Milano, 1844)
Interno della Chiesa di San Marco di Venezia
Tempera su cartoncino, cm 20X29,5
Interno della Chiesa di San Marco di Venezia
Tempera su cartoncino, cm 20X29,5
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
465
PITTORE VENETO-CRETESE DEL XVI-XVII SECOLO
PITTORE VENETO-CRETESE DEL XVI-XVII SECOLO
Deposizione
Firmato in basso al centro sul sepolcro
Olio su tavola, cm 60,5X89
Firmato in basso al centro sul sepolcro
Olio su tavola, cm 60,5X89
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
467
PAOLO PORPORA
PAOLO PORPORA
(Napoli, 1617 ; Roma, 1673)
Natura morta
Olio su tela, cm 62X73,5
Natura morta
Olio su tela, cm 62X73,5
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
474
PIETRO PAOLO RUBENS (allievo di)
PIETRO PAOLO RUBENS (allievo di)
(Siegen, 1577 ; Anversa, 1640)
Incontro tra Davide e Abigail
Olio su tavola, cm 136X225
Incontro tra Davide e Abigail
Olio su tavola, cm 136X225
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
494
FERDINANDO SANFELICE (attr. a)
FERDINANDO SANFELICE (attr. a)
(Napoli, 1675 ; 1748)
Cena in Emmaus
Olio su tela, cm 127X181,5
Cena in Emmaus
Olio su tela, cm 127X181,5
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
516
FLORIS VAN DIJCK
FLORIS VAN DIJCK
(Delft, 1575 ; Haarlem, 1651)
Natura morta
Siglato VD in basso a sinistra
Olio su tavola, cm 51,6X67,4
Natura morta
Siglato VD in basso a sinistra
Olio su tavola, cm 51,6X67,4
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
548
GEORG JAKOBIDES
GEORG JAKOBIDES
Mitylene, 1853 ; 1932
Natura silente con mele
Firmato G Jakobides in basso a sinistra
Olio su tela, cm 42X62,5
Natura silente con mele
Firmato G Jakobides in basso a sinistra
Olio su tela, cm 42X62,5
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
549
GIOVANNI BATTISTA CIOLINA
GIOVANNI BATTISTA CIOLINA
Toceno, 1870 ; 1955
Paesaggio di montagna con gregge
Firmato G B Ciolina in basso a sinistra
Olio su tela, cm 100X130,5
Paesaggio di montagna con gregge
Firmato G B Ciolina in basso a sinistra
Olio su tela, cm 100X130,5
ESTIMATE € 5.000 - 7.000
552
PAOLO TROUBETZKOI
PAOLO TROUBETZKOI
Verbania, 1866 ; 1938
Nativo americano a cavallo
Firmato Paolo Troubetzkoy e datato 1893 sulla base
Bronzo, alt. cm 61
Nativo americano a cavallo
Firmato Paolo Troubetzkoy e datato 1893 sulla base
Bronzo, alt. cm 61
ESTIMATE € 5.000 - 7.000