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Todeschini. La grandiosa dignità degli ultimi

La prima notizia scritta che fino ad oggi si conosca sul Francesco Cipper detto il Todeschini (Feldkirch, 1664 – Milano, 1736) è data da una nota anonima uscita sulla Gazette des BeauxArts nel 1859 che descrive quattro scene di genere di grande formato, firmate “Giacomo Francesco Cipper, tedesco”, esistenti presso il mercante d’arte T. Walesby a Londra e provenienti dalla collezione di Stowe House.
L’opera del Todeschini, per quello che finora si sa, consiste esclusivamente di scene di genere con un repertorio tematico limitatissimo. Per lo più sono di grande formato, spesso con personaggi a grandezza naturale a mezza figura o a tre quarti. Sono trascurati l’ambiente e lo sfondo, e non sono chiare le relazioni spaziali fra persone e oggetti, che per lo più sono costretti in uno spazio piatto.
Per lo più vengono raffigurati tipi popolari. Fra le occupazioni prevalgono il mangiare e il bere (da soli, in due o in gruppi di più persone), ma vi si accompagnano anche altri elementi tematici (musicanti, spesso suonatori di flauto, giocatori di carte o di morra, litiganti, mendicanti, madre con bambino, e così via): spesso senza riguardo a una qualsiasi plausibile connessione. Inoltre vengono frequentemente rappresentate faccende domestiche, come il bucato, il cucito, la filatura.
Un altro motivo ricorrente è il maestro con scolari, sia nell’atto di insegnare a leggere sia in quello dì insegnare musica. Infine, si trova un quarto importante gruppo: singole figure di venditori ambulanti o diverse scene di artigianato e di mercato, che spesso possono essere un’occasione per esibire splendide composizioni di nature morte. Le figure, che si, presentano all’osservatore come su un palcoscenico con le loro, vesti misere e rattoppate, non vogliono provocare la compassione per la loro desolata condizione, vogliono bensi divertire. Ciò si manifesta soprattutto con l’espressione ghignante, contratta o scaltra. Fortissimo è il contrasto con le figure del Ceruti che quasi sempre emanano una certa melanconia.
Di straordinario valore è il ritrovamento di un’opera firmata di Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini, intitolata “Contadini a tavola con vecchio che suona la ghironda”, che sarà battuta nell’asta genovese di Dipinti Antichi e del XIX secolo del 15 marzo 2022 con una stima di 15.000 – 20.000 euro,  dove è possibile cogliere una buona dose d’ironia, verve satirica e, talvolta, una palese licenziosità.