319
GIOVANNI PAOLO PANINI
(Piacenza, 1691 - Roma, 1765)
Capriccio architettonico di Roma con arco, obelisco, esedra e figure
Olio su tela, cm 122X171
Capriccio architettonico di Roma con arco, obelisco, esedra e figure
Olio su tela, cm 122X171
ESTIMATE € 80.000 - 120.000
Provenienza:
Roma, Galleria Cesare Lampronti
Collezione privata
Esposizioni:
Tefaf, Maastricht 2004
Bibliografia:
M. Moschetta, Galleria Cesare Lampronti Maastricht 2004, Roma 2004, pp. 42-45
Capriccio è un termine coniato alla fine del rinascimento e possiede secondo i dizionari due diversi significati con un punto in comune. Capriccio era un movimento dell'anima, o più precisamente una subitanea eccitazione della facoltà immaginativa che dava origine ad ogni varietà di immagini mentali, ma dal punto di vista pittorico è indubbio che il genere si sviluppò a Roma durante i primi decenni del XVII secolo e trovò ispirazione grazie alle rovine dell'età classica. Se gli antecedenti si riscontrano nelle opere di Viviano Codazzi e Giovanni Ghisolfi, è indubbio che fu Giovanni Paolo Panini a nobilitare queste peculiari creazioni, con una straordinaria propensione paesistica e archeologica. Esemplare in tal senso è il dipinto qui presentato, per l'evidente impatto scenico, le colte citazioni dall'antico e le tonalità cromatiche atte a modellare al meglio i volumi, secondo i migliori parametri espressi dall'artista. Giunto a Roma nel 1717, Panini concepì straordinarie vedute dell'Urbe e suntuosi Capricci architettonici, ottenendo uno straordinario successo collezionistico e le sue qualità sono ben percepibili osservando nel nostro caso le varietà di atteggiamenti e gesti delle figure, la luminosità del cielo e la cura nel descrivere i dettagli degli edifici e delle rovine, condotti con scioltezza ammirevole. Nel nostro caso confermano una datazione precoce, all'inizio del terzo decennio, le tonalità cromatiche e i chiaroscuri con cui sono connotate le architetture, così i brani di figura, che trovano analogia con quelle di Benedetto Luti. Osservando la tela, possiamo notare che l'arco presenta figure alate proprio a delimitare il fornice come si riscontra negli archi trionfali di Tito, Settimio Severo e Costantino, mostrando sull'attico l'epigrafe dedicatoria. Altro elemento peculiare della veduta è l'obelisco egiziano visibile a destra, citazione archeologica, ma altresì elemento d'arredo urbano di cui Roma conta innumerevoli esemplari. Questi monoliti furono in parte trasportati nell'Urbe a partire dall'epoca di Augusto dopo la conquista dell'Egitto avvenuta con la battaglia di Azio del 31 avanti Cristo, ma non pochi furono quelli realizzati in epoca imperiale e su cui vi venivano copiati i geroglifici. Si deve ricordare che a partire dal pontificato di Sisto V si agì programmaticamente al riposizionamento di obelischi antichi per magnificare la potenza della Chiesa e del papato e che all'epoca di Panini erano quanto mai apprezzati dai cultori dell'antichità. Si può quindi ribadire l'importanza dell'opera qui presentata, da considerare una delle più importanti dell'artista, quando inizia a esprimere la propria autonomia pittorica oramai pienamente affrancato dagli esempi dei Bibiena e in grado di condurre un Fare grande, rinnovando gli esempi del Ghisolfi.
Bibliografia di riferimento:
F. Arisi, Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del '700, Roma 1986, ad vocem
E. P. Bowron, G. P. P., in Art in Rome in eighteenth century, catalogo della mostra a cura di E. P. Bowron e J. J. Rishel, Philadelphia 2000, pp. 416-428
Il Settecento a Roma, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco e A. Negro, Roma 2005, pp. 244-254
G. Sestieri, Panini Gian Paolo, in Il Capriccio architettonico in Italia nel XVII e XVIII secolo, Foligno 2015, III, pp. 8-123
Roma, Galleria Cesare Lampronti
Collezione privata
Esposizioni:
Tefaf, Maastricht 2004
Bibliografia:
M. Moschetta, Galleria Cesare Lampronti Maastricht 2004, Roma 2004, pp. 42-45
Capriccio è un termine coniato alla fine del rinascimento e possiede secondo i dizionari due diversi significati con un punto in comune. Capriccio era un movimento dell'anima, o più precisamente una subitanea eccitazione della facoltà immaginativa che dava origine ad ogni varietà di immagini mentali, ma dal punto di vista pittorico è indubbio che il genere si sviluppò a Roma durante i primi decenni del XVII secolo e trovò ispirazione grazie alle rovine dell'età classica. Se gli antecedenti si riscontrano nelle opere di Viviano Codazzi e Giovanni Ghisolfi, è indubbio che fu Giovanni Paolo Panini a nobilitare queste peculiari creazioni, con una straordinaria propensione paesistica e archeologica. Esemplare in tal senso è il dipinto qui presentato, per l'evidente impatto scenico, le colte citazioni dall'antico e le tonalità cromatiche atte a modellare al meglio i volumi, secondo i migliori parametri espressi dall'artista. Giunto a Roma nel 1717, Panini concepì straordinarie vedute dell'Urbe e suntuosi Capricci architettonici, ottenendo uno straordinario successo collezionistico e le sue qualità sono ben percepibili osservando nel nostro caso le varietà di atteggiamenti e gesti delle figure, la luminosità del cielo e la cura nel descrivere i dettagli degli edifici e delle rovine, condotti con scioltezza ammirevole. Nel nostro caso confermano una datazione precoce, all'inizio del terzo decennio, le tonalità cromatiche e i chiaroscuri con cui sono connotate le architetture, così i brani di figura, che trovano analogia con quelle di Benedetto Luti. Osservando la tela, possiamo notare che l'arco presenta figure alate proprio a delimitare il fornice come si riscontra negli archi trionfali di Tito, Settimio Severo e Costantino, mostrando sull'attico l'epigrafe dedicatoria. Altro elemento peculiare della veduta è l'obelisco egiziano visibile a destra, citazione archeologica, ma altresì elemento d'arredo urbano di cui Roma conta innumerevoli esemplari. Questi monoliti furono in parte trasportati nell'Urbe a partire dall'epoca di Augusto dopo la conquista dell'Egitto avvenuta con la battaglia di Azio del 31 avanti Cristo, ma non pochi furono quelli realizzati in epoca imperiale e su cui vi venivano copiati i geroglifici. Si deve ricordare che a partire dal pontificato di Sisto V si agì programmaticamente al riposizionamento di obelischi antichi per magnificare la potenza della Chiesa e del papato e che all'epoca di Panini erano quanto mai apprezzati dai cultori dell'antichità. Si può quindi ribadire l'importanza dell'opera qui presentata, da considerare una delle più importanti dell'artista, quando inizia a esprimere la propria autonomia pittorica oramai pienamente affrancato dagli esempi dei Bibiena e in grado di condurre un Fare grande, rinnovando gli esempi del Ghisolfi.
Bibliografia di riferimento:
F. Arisi, Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del '700, Roma 1986, ad vocem
E. P. Bowron, G. P. P., in Art in Rome in eighteenth century, catalogo della mostra a cura di E. P. Bowron e J. J. Rishel, Philadelphia 2000, pp. 416-428
Il Settecento a Roma, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco e A. Negro, Roma 2005, pp. 244-254
G. Sestieri, Panini Gian Paolo, in Il Capriccio architettonico in Italia nel XVII e XVIII secolo, Foligno 2015, III, pp. 8-123
LOTS
301
FRANCESCO CURRADI
FRANCESCO CURRADI
(Firenze, 1570 - 1661)
Adorazione dei Magi
Olio su rame, cm 46X34
Adorazione dei Magi
Olio su rame, cm 46X34
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
302
MARCO RICCI
MARCO RICCI
(Belluno, 1676 - Venezia, 1730)
Veduta costiera con torre, figure e barche
Olio su tela, cm 57X94
Veduta costiera con torre, figure e barche
Olio su tela, cm 57X94
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
303
ERCOLE GRAZIANI
ERCOLE GRAZIANI
(Bologna, 1688 - 1765)
Il miracolo di Santo Albergati
Olio su tela, cm 127,5X77
Il miracolo di Santo Albergati
Olio su tela, cm 127,5X77
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
304
VITTORIO AMEDEO CIGNAROLI
VITTORIO AMEDEO CIGNAROLI
(Torino, 1730 - 1800)
Paesaggio con ponte e figure
Olio su tela, cm 90X120
Paesaggio con ponte e figure
Olio su tela, cm 90X120
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
305
GIUSEPPE ANTONIO PIANCA
GIUSEPPE ANTONIO PIANCA
(Agnona, 1703 - Milano, 1760)
Adorazione dei Magi
Olio su tela, cm 91X126
Adorazione dei Magi
Olio su tela, cm 91X126
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
306
GIOVANNI DOMENICO LOMBARDI
GIOVANNI DOMENICO LOMBARDI
(Lucca, 1682 - 1752)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 90X68
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 90X68
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
307
DOMENICO TINTORETTO
DOMENICO TINTORETTO
(Venezia, 1560 - 1635)
I demoni che volano via da Sant'Antonio
Olio su tela, cm 171X199,5
I demoni che volano via da Sant'Antonio
Olio su tela, cm 171X199,5
ESTIMATE € 30.000 - 50.000
308
SIMONE DEL TINTORE
SIMONE DEL TINTORE
(Lucca, 1630 - 1708)
Suonatore di zampogna con cane che ringhia
Olio su tela, cm 105X76
Suonatore di zampogna con cane che ringhia
Olio su tela, cm 105X76
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
309
SIMONE DEL TINTORE
SIMONE DEL TINTORE
(Lucca, 1630 - 1708)
Suonatore di liuto con cane
Olio su tela, cm 105X76
Suonatore di liuto con cane
Olio su tela, cm 105X76
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
310
LEONARDO DA VINCI (copia da)
LEONARDO DA VINCI (copia da)
(Anchiano, 1452 - Amboise, 1519)
Monna Lisa
Olio su tavola, cm 74X49,5
Monna Lisa
Olio su tavola, cm 74X49,5
ESTIMATE € 6.000 - 8.000
311
MEIFFREN COMTE (attr. a)
MEIFFREN COMTE (attr. a)
(Marsiglia, 1630 - 1705)
Natura morta con coppe ed oggetti da Wunderkammer
Olio su tela, cm 80X99
Natura morta con coppe ed oggetti da Wunderkammer
Olio su tela, cm 80X99
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
312
JOSEPH HEINTZ (attr. a)
JOSEPH HEINTZ (attr. a)
(Basilea, 1564 - Praga, 1609)
La presa di Troia
Olio su tavola, cm 22X31
La presa di Troia
Olio su tavola, cm 22X31
ESTIMATE € 3.000 - 5.000