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GIULIO CESARE BEDESCHINI
(attivo tra il 1583 e il 1640)
Coppia di Santi
Olio su tela ottagonale, cm 56X48 (2)
Coppia di Santi
Olio su tela ottagonale, cm 56X48 (2)
ESTIMATE € 2.400 - 2.600
Giulio Cesare Bedeschini svolse la sua attività all'Aquila, ma le opere rivelano la conoscenza della pittura toscana diffusa a Roma per il tramite di Cristoforo Roncalli e Ludovico Cardi. Le tele in esame, di notevole qualità e fascino illustrativo, mostrano altresì le influenze del caravaggismo riformato, echi di stile desunti da Giovanni Baglione e Antiveduto Gramatica, indizi che certificano la formazione capitolina del pittore. Queste considerazioni consentono di valutare e inserire le opere pecualiari e di inquadrare l'autore nel ruolo di tramite tra la tradizione tardo-manierista e le novità del naturalismo romano, di quel 'ritrarre al naturale' promosso da Giovanni Battista Crescenzi e da Cesare Baronio. Secondo questo principio le immagini sacre devono aderire alla realtà ed i santi e i martiri divengono uomini e donne. Nell'osservare i volti dipinti dal Bedeschini ci accorgiamo subito che il suo linguaggio aderisce a questa linea concettuale, convogliata a descrivere la presenza oggettiva delle figure e di accentuarne il significato simbolico ed emotivo. Per giungere a questo esito il pittore imposta una regia luministica di sapore tenebroso, che fa risaltare i volumi, disegna con attenzione i volti, le espressioni e perviene ad una intensità non comune, quasi come veri e propri ritratti che emergono dall'ombra. Occorre dire che la lezione impartita dal Bedeschini non trovò seguito, basti pensare all'allievo Battista Celio e alla sua tela raffigurante San Francesco in preghiera conservata presso l'Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli, che ripropone il modulo compositivo ideato da Ludovico Cardi alla fine del Cinquecento e una stesura priva di fascino. Il medesimo giudizio lo si può esprimere nei confronti di Bernardino Monaldi, cognato e talvolta collaboratore di Giulio Cesare, come lasciano intendere talune figure di sfondo del 'Ritrovamento della Vera Croce' che orna l'altare maggiore della Chiesa di San Francesco di Paola a L'Aquila (Stefano de Mieri). La sfortunata eredità del Bedeschini si evince anche scorrendo le voci bibliografiche a lui dedicate, propense a vagliarne l'attività grafica, mentre in ancora in gran parte inesplorata è la sua produzione pittorica.
Bibliografia di riferimento:
B. Monbeig Goguel, 'Giulio Cesare Bedeschini: a draftsman from the circle of Cigoli', in 'Master drawings', 47.2009,4, pp. 484 ; 488
S. Prosperi Valenti Rodinò, 'Disegni 'pseudo-senesi' a Düsseldorf', in 'Scritti in ricordo di Giovanni Previstali' in 'Prospettiva', 57/60.1989/90, pp. 176 ; 182
M. Congeduti, 'Giulio Cesare Bedeschini e i protettori dell'Aquila' in 'La bellezza inquieta. Arte al tempo di Margherita d'Austria', a cura di L. Arbace, Allemandi editore 2013, pagg. 106 ; 111
Bibliografia di riferimento:
B. Monbeig Goguel, 'Giulio Cesare Bedeschini: a draftsman from the circle of Cigoli', in 'Master drawings', 47.2009,4, pp. 484 ; 488
S. Prosperi Valenti Rodinò, 'Disegni 'pseudo-senesi' a Düsseldorf', in 'Scritti in ricordo di Giovanni Previstali' in 'Prospettiva', 57/60.1989/90, pp. 176 ; 182
M. Congeduti, 'Giulio Cesare Bedeschini e i protettori dell'Aquila' in 'La bellezza inquieta. Arte al tempo di Margherita d'Austria', a cura di L. Arbace, Allemandi editore 2013, pagg. 106 ; 111
LOTS
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PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
Coppia di paesaggi
Olio su tela, cm 94X135 (2)
Olio su tela, cm 94X135 (2)
ESTIMATE € 4.000 - 6.000