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A TERRACOTTA RELIEF BY PIERRE-ÉTIENNE MONNOT, ROME, CIRCA 1699; WEAR, PROBABLE CENTRE RESTORATIONS, DEFECTS, FEW SCRATCHES
(Orchamps-Vennes, 1657 - Roma, 1733)
LIVIO ODESCALCHI RICEVE INNOCENZO XII A PALO
Rilievo in terracotta, circa 1699 (in cornice di legno ebanizzato)
Usure, possibile restauro al centro, difetti e minori graffi
Cm 49X90X1,5
La cornice, cm 66X107X8,5
LIVIO ODESCALCHI RICEVE INNOCENZO XII A PALO
Rilievo in terracotta, circa 1699 (in cornice di legno ebanizzato)
Usure, possibile restauro al centro, difetti e minori graffi
Cm 49X90X1,5
La cornice, cm 66X107X8,5
ESTIMATE € 40.000 - 50.000
Provenienza:
Roma, già collezione Odescalchi
Collezione privata lombarda
Dopo l'apprendistato giovanile prima a Digione, poi a Parigi, Pierre-Étienné Monnot giunge a Roma intorno al 1687. Di li a poco entrerà in contatto con Livio Odescalchi (Como, 1652 - Roma, 1713), colto collezionista d'arte e uno tra i più importanti personaggi nella Roma di quel tempo. E proprio per il principe, che per almeno un ventennio sarà suo mecenate, il Monnot realizzerà molte tra le opere più significative del suo soggiorno capitolino. È il 1693 quando per Livio plasma cinque rilievi in terracotta (uno datato e firmato), oggi al Louvre, con scene mitologiche per le basi di alcune sculture della sua collezione privata. Contemporaneamente ad altri lavori, nel 1697 abbozza un modello per il monumento funebre a Innocenzo XI per volere del nipote del pontefice, Livio Odescalchi - ne seguirà poi un secondo molto prossimo all'opera in marmo del 1700, impresa nella quale fu impegnato anche Carlo Maratta.
Molteplici inoltre le opere destinate all'uso privato, come il ritratto dello stesso principe firmato e datato 1695 e sempre di quegli anni una serie di rilievi: la Sacra famiglia in terracotta (Boston) e la versione marmorea al Museo di Berlino, e ancora l'Ecce Homo firmato, oggi in Pinacoteca a Bologna e altri lavori risultanti da almeno due inventari del 1713 e del 1733 (data di morte del Monnot), con di nuovo protagonista il nobile romano.
E proprio a questo corpus che appartiene anche l'importante rilievo in terracotta qui presentato (A. Bacchi, Scultura del '600 a Roma, a cura di A. Bacchi e S. Zanuso, Milano 1996, tav. 639, p. 827 e O. Ferrari, S. Papaldo, Le sculture del Seicento a Roma, Roma 1999, p. 532), con Livio Odescalchi che riceve Innocenzo XII a Palo (circa 1699), modello che trova puntuale riscontro nel marmo con medesimo episodio (fig. 1), oggi in collezione Aldobrandini (Bacchi, op. citata, tav. 640).
Bibliografia di riferimento:
A. Bacchi, op. citata, tavv. 619-638, p. 826
A. Bacchi, Pierre Etienne Monnot: Ein Bildhauer des Spaetbarock in Rom und Europa, in K. W. Kopanski, K. Weber (a cura di), Das Marmorbad in der Kasseler Karlsaue. Ein spaetbarockes Gesamtkunstwerk mit bedeutenden Skulpturen und Reliefs von Pierre Etienne Monnot, Regensburg 2003, p. 135-157
Roma, già collezione Odescalchi
Collezione privata lombarda
Dopo l'apprendistato giovanile prima a Digione, poi a Parigi, Pierre-Étienné Monnot giunge a Roma intorno al 1687. Di li a poco entrerà in contatto con Livio Odescalchi (Como, 1652 - Roma, 1713), colto collezionista d'arte e uno tra i più importanti personaggi nella Roma di quel tempo. E proprio per il principe, che per almeno un ventennio sarà suo mecenate, il Monnot realizzerà molte tra le opere più significative del suo soggiorno capitolino. È il 1693 quando per Livio plasma cinque rilievi in terracotta (uno datato e firmato), oggi al Louvre, con scene mitologiche per le basi di alcune sculture della sua collezione privata. Contemporaneamente ad altri lavori, nel 1697 abbozza un modello per il monumento funebre a Innocenzo XI per volere del nipote del pontefice, Livio Odescalchi - ne seguirà poi un secondo molto prossimo all'opera in marmo del 1700, impresa nella quale fu impegnato anche Carlo Maratta.
Molteplici inoltre le opere destinate all'uso privato, come il ritratto dello stesso principe firmato e datato 1695 e sempre di quegli anni una serie di rilievi: la Sacra famiglia in terracotta (Boston) e la versione marmorea al Museo di Berlino, e ancora l'Ecce Homo firmato, oggi in Pinacoteca a Bologna e altri lavori risultanti da almeno due inventari del 1713 e del 1733 (data di morte del Monnot), con di nuovo protagonista il nobile romano.
E proprio a questo corpus che appartiene anche l'importante rilievo in terracotta qui presentato (A. Bacchi, Scultura del '600 a Roma, a cura di A. Bacchi e S. Zanuso, Milano 1996, tav. 639, p. 827 e O. Ferrari, S. Papaldo, Le sculture del Seicento a Roma, Roma 1999, p. 532), con Livio Odescalchi che riceve Innocenzo XII a Palo (circa 1699), modello che trova puntuale riscontro nel marmo con medesimo episodio (fig. 1), oggi in collezione Aldobrandini (Bacchi, op. citata, tav. 640).
Bibliografia di riferimento:
A. Bacchi, op. citata, tavv. 619-638, p. 826
A. Bacchi, Pierre Etienne Monnot: Ein Bildhauer des Spaetbarock in Rom und Europa, in K. W. Kopanski, K. Weber (a cura di), Das Marmorbad in der Kasseler Karlsaue. Ein spaetbarockes Gesamtkunstwerk mit bedeutenden Skulpturen und Reliefs von Pierre Etienne Monnot, Regensburg 2003, p. 135-157
LOTS
594
A PAIR OF GILT BRONZE CANDELABRA, 19TH CENTURY; WEAR, SCRATCHES, DEFECTS, SOME PARTS TO BE FIXED (2)
A PAIR OF GILT BRONZE CANDELABRA, 19TH CENTURY; WEAR, SCRATCHES, DEFECTS, SOME PARTS TO BE FIXED (2)
ESTIMATE € 2.000 - 2.200