1239
MAESTRO DELLA MADONNA LAZZARONI
(attivo a Firenze nell'ultimo terzo del XIV secolo)
Madonna con il Bambino, San Francesco, Santa Caterina d'Alessandria, Maria Maddalena e Santo Vescovo
Tempera su tavola, cm 54X24
Madonna con il Bambino, San Francesco, Santa Caterina d'Alessandria, Maria Maddalena e Santo Vescovo
Tempera su tavola, cm 54X24
ESTIMATE € 15.000 - 25.000
L'appellativo di Maestro della Madonna Lazzaroni si deve a Richard Offner, che inizialmente aveva chiamato il pittore Master of the two Madonnas, modificandolo successivamente in Maestro della Madonna Lazzaroni, essendo egli l'autore di una tavola già nella raccolta Lazzaroni di Parigi (cfr. R. Offner, A Legacy of attribution, a cura di H. Maginnis, New York 1981, pp. 37-38). La tavola in esame si connota quale parte centrale di un polittico e presenta una elaborata punzonatura che interessa non solo il fondale della composizione, ma anche le decorazioni delle vesti. Una simile lavorazione, ma meno estesa, si osserva ad esempio nel trittico conservato al Museo Statale di Belle Arti Puskin di Mosca, oppure nella tavola del Museo di Tours. Il corpus raccolto da Offner rimase inedito fino a quando Boskovits (1975) e poi Hayden Maginnis hanno costruito un profilo più preciso del pittore, riconoscendogli il ruolo di anello di congiunzione tra la civiltà pittorica condizionata dalla peste del 1348 fino all'inizio dell'esperienza fiorentina del tardo gotico. Fondamentalmente, il nostro maestro si basa su due fonti: il disegno ad arco, con una struttura lineare quasi di impronta bizantina, mutuato dai capolavori di Andrea e Nardo di Cione, e la caratterizzazione dell'impronta daddesca, con una specifica predilezione per le opere di Puccio di Simone. Su questo sostrato, che attesta l'adesione del maestro ai moduli figurativi della prima metà del Trecento e quindi riporta il suo sapere ai decenni immediatamente successivi alla peste, si impegna in nuove riflessioni, che nascono anche dal contatto con altri piccoli maestri attivi a Firenze e nel suo territorio.
Bibliografia di riferimento:
M. Boskovits, Pittura fiorentina alla vigilia del Rinascimento 1370-1400, Firenze, 1975, pp. 128-212, 239, 293
Fondi oro. Una collezione per Milano, catalogo della mostra a cura di A. Paulucci e G. Freuler, 1999-2000, pp. 52-53
S. Chiodo , Gli affreschi della chiesa di San Domenico a San Miniato: un noto capitolo della pittura fiorentina fra Tre e Quattrocento (parte I), in Arte Cristiana, XCVI, 2008, p. 35-48
Bibliografia di riferimento:
M. Boskovits, Pittura fiorentina alla vigilia del Rinascimento 1370-1400, Firenze, 1975, pp. 128-212, 239, 293
Fondi oro. Una collezione per Milano, catalogo della mostra a cura di A. Paulucci e G. Freuler, 1999-2000, pp. 52-53
S. Chiodo , Gli affreschi della chiesa di San Domenico a San Miniato: un noto capitolo della pittura fiorentina fra Tre e Quattrocento (parte I), in Arte Cristiana, XCVI, 2008, p. 35-48
LOTS
1289
BERNARDO STROZZI
BERNARDO STROZZI
(Campo Ligure, 1581 - Venezia, 1644)
Santa Apollonia
Olio su tela, cm 71X56
Santa Apollonia
Olio su tela, cm 71X56
ESTIMATE € 40.000 - 70.000
1290
BERNARDO STROZZI
BERNARDO STROZZI
(Campo Ligure, 1581 - Venezia, 1644)
Santa Cecilia
Olio su tela, cm 71X56
Santa Cecilia
Olio su tela, cm 71X56
ESTIMATE € 40.000 - 70.000