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AN URBINO MAIOLICA PLATE, HALF 16TH CENTURY; THE RIM WITH SOME MINOR LOSSES
decorato con Gesù che perdona l'adultera; poche mancanze minori al bordo
Alt. cm 3, diam. cm 27
Alt. cm 3, diam. cm 27
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
Il nostro piatto è decorato ad istoriato con una celebre scena evangelica, il momento in cui Gesù salva l'adultera, pronunciando la celebre frase 'chi è senza peccato scagli la prima pietra', liberandola così dalla condanna dei Farisei che vengono qui raffigurati mentre lasciano il luogo in cui stavano per lapidare la peccatrice (Gv 8,2-11).
Come suggerito da John Mallet (comunicazione scritta) lo stile pittorico di questa maiolica è riconoscibile nella produzione della bottega di Guido di Merlino ad Urbino della metà del Cinquecento, ceramista documentato come capo bottega dal 1523 al 1564 a Urbino, in S. Paolo, dove teneva a contratto ottimi pittori (G. Gardelli, Italika. Maiolica italiana del Rinascimanto. Saggi e studi, Faenza 1999, pag. 275; D. Thorton, T. Wilson, Italian Renaissance Ceramics. A catalogue of the British Museum collection, I, London 2009, pagg.314-315, numm. 184-185).
Il carattere stilistico di questo piatto, nella rapida formula dello sfondo paesaggistico in cui si svolge la scena, così come nel disegno delle figure e nel panneggio mosso delle vesti è molto vicino a due piatti del Museo Goethe a Weimar, studiati da Johanna Lessmann, che ne ha condiviso l'assegnazione ad un pittore della bottega di Guido di Merlino (J. Lessmann, Italienische Majolika aus Goethe besitz. Bestandskatalog Klassik Stiftung Weimar Goethe-Nationalmuseum, Stuttgart 2015, schede 38-42) e ad una maiolica (dove la medesima scena appare in modo speculare) apparsa nel 2016 sul mercato antiquario.
Come suggerito da John Mallet (comunicazione scritta) lo stile pittorico di questa maiolica è riconoscibile nella produzione della bottega di Guido di Merlino ad Urbino della metà del Cinquecento, ceramista documentato come capo bottega dal 1523 al 1564 a Urbino, in S. Paolo, dove teneva a contratto ottimi pittori (G. Gardelli, Italika. Maiolica italiana del Rinascimanto. Saggi e studi, Faenza 1999, pag. 275; D. Thorton, T. Wilson, Italian Renaissance Ceramics. A catalogue of the British Museum collection, I, London 2009, pagg.314-315, numm. 184-185).
Il carattere stilistico di questo piatto, nella rapida formula dello sfondo paesaggistico in cui si svolge la scena, così come nel disegno delle figure e nel panneggio mosso delle vesti è molto vicino a due piatti del Museo Goethe a Weimar, studiati da Johanna Lessmann, che ne ha condiviso l'assegnazione ad un pittore della bottega di Guido di Merlino (J. Lessmann, Italienische Majolika aus Goethe besitz. Bestandskatalog Klassik Stiftung Weimar Goethe-Nationalmuseum, Stuttgart 2015, schede 38-42) e ad una maiolica (dove la medesima scena appare in modo speculare) apparsa nel 2016 sul mercato antiquario.
LOTS
198
A MAIOLICA VENETIAN BOTTLE, LATE 19TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, A RESTORATION
A MAIOLICA VENETIAN BOTTLE, LATE 19TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, A RESTORATION
ESTIMATE € 200 - 500
197
A MAIOLICA ALBARELLO, PROBABLY VENICE 19TH CENTURY; WORN, GLAZE DEFECTS, A HOLE
A MAIOLICA ALBARELLO, PROBABLY VENICE 19TH CENTURY; WORN, GLAZE DEFECTS, A HOLE
ESTIMATE € 500 - 800