312
LUCA CAMBIASO
(Moneglia, 1527 - San Lorenzo de El Escorial, 1585)
Adorazione dei Pastori
Olio su tela, cm 96X85
Adorazione dei Pastori
Olio su tela, cm 96X85
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
Provenienza:
Genova, Collezione Ildebrando Bossi
Genova, Collezione privata
Bibliografia:
G. Isarlo, Connaissance des Arts 1955, 15 gennaio, n. 35, p. 40, fig. 22
G. Frabetti, A. M. Gabrielli, Luca Cambiaso e la sua fortuna, Genova 1956, n. 42
Luca Cambiaso. La vita e le opere, a cura di B. Suida Manning e W. Suida, Milano 1958, p. 100, fig. 377
È interessante ricordare che il dipinto qui presentato recava un'attribuzione a Gerrit van Honthorst, non tanto per registrare uno svarione filologico, ma per valutare come a distanza di secoli buona parte della critica e dei conoscitori avessero perso memoria delle emozionanti interpretazioni chiaroscurali di Luca Cambiaso, scambiandolo per un autore caravaggesco. Luca fu un vero e proprio antesignano stilistico per gli artisti genovesi d'età seicentesca e se le sue opere giovanili, ricche di colore e impasti influenzarono ad esempio Bernardo Strozzi, le creazioni della maturità a 'lume di notte', segnarono la rivoluzione caravaggesca, tanto quanto le tele del bresciano Savoldo o dei Campi cremonesi. È perciò legittimo affermare che sono gli studi sulla luce e la sua interazione con il colore a caratterizzare la moderna arte ligustica, seguendo un filo conduttore che unisce e rivaluta costantemente la figura di Cambiaso, dai suoi iniziali dipinti sino alle estreme tele notturne, in cui l'incremento dell'ombra par erodere dall'interno le superfici. Un desiderio e volontà di ricerca, come detto, che accomuna i nostri primi e singolari naturalisti, fieri nell'esibire il piacere per la pittura, per il modo in cui la colorazione è impiegata, giungendo in alcuni casi a incrinarne le stesse fondamenta, ma senza nulla togliere al rigore formale. E quanto mai significativa in tal senso è la tela in esame, che si può considerare paradigmatica della maturità, quando l'artista assottiglia sempre più la materia pittorica attraverso un raffinato equilibrio tra i pigmenti impiegati e velature. Ora è discutibile quanto sia misurabile in queste opere un afflato naturalistico, perché è forte la seduzione di interpretarne le estreme conseguenze chiaroscurali quali scelte consapevoli di una artificiosa visione o atto estremo della Maniera. Se Longhi si rifiutava di attribuire a Caravaggio il ruolo di 'portiere di notte' del Cinquecento, affidandogli ben altre responsabilità, viene da pensare che fu Cambiaso a segnare il punto d'arrivo di un'epoca. D'altronde, un segnale di non poco conto si ha valutando la sua grafica geometrizzante, inadatta a conseguire, o meglio, a catturare una realtà naturale. Tuttavia, è inevitabile cogliere in questi dipinti un sentimento che annuncia i percorsi artistici del primo Seicento, precorrendo a esempio, le 'inquiete apparenze' che abiteranno le narrazioni del Borzone, le cui scenografie più che caravaggesche, sono di memoria cambiasesca.
Bibliografia di riferimento:
L. Magnani, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Genova, 1995, ad vocem
Genova, Collezione Ildebrando Bossi
Genova, Collezione privata
Bibliografia:
G. Isarlo, Connaissance des Arts 1955, 15 gennaio, n. 35, p. 40, fig. 22
G. Frabetti, A. M. Gabrielli, Luca Cambiaso e la sua fortuna, Genova 1956, n. 42
Luca Cambiaso. La vita e le opere, a cura di B. Suida Manning e W. Suida, Milano 1958, p. 100, fig. 377
È interessante ricordare che il dipinto qui presentato recava un'attribuzione a Gerrit van Honthorst, non tanto per registrare uno svarione filologico, ma per valutare come a distanza di secoli buona parte della critica e dei conoscitori avessero perso memoria delle emozionanti interpretazioni chiaroscurali di Luca Cambiaso, scambiandolo per un autore caravaggesco. Luca fu un vero e proprio antesignano stilistico per gli artisti genovesi d'età seicentesca e se le sue opere giovanili, ricche di colore e impasti influenzarono ad esempio Bernardo Strozzi, le creazioni della maturità a 'lume di notte', segnarono la rivoluzione caravaggesca, tanto quanto le tele del bresciano Savoldo o dei Campi cremonesi. È perciò legittimo affermare che sono gli studi sulla luce e la sua interazione con il colore a caratterizzare la moderna arte ligustica, seguendo un filo conduttore che unisce e rivaluta costantemente la figura di Cambiaso, dai suoi iniziali dipinti sino alle estreme tele notturne, in cui l'incremento dell'ombra par erodere dall'interno le superfici. Un desiderio e volontà di ricerca, come detto, che accomuna i nostri primi e singolari naturalisti, fieri nell'esibire il piacere per la pittura, per il modo in cui la colorazione è impiegata, giungendo in alcuni casi a incrinarne le stesse fondamenta, ma senza nulla togliere al rigore formale. E quanto mai significativa in tal senso è la tela in esame, che si può considerare paradigmatica della maturità, quando l'artista assottiglia sempre più la materia pittorica attraverso un raffinato equilibrio tra i pigmenti impiegati e velature. Ora è discutibile quanto sia misurabile in queste opere un afflato naturalistico, perché è forte la seduzione di interpretarne le estreme conseguenze chiaroscurali quali scelte consapevoli di una artificiosa visione o atto estremo della Maniera. Se Longhi si rifiutava di attribuire a Caravaggio il ruolo di 'portiere di notte' del Cinquecento, affidandogli ben altre responsabilità, viene da pensare che fu Cambiaso a segnare il punto d'arrivo di un'epoca. D'altronde, un segnale di non poco conto si ha valutando la sua grafica geometrizzante, inadatta a conseguire, o meglio, a catturare una realtà naturale. Tuttavia, è inevitabile cogliere in questi dipinti un sentimento che annuncia i percorsi artistici del primo Seicento, precorrendo a esempio, le 'inquiete apparenze' che abiteranno le narrazioni del Borzone, le cui scenografie più che caravaggesche, sono di memoria cambiasesca.
Bibliografia di riferimento:
L. Magnani, Luca Cambiaso da Genova all'Escorial, Genova, 1995, ad vocem
LOTS
243
PITTORE CARRACCESCO DEL XVI-XVII SECOLO
PITTORE CARRACCESCO DEL XVI-XVII SECOLO
Vanitas
Inscritto: NOLI ALTUM SAPERE SED TIME (Non essere superbo ma temi)
Olio su tela, cm 33X45,5
Inscritto: NOLI ALTUM SAPERE SED TIME (Non essere superbo ma temi)
Olio su tela, cm 33X45,5
ESTIMATE € 2.600 - 2.800
244
LUIGI CRESPI
LUIGI CRESPI
(Bologna, 1708 - 1779)
Cristo coronato di spine
Olio su tela, cm 46X37
Cristo coronato di spine
Olio su tela, cm 46X37
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
246
TOMMASO PORTA (attr. a)
TOMMASO PORTA (attr. a)
(Brescia, 1686 o 1689 - Verona, 1768)
Paesaggio con scena di genere e musici
Olio su tela, cm 46X60
Paesaggio con scena di genere e musici
Olio su tela, cm 46X60
ESTIMATE € 800 - 1.200
247
MARCANTONIO SARDI
MARCANTONIO SARDI
(documentato a Roma dal 1711 al 1733)
Paesaggio
Olio su tela, cm 49X64,5
Paesaggio
Olio su tela, cm 49X64,5
ESTIMATE € 800 - 1.200
249
PITTORE FIAMMINGO DEL XVII SECOLO
PITTORE FIAMMINGO DEL XVII SECOLO
Salvator Mundi
Olio su tela, cm 112X83
Olio su tela, cm 112X83
ESTIMATE € 4.000 - 7.000
250
PIETRO PAOLO RUBENS (scuola di)
PIETRO PAOLO RUBENS (scuola di)
(Siegen, 1577 - Anversa, 1640)
Il Giudizio di Salomone
Olio su tela, cm 172X244
Il Giudizio di Salomone
Olio su tela, cm 172X244
ESTIMATE € 4.000 - 5.000
251
PIETRO PAOLO RUBENS (scuola di)
PIETRO PAOLO RUBENS (scuola di)
(Siegen, 1577 - Anversa, 1640)
Ostentatio Christi
Olio su rame, cm 40,5X53
Ostentatio Christi
Olio su rame, cm 40,5X53
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
252
JOHANN MELCHIOR ROOS
JOHANN MELCHIOR ROOS
(Heidelberg, 1659 - Braunschweig, 1731)
Paesaggio fluviale con pastore e bestiame
Olio su tavola, 19,5X26
Paesaggio fluviale con pastore e bestiame
Olio su tavola, 19,5X26
ESTIMATE € 400 - 700
253
EDWARD ORAM
EDWARD ORAM
(attivo dal 1766 al 1799)
Paesaggio
Firmato e datato 1793
Olio su tela, cm 52X76
Paesaggio
Firmato e datato 1793
Olio su tela, cm 52X76
ESTIMATE € 700 - 1.200