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JACOPO TINTORETTO (scuola di)
(Venezia, 1518 - 1594)
Ritratto del doge Girolamo Priuli
Olio su tela, cm 123X104
Ritratto del doge Girolamo Priuli
Olio su tela, cm 123X104
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
Bibliografia:
Gilberto Zabert, Artisti dal gotico al romanticismo, Torino 2001, n. 3 (come Jacopo Tintoretto e aiuto)
Dopo l'elezione a Doge di Girolamo Priuli nel 1550, Tintoretto divenne il suo ritrattista ufficiale. Il 23 dicembre 1550 l'artista fu pagato per un ritratto di Priuli, che generalmente si riconosce in quello conservato alle Gallerie dell'Accademia a Venezia (cfr. Pallucchini R./ Rossi P., Tintoretto. I ritratti, 1990, p. 112). Sono noti altri due ritratti del Doge di mano di Tintoretto: il quadro già del Getty Museum esitato presso Christie's di New York il 21 maggio 1992, n. 35 e un'altra versione appartenente all'Institute of Arts di Detroit. Il fatto che il ritratto di un doge sia sopravvissuto in più versioni non è affatto insolito e riflette una pratica comune, che ovviamente ha richiesto la collaborazione della bottega. I ritratti di Priuli furono probabilmente realizzati subito dopo la sua elezione a Doge, quando il soggetto aveva circa 73 anni. Per quanto riguarda la composizione, Tintoretto fa riferimento a una formula illustrativa tradizionale che prende a modello il Ritratto del doge Andrea Gritti di Tiziano Vecellio (Washington, National Gallery).
Bibliografia di riferimento:
P. Wescher, I ritratti del Doge Girolamo Priuli di Jacopo Tintoretto, in Arte veneta, 11.1957 (1958), pp. 205 ; 207
P. Rossi, Tintoretto. I Ritratti, Milano 1990, pp. 104 ; 105, fig. 228
Gilberto Zabert, Artisti dal gotico al romanticismo, Torino 2001, n. 3 (come Jacopo Tintoretto e aiuto)
Dopo l'elezione a Doge di Girolamo Priuli nel 1550, Tintoretto divenne il suo ritrattista ufficiale. Il 23 dicembre 1550 l'artista fu pagato per un ritratto di Priuli, che generalmente si riconosce in quello conservato alle Gallerie dell'Accademia a Venezia (cfr. Pallucchini R./ Rossi P., Tintoretto. I ritratti, 1990, p. 112). Sono noti altri due ritratti del Doge di mano di Tintoretto: il quadro già del Getty Museum esitato presso Christie's di New York il 21 maggio 1992, n. 35 e un'altra versione appartenente all'Institute of Arts di Detroit. Il fatto che il ritratto di un doge sia sopravvissuto in più versioni non è affatto insolito e riflette una pratica comune, che ovviamente ha richiesto la collaborazione della bottega. I ritratti di Priuli furono probabilmente realizzati subito dopo la sua elezione a Doge, quando il soggetto aveva circa 73 anni. Per quanto riguarda la composizione, Tintoretto fa riferimento a una formula illustrativa tradizionale che prende a modello il Ritratto del doge Andrea Gritti di Tiziano Vecellio (Washington, National Gallery).
Bibliografia di riferimento:
P. Wescher, I ritratti del Doge Girolamo Priuli di Jacopo Tintoretto, in Arte veneta, 11.1957 (1958), pp. 205 ; 207
P. Rossi, Tintoretto. I Ritratti, Milano 1990, pp. 104 ; 105, fig. 228
LOTS
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VITTORE GHISLANDI detto FRA GALGARIO
VITTORE GHISLANDI detto FRA GALGARIO
(Bergamo, 1655 - 1743)
Ritratto di frate paolotto
Olio su tela, cm 75X60
Ritratto di frate paolotto
Olio su tela, cm 75X60
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
376
WILLEM CLAESZ HEDA (maniera di)
WILLEM CLAESZ HEDA (maniera di)
(Haarlem, 1593/1594 - 1680/1682)
Natura morta
Olio su tela, cm 49,5X59,5
Natura morta
Olio su tela, cm 49,5X59,5
ESTIMATE € 4.000 - 7.000