76
PITTORE LOMBARDO DEL XVIII SECOLO
Vaso fiorito
Olio su tela, cm 74X60
La tela per caratteri di stile e scrittura si ascrive a Giovanni Saglier (attivo in Lombardia nella seconda meta' del XVII secolo) e solo per una dovuta prudenza critica non puo' essere dichiarato con assoluta certezza, eppure, e' indiscutibile la qualita' artistica dell'opera, che esprime non solo una visione estetica eccellente ma anche il lessico dell'artista. La ricostruzione del suo catalogo e' vicenda recente, infatti, molte creazioni furono attribuite al Mezzadri, a partire dai dipinti appartenenti alla collezione Molinari Pradelli, mentre altre composizioni erano riconosciute al Vicenzino e persino al Nuzzi. Questa difficolta' filologica, pero', distingue una coerenza qualitativa ineccepibile e, a conferma del successo riconosciuto all'artista, basti pensare che il nucleo piu' consistente delle sue opere e' custodito nella Collezione Borromeo all'Isola Bella. Tornando al dipinto in esame si puo' coglierne la materia grassa, contraddistinta da una vivida luce che crea effetti di una freschezza quasi palpitante, capace di evocare straordinari effetti realistici degni della migliore tradizione nordica.
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
112
GIOVANNI BATTISTA PACE
(Roma, 1650 ; 1699)
Paesaggio con Dio che appare a Caino
Olio su tela, cm 101X82
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
120
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
Natura morta con more, uva spina, lamponi e cedro
Olio su tela, cm 45,5X72
La tela ha caratteri illustrativi che, in virtu' del ricercato arcaismo con cui sono descritti e ordinati gli oggetti, ricordano le nature morte del primo Seicento di Scuola emiliana e, in modo particolare, quelle realizzate dal fratello minore del Guercino, Paolo Antonio Barbieri (Cento, 1603 ; Bologna, 1649). L'immagine, infatti, evoca la nota 'Spezieria' conservata nella Pinacoteca di Spoleto, in cui gli elementi raffigurati sono distinti e l'ambientazione e' contraddistinta da una luminosita' caravaggesca, raggiungendo esiti delle 'nature in posa spagnole. In tal senso e' inevitabile pensare al significato allegorico di queste opere, dove l'essenzialita' e' preponderante a differenza delle esuberanti tavole imbandite olandesi, che anche nei casi piu' castigati non toccano mai simili livelli di minimalismo. Nel nostro caso l'artista dipinge una vera e propria meditazione sullo spazio e una rigorosa osservazione della realta', pervenendo ad un risultato metafisico di straordinaria efficacia.
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
122
PITTORE DEL XIX SECOLO
Ritratto di giovane compositore e famiglia (Vincenzo Bellini?)
Olio su tela, cm 118X146
L'ottocento propone un rinnovato interesse verso il mondo della famiglia e la nuova visione borghese consente immagini di notevole naturalezza, al contrario dei modelli di antico regime quando il ritratto mirava esclusivamente a celebrare i valori dinastici. Il nostro dipinto si evidenzia cosi' per la sua e spontaneita' fotografica. Tuttavia, le pose assunte dagli effigiati alludono comunque alla consapevolezza del proprio status sociale e al moderno concetto del decoro. L'attenta descrizione dei volti si tramuta in sobrieta' espressiva, inaugurando una moderna estetica. L'unico accenno che ci consente di conoscere qualcosa di piu' e' lo spartito che il giovane uomo ha nella mano sinistra, giovane che si riconosce verosimilmente in Vincenzo Bellini (Catania, 1801 ; Puteaux, 1835), compositore italiano tra i piu' celebri dell'Ottocento.
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
162
MARZIO MASTURZIO
(attivo a Napoli e Roma attorno alla meta' del XVII secolo)
Ritratto di uomo che suona il piffero
Iscritto a tergo 'Masturzo Marzio discepolo di Salvatore Rosa'
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
194
PITTORE NAPOLETANO DEL XVIII SECOLO
Natura morta con fiori, vasi, melone, fichi e pappagallo
Olio su tela, cm 68X123
Pendant della tela precedente, e' chiara la concezione compositiva dell'artista, che dispone i brani di natura morta all'aperto secondo un modello illustrativo ampliamente collaudato, intercalando ai vasi fioriti, fiori recisi e frutti, un repertorio di frammenti architettonici ed eleganti porcellane decorate. Lo scenario ritrae indubbiamente un giardino, lo confermano gli elementi d'arredo, ma l'attenzione dell'artista tralascia di rappresentare l'ambiente circostante, concentrandosi nel descrivere con precisione i brani di natura morta. La consuetudine barocca di contaminare il genere con il paesaggio, dipingendo giardini eleganti con i loro ornamenti, riscuote particolare fortuna nell'arte napoletana del primo Settecento e gli interpreti di questo peculiare gusto decorativo sono non a caso gli allievi di Andrea Belvedere: Nicola Casissa, Gaetano Cusati, Nicola Malinconico e Francesco Lavagna, tuttavia, le scenografie del nostro appaiono ricusare l'esuberanza estetica comune ai suoi colleghi, prediligendo una visuale ravvicinata ed intima della realta' naturale.
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
195
PITTORE NAPOLETANO DEL XVIII SECOLO
Natura morta con fiori, vasi, melone, fichi e pappagallo
Olio su tela, cm 68X123
Riconducibili alla Scuola napoletana, le nature morte qui presentata mostra strette analogie stilistiche con Gaspare Lopez (Napoli, 1650 ; Firenze, 1740), protagonista della pittura di natura morta partenopea del XVIII secolo sulla scia di Andrea Belvedere e dei fioranti francesi. E' Bernardo de Dominicis a puntualizzare quanto siano state determinanti sulla sua carriera le suggestioni di Jean Baptiste Dubuisson, abile diffusore a Napoli dei modi aulici di Jean Baptiste Monnoyer, che lo indussero ad una pittura di gusto ornamentale ma contraddistinta da un vivace cromatismo. Le opere documentano assai bene le qualita' espressive del pittore, capace di realizzare con sprezzatura una sequenza di composizioni somiglianti senza cadere nella banalita' della replica illustrativa, mostrando una sensibilita' descrittiva di notevole impatto visivo, tanto da preannunciare esiti tardo settecenteschi in analogia con il Guardi. Cio' e' in primo luogo una conferma dell'istintiva modernita' di queste tele, costruite con velature e spessori ma specialmente con una luminosita' che si irradia senza ostacoli e cedimenti bagnando di iridescenze la superficie. Ambientate 'en plein air', in giardini con quinte di alberi e siepi ed arricchiti da frammenti classici, vasi marmorei, porcellane, bacili in vetro e uccelli variopinti disposti con apparente casualita', si percepisce la straordinaria qualita' rocaille delle opere. Infatti il Lopez fu attivo perlopiu' lontano dalla sua patria, a Roma, a Venezia e dal 1727 a Firenze, dove fu influenzato da Andrea Scacciati e Bartolomeo Bimbi.
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
96
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
San Giovanni Battista
Olio su tela, cm 70X56,5
Apprezzabile per la grazia compositiva e per la forza del colore questo San Giovannino e' da ascriversi a Michele Desubleo (Maubege, 1602 ; Parma, 1676), abile pittore di origini fiamminghe, che il Malvasia descrisse 'degno scolaro e imitatore del Signor Guido, se non quanto gli piacque di piu' caricare e dare piu' forza ai colori'. Formatosi in patria nella bottega di Abraham Jansens insieme al fratellastro Nicolas Renier, Desubleo giunse in Italia per trascorrervi tutta la vita, passando da Roma a Bologna, Venezia, Milano e a Parma, dove mori'. Scarse notizie si hanno a proposito del suo breve soggiorno romano, durante il quale, insieme al fratello, egli dovette entrare in contatto con i pittori caravaggeschi che orbitavano attorno alla famiglia Giustiniani. Ben presto, gia' intorno agli anni Trenta, Desubleo si trasferi' a Bologna indirizzando nettamente le proprie preferenze all'insegnamento reniano. Annoverato sempre tra gli allievi del Reni, ne fu uno degli interpreti piu' originali e autonomi, capace di rivisitare di volta in volta il Classicismo del maestro attraverso la propria formazione nordica, il purismo di Domenichino con la coeva cultura francese e la lezione del colore veneziano. Fu un pittore di notevole livello tecnico e formale, impeccabile nella preparazione delle tele, nella stesura spessa e smaltata delle pennellate, padrone del senso del colore forte e intenso. Nel suo catalogo, progressivamente messo a fuoco negli ultimi anni, si alternano dipinti religiosi di destinazione pubblica, rari ritratti e molti quadri 'da stanza' per una committenza colta e privata. Tra questi compaiono diversi esemplari di 'San Giovanni Battista' la cui fisionomia e trattamento stilistico possono essere paragonati al dipinto qui in esame.
ESTIMATE € 3.500 - 4.500
116
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Capriccio architettonico con figure
Olio su tela, cm 170X102
'Capriccio' e' un termine coniato alla fine del Rinascimento e ha ancora due diversi significati con un punto in comune. Un 'Capriccio' era un movimento dell'anima, o piu' precisamente, una subitanea eccitazione della facolta' immaginativa che dava origine ad ogni genere di sfolgoranti immagini mentali in continuo e rapido mutamento e lontane dalla realta': figure, paesaggi e costruzioni senza alcuna relazione con quelle che il pittore poteva vedere con i suoi occhi. Sembra non possa esserci migliore definizione per descrivere questo peculiare genere artistico e la tela in esame ne illustra bene i presupposti creativi. L'immagine descrive un portico monumentale con maestose colonne e il punto di vista prospettico dal basso verso l'alto ne accentua l'imponenza. L'autore si presuppone di area veneta, seguace di quella produzione prospettica inaugurata dai Bibiena e che a Venezia trovera' sviluppo con Canaletto e i suoi seguaci, in modo particolare il Visentini e il Battaglioli.
ESTIMATE € 3.500 - 5.500
158
PITTORE FRANCESE DEL XVIII-XIX SECOLO
Picchio
Olio su tela, cm 46X32,5
Questo bellissimo brano di natura morta a trompe l'oeil trova origine nella tradizione rinascimentale italiana e fiamminga: si pensi al celebre dipinto realizzato da Jacopo de Barbari nel 1504, oggi custodito alla Pinacoteca di Monaco di Baviera. Se il tema trovera' notevole diffusione nell'eta' barocca, con il XVIII secolo avra' particolare fortuna in ambito francese, a partire da Jacques Charles Oudry (French, 1720 ; 1778). La tela in esame sembra appartenere a questo peculiare filone illustrativo e sorprende per la non comune qualita': non solo per la mimesi ma anche per una bellissima freschezza pittorica. Ad Oudry rimanda altresi' il contorno ligneo che delimita la superficie del dipinto, coniugando l'effetto realistico con l'illusione scenica, secondo una modalita' che certamente riscosse un enorme successo. A conferma di cio' basti citare Jean Pierre Xavier Bidauld e la sua composizione 'Oiseaux morts suspendu par le Pattes' del 1801, custodita al Museo di Belle Arti di Lione.
ESTIMATE € 3.500 - 4.500