241
FRANCESCO CONTI (attr. a)
(Firenze, 1681 - 1760)
Deposizione
Olio tela, cm 69X53
Formatosi nell'ambito di Simone Pignoni, Francesco Conti si trasferisce a Roma ed entra in contatto con Giovanni Maria Morandi e Carlo Maratta. Tornato a Firenze intorno al 1700, la sua arte declina il classicismo di matrice romana modellandosi su gamme cromatiche e sensibilità chiaroscurali apprese da Sebastiano Ricci, definendo così la sua personalissima cifra stilistica, come si evince osservando la Madonna in gloria con Sant'Alessandro papa e San Giovanni Battista eseguita nel 1715 per Sant'Alessandro a Giogoli, dove la sua propensione per il colorismo veneto è fatto compiuto. La tela qui presentata è un'ulteriore testimonianza di quanto siano state fondamentali per il nostro artista le decorazioni eseguite a Palazzo Maruccelli e Pitti dal Ricci, che elabora su ulteriori riflessioni sulle composizioni del Piazzetta e analogie con il fiorentino Giovanni Domenico Ferretti.
Bibliografia di riferimento:
F. Berti, Francesco Conti, Firenze 2010
ESTIMATE € 1.500 - 2.000
245
PITTORE DEL XVI-XVII SECOLO
Flagellazione
Olio su tela, cm 90X74
La scena è costruita secondo un movimento rotatorio e un piano prospettico sfalsato rispetto alla figura di Cristo legata alla colonna, creando una tensione narrativa che conferisce intensità drammatica alla rappresentazione. Il pittore si dilunga nella descrizione dell'ambiente scenico il cui fondale si apre alla vista di uno scorcio urbano, mentre la regia luministica mette a fuoco l'anatomia di Cristo e la vermiglia veste dello sgherro. L'iconografia è una chiara citazione di opere della tarda maniera romana, memore della famosa Flagellazione di Sebastiano del Piombo in San Pietro in Montorio, e qua pronunciata da un autore di cultura nordica e a conoscenza delle incisioni di Hendrick Goltzius e Batholomaeus Spranger.
ESTIMATE € 2.500 - 3.000
246
PITTORE DEL XVII-XIX SECOLO
Testa di carattere
Olio su carta riportata su tela, cm 46,5X34
Sorprende per qualità e immediatezza pittorica l'immagine di questa testa d'uomo, qui convenzionalmente chiamata di carattere ma che sembrerebbe uno studio destinato alla creazione di un'opera di maggiori dimensioni e complessità narrativa. Già attribuita a Giulio Cesare Procaccini, in questa sede preferiamo sospendere il giudizio, specialmente per il difficile inquadramento della stessa collocazione cronologica e di scuola che suscita il tessuto pittorico e il disegno, di curiosa sensibilità neoclassica. Indubbio è comunque il giudizio qualitativo, che tradisce una mano eccellente, capace di raggiungere un alto livello estetico e impatto emotivo.
Bibliografia di riferimento:
M. Rosci, Giulio Cesare Procaccini, Soncino 1993
ESTIMATE € 4.000 - 5.000
248
FRANÇOIS BOUCHER (copia da)
(Parigi, 1703 - 1770)
Paesaggio bucolico con figure femminili
Olio su tela, cm 180X80
Tipico esempio del gusto pastorale ed arcadico di François Boucher (Parigi, 1703 - 1770), dal pittore più volte realizzata con varianti, sia nei brani figurati sia nel paesaggio. Non escludiamo che si possa trattare di una copia puntuale ma di buon gusto estetico e qualità.
ESTIMATE € 6.000 - 8.000
251
BENEDETTO GENNARI
(Cento, 1633 - Bologna, 1715)
Studio per il battesimo di Cristo
Sanguigna su carta, cm 39X25,5
Bibliografia: Bolognese Drawings XVI - XIX centuries, catalogo della mostra a cura di Daniele Benati e Peter j. Wojcik, Rome 2001, pp. 74-75, n. 29
I caratteri del disegno rammentano lo stile di Giovanni Francesco Barbieri, tuttavia l'unico dipinto a noi noto raffigurante il battesimo di Cristo (Rimini, Pinacoteca Civica, olio su tela, cm 114,5X167,5) non è autografo ed è riferito prudenzialmente a Benedetto Gennari (Salerno 1988, p. 421, n. 371). Nel libro dei conti è registrata una sola opera con questo soggetto ma a mezze figure e pagato il 15 aprile 1634. La tela di Rimini di buona qualità si data al quinto decennio, ma il nostro foglio costruito con sensibili sfumature ben si inserisce all'interno dell'opera grafica di Benedetto.
Bibliografia di riferimento:
P. G. Pasini, Attorno al Guercino. L'attività e l'influenza di Giovanni Francesco Barbieri a Rimini e a San Marino, catalogo della mostra Bologna 1987, p. 253, n. 4
L. Salerno, I Dipinti del Guercino, Roma 1988, p. 242, n. 151, con bibliografia precedente
ESTIMATE € 3.500 - 4.500
252
DOMENICO PIOLA
(Genova, 1627 - 1703)
Allegoria Doria - Pamphilj, Putti con le Armi e l'aquila Doria
Matita, penna nera e acquerello su carta, cm 17,5X14,5
Il disegno in esame è uno studio acquerellato di una delle famose allegorie celebranti la famiglia Doria eseguite da Domenico Piola nel 1671 che ornavano 'il Salotto dorato' nel Palazzo 'dell'Eccellentissimo Principe don Filippo Doria Pamphilj Landi', descritte quali: 'quattro tele con putti e trofei del medesimo segnate del 1671' (Alizeri 1847, II, parte II, p. 1291). I dipinti pubblicati recentemente da Daniele Sanguineti sono ancora oggi collocati nel Palazzo di Fassolo e mostrano tutta l'eleganza rubensiana e l'attenta regia compositiva, che richiese indubbiamente una fase progettuale 'particolarmente studiata' (Sanguineti 2004, II, p. 400 , I. 70) e sino ad ora è noto un solo disegno preparatorio relativo ai Putti musicanti pubblicato da Mary Newcome nel 1992 (newcome 1992, p. 168, fig. Abb. 85.1).
Bibliografia:
F. Alizeri, Guida Artistica per la Città di Genova, parte Seconda, Genova 1847
M. Newcome, Kunst in der Republik Genua 1528-1815, catalogo della mostra a cura di Mary Newcome Schleier, Francoforte 1992
D. Sanguineti, Domenico Piola e i pittori della sua 'casa', Soncino 2004
ESTIMATE € 1.800 - 2.200