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Sorolla. La luce della gioia

Joaquin Sorolla y Bastida (Valencia 1863 – Cercedilla 1923) narra il tempo perduto di incontaminata perfezione della Belle Époque, con eccelsa maestria cogliendo le sottili vibrazioni della luce e del colore in assolati paesaggi, in intensi ritratti, in scene di vita sociale dove il suo sguardo è voltò verso le quotidiane fatiche di una umanità dolente e muta. La sua arte è alimentata dalla passione nell’essere un’artista che attraversa la vita artistica e privata in un miracoloso stato di grazia capace di cogliere con le luci e ombre dell’animo umano. Nei quadri su larga scala spesso assolati paesaggi all’aperto emerge la sua capacità di catturare la vita che irradiano il bagliore del sole sull’acqua, il calore di un pomeriggio afoso e la frescura della brezza marina, mentre negli intensi ritratti che realizza spesso an plein air egli ritrae con somma analisi introspettiva l’élite europea ed internazionale, dai Reali di Spagna al Presidente americano William Taft, a facoltosi collezionisti, aristocratici e ricchi altoborghesi.

Da vero valenciano Sorolla ama ritrarre il mare: sono frequenti le vedute delle spiagge in cui rappresenta momenti di intimità della famiglia, ma anche scene della vita umile degli uomini e donne che vivono della pesca. Nella maturità il giardino diviene uno spunto d’interesse come in giovinezza lo erano state le spiagge, che diviene un punto di equilibrio tra l’uomo e la natura. Fondamentale il viaggio a New York nel 1909 promosso dal mecenate Acher Milton Huntington, appassionato di arte e cultura spagnola  e fondatore nel 1904 dell’Hispanic Society of America, che oltre ad organizzargli una grande mostra in quella prestigiosa sede,  gli chiede di realizzare un monumentale ciclo decorativo con la Visione della Spagna che illustra la vita e la cultura spagnola. L’equilibro della figura classica nella realizzazione di figure monumentali femminili, è, infine, l’ultimo interesse che caratterizza la sua produzione matura, dove egli recupera modelli della cultura greco-romana.

Tra gli artisti più amati e apprezzati del suo tempo per un talento strepitoso, Sorolla ottiene una fama che travalica ben presto i confini nazionali, partecipando e ottenendo prestigiosissimi premi alle manifestazioni nazionali, come l’ambito Grand Prix all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, l’assidua partecipazione alle Biennali di Venezia sin dalla primissima edizione del 1895, e la famosa Esposizione Internazionale di Roma del 1911.

Un’occasione imperdibile per conoscere appieno la naturale e travolgente bellezza sua arte è la visione delle sessanta opere della mostra “Joaquín Sorolla. Pittore di luce” a Palazzo Reale di Milano fino al 26 giugno 2022.

Divisa in sei sezioni tematiche, l’esposizione allestita nei neoclassici ambienti di Palazzo Reale, ripercorre tutto l’arco della carriera dagli esordi negli anni Ottanta dell’Ottocento nell’amata Valencia, sua città natale, fino alla morte nel 1923, che lo coglie a soli sessanta anni nel pieno del suo percorso creativo.

Curata da Micol Forti e Consuelo Luca de Tena con la direzione scientifica di Domenico Piraina e realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura e dello Sport della Spagna, il Museo e la Fundación Sorolla, e prestigiose istituzioni museali pubbliche  e private nazionali ed estere.