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ROMA – PARIGI. Bellezza Capitale

Mauro Tajocchi

Il fasto del bello e il piacere di esibire sono elementi che uniscono due capitali del mondo classico e moderno: Roma e Parigi. La prima è da millenni la Caput Mundi dell’impero Romano e della Cristianità, la seconda la città del Re Sole e di Napoleone, il fulcro dell’Illuminismo e dell’arcadia neoclassica. L’artificio barocco nasce e si alimenta nell’aristocrazia patrizia ed ecclesiastica romana tra il 1650 e la metà del secolo successivo, e si caratterizza per una fantasia e maestria realizzativa travolgenti, dove la materia si flette all’estro dell’artista. A questo periodo è da riferire una bella console parietale in legno intagliato, laccato e dorato con piano impiallacciato in marmo broccatello di Spagna, alabastro fiorito e lapislazzulo ornata da mascheroni fantastici e tralci floreali, e uno splendido cassettone impiallacciato in legni vari con i delle figure di telamoni scolpiti e dorati ai fianchi, e il piano mistilineo ornato da una scena di caccia con inserti in madreperla, avorio e metallo argentato. A cavallo tra Sei e Settecento un cassettone a ribalta con vetrina e una specchiera di impianto squadrato entrambi in legno intagliato, laccato e dorato, provenienti dallo Stato Pontificio. Dalla collezione del produttore cinematografico Goffredo Lombardo, una credenza impiallacciata e un secretàire in piuma di mogano, stampigliati da Jacob Desmalter Rue Meslée e una grande scatola in stile Luigi XIV, in legno ebanizzato, bronzo dorato, marmi e pietre diverse, con bronzi nei modi di André-Charles Boulle, famoso per essere stato l’ebanista di Luigi XIV. La stampiglia Jacob Desmalter Rue Meslée è utilizzata da François-Honoré-Georges et Georges Jacob dal 1803 al 1813, due fratelli della più grande dinastia di ebanisti francesi, in questi anni i preferiti da Napoleone.