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Quando il tempo indiano era inglese

L’Impero anglo-indiano si estendeva su tutte le regioni macro geografiche dell’attuale India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, e, ed era suddiviso in due parti distinte: l’India britannica e gli Stati Principeschi o Stati nativi. “British India” è il termine usato (e continua ad essere usato) in riferimento alle regioni sotto il controllo della Compagnia delle Indie Orientali dal 1600 sino al 1858.

Nella prossima asta di Orologi da tasca e da polso del 3 marzo 2022 a Milano saranno presentanti due orologi che sono stati prodotti in quel straordinario periodo coloniale, il primo dei quali è un orologio da tasca occhio di bue con cassa in oro giallo 18kt del diametro 52 millimetri prodotto dagli argentieri Cooke & Kelvey del 1905 circa, raffigurante nel retro dipinta a smalto sulla cuvette esterna il General Rudra Shurn Shere Jung. Il quadrante è in smalto bianco con numeri romani, e a ore 12 è presente il quadrantino della riserva di carica, come a ore 6 i piccoli secondi, lancette in acciaio. Infine il meccanismo è chronometer con scappamento Detent (lotto 113, stima 3.000 – 4.000).

 

 

 

 

Il secondo è sempre un orologio da tasca del 1910 circa firmato Hamilton & Co, London & Calcutta, con le insegne dell’ordine cavalleresco Heaven’s Light Our Guide – fondato dalla regina Vittoria nel 1861 – e realizzato per il Maharaja Jai Singh Prabhakar Bahadur. Un pezzo unico con cassa a savonette in oro giallo 18kt diametro 52 mm, quadrante in smalto bianco con numeri romani, piccoli secondi al sei, con movimento con secondi saltanti, indipendenti, azionabili con pulsante a ore 5, rubini incastonati, meccanismo creato appositamente per l’orologio (lotto 164, stima 2.000 – 3.000 euro).