445
FOUR CARVED, SCULPTED AND GILT ARMCHAIS, NAPLES, 19TH CENTURY; WEAR, SOME DAMAGES, LOSSES, RESTORATIONS, CHIPS, FABRIC REPLACED (4)
i montanti anteriori in forma di leone monopode, fasce percorse da ricco ornato con palmette e fregi a rilievo, montanti posteriori con terminale a ricciolo e gamba a sciabola, schienale e seduta movibile rivestiti con raffinato tessuto di raso centrato da decoro con cetra e anfora; usure, alcune rotture, cadute e mancanze nella doratura, ritocchi, restauri, sbeccature nelle parti più esposte, il tessuto sostituito
Alt. cm 99, larg. cm 70, prof. cm 73
Alt. cm 99, larg. cm 70, prof. cm 73
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
Il modello di queste importanti sedute, con buona probabilità si ispira alla serie di quattro esemplari del 1806 attribuiti alla mano di Jacob-Desmalter per la camera di Gioacchino Murat all'Eliseo e oggi conservate al Mobilier national di Parigi (J. P. Samoyault, Mobilier français Consulat et Empire, Parigi 2009, p. 60, fig. 88).
L'utilizzo dell'effige ferina, nel nostro caso come montante monopode, sarà un punto fermo e una costante in molte opere nell'Europa di primo '800: in primis in Francia con l'Impero napoleonico ma anche in Inghilterra (note le tavole del 1804 di Pierre Nicolas Beauvallet, Fragmens d'architecture, sculpture et peinture dans le style antique, con un piede molto simile al nostro e quelle dell'inglese Thomas Hope con Household Furniture and Interior Decorations, 1807, pl. 15 in, J. P. Samoyault, op. citata, p. 49, fig. 58 e 59), a cosi alla corte di Napoli, come testimoniato dall'importante scrivania in mogano con gambe ferine dorate, forse per Gioacchino Murat (ante 1817); forgiata su coevi modelli parigini resistette alle mode e alla caduta dell'Impero, tanto che Ferdinando I di Borbone ne fece bella nostra facendosi ritrarre (post 1815) proprio accanto ad essa (Napoli, Museo duca di Martina, E. Colle, Il mobile Impero in Italia, Milano 1998, p. 60-61).
L'utilizzo dell'effige ferina, nel nostro caso come montante monopode, sarà un punto fermo e una costante in molte opere nell'Europa di primo '800: in primis in Francia con l'Impero napoleonico ma anche in Inghilterra (note le tavole del 1804 di Pierre Nicolas Beauvallet, Fragmens d'architecture, sculpture et peinture dans le style antique, con un piede molto simile al nostro e quelle dell'inglese Thomas Hope con Household Furniture and Interior Decorations, 1807, pl. 15 in, J. P. Samoyault, op. citata, p. 49, fig. 58 e 59), a cosi alla corte di Napoli, come testimoniato dall'importante scrivania in mogano con gambe ferine dorate, forse per Gioacchino Murat (ante 1817); forgiata su coevi modelli parigini resistette alle mode e alla caduta dell'Impero, tanto che Ferdinando I di Borbone ne fece bella nostra facendosi ritrarre (post 1815) proprio accanto ad essa (Napoli, Museo duca di Martina, E. Colle, Il mobile Impero in Italia, Milano 1998, p. 60-61).
LOTS
187
A MILANO MAIOLICA GELIERE, SECOND HALF 18TH CENTURY; RESTORED, COVER PROBABLY MATCHED
A MILANO MAIOLICA GELIERE, SECOND HALF 18TH CENTURY; RESTORED, COVER PROBABLY MATCHED
ESTIMATE € 200 - 500
188
A MILANO MAIOLICA TAZZA, LAST QUARTER 18TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, SOME GLAZE LOSSES
A MILANO MAIOLICA TAZZA, LAST QUARTER 18TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, SOME GLAZE LOSSES
ESTIMATE € 200 - 500
191
A MAIOLICA EWER, PROBABLY VITERBO, 14TH CENTURY; WORN, DEFECTS, A RESTORATION
A MAIOLICA EWER, PROBABLY VITERBO, 14TH CENTURY; WORN, DEFECTS, A RESTORATION
ESTIMATE € 250 - 500