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PAOLO PAGANI
(Castello Valsolda, 1655 - Milano, 1716)
Ercole, Deianira e il centauro Nesso
Ercole e Onfale
Olio su tela, cm 97X83 (2)
Ercole, Deianira e il centauro Nesso
Ercole e Onfale
Olio su tela, cm 97X83 (2)
ESTIMATE € 30.000 - 50.000
Provenienza:
Venezia, collezione Gino Calore (1946)
Esposizioni:
Venezia, 'Procuratie Nuove, Pittura Veneta. Prima mostra d'arte antica delle raccolte private veneziane', 1947, figg. 66 - 67 (come Sebastiano Ricci)
Bibliografia:
S. Burri, 'Paolo Pagani', in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 13, 1982, p. 49
C. Geddo,'Giuseppe Diamantini e la sua collaborazione con Paolo Pagani', in 'Grafica d'arte', VI, 23, 1995, p. 9
F. Bianchi, 'Fortuna critica e fortuna collezionistica di Paolo Pagani', in 'Paolo Pagani 1655 ; 1716', catalogo della mostra a cura di F. Bianchi, Milano 1998, p. 22, figg. 3 ; 4; p. 114
A. Morandotti, 'Paolo Pagani e i Pagani di Castello Valsolda', Lugano 2000, p. 84, figg. 33 ; 34; p. 139
Paolo Pagani apprese i primi insegnamenti in ambito familiare, frequentando la bottega paterna dedita all'attività scultorea e all'architettura, ma sarà il soggiorno a Venezia dove è registrato dal 1667 a determinare lo stile e il gusto dell'artista. Le sue opere iniziali si datano ai primi anni del nono decennio e ricordiamo gli ovali di Palazzo Salvioni a Venezia, il 'Giove e Semele' della Pinacoteca di Brno, la 'Maddalena penitente' della Gemäldegalerie di Dresda, a cui si aggiungono le poche tele a destinazione pubblica come quelle ricordate dallo Zanetti (Zanetti, 1771, p. 529), quella partecipe alla serie dei Fasti Farnesiani a Piacenza, 'Il Battesimo di Sant'Agostino' per la chiesa lagunare delle Eremite e la pala raffigurante la 'Trinità' custodita nel Museo diocesano di Zara. Tra il 1680 e il 1685 si collocano anche le opere in esame che la critica giudica capitali per comprendere l'evoluzione giovanile dell'artista suggestionata dagli esempi barocchi di Luca Giordano, Pietro Liberi e Giuseppe Diamantini. Altrettanto fondamentali saranno le influenze del Langetti e Antonio Zanchi che determinano quel sentimento naturalistico percepibile in alcune creazioni, che tuttavia Pagani modula attraverso una sensibilità cromatica e luminosa di ascendenza rubensiana grazie alla mediazione di Johann Liss, altresì evidente nel trattamento delle stesure pastose e sentimenti classicisti, per non dire della libertà inventiva che par precorrere gli esiti settecenteschi di Piazzetta e del giovane Tiepolo. L'indole scenografica che si evince da queste composizioni, motivò probabilmente la sua fortunata esperienza mitteleuropea, che supportata dall'allievo Giovanni Antonio Pellegrini lo portò in Moravia e in Polonia lavorando per Karl Liechtenstein-Castelcorno nella Residenza di Kromerì (1690-92) e realizzando opere per la chiesa di Sant'Anna a Cracovia e l'abbazia di Velehrad. Possiamo affermare che la felicità inventiva del pittore si possa racchiudere nel corso di questi anni e che nel nuovo secolo si ammanterà di toni soffusi e sentimentali, colori liquidi, trasparenti, espressioni forzatamente liete e carezzevoli indotte a esempio dalle contaminazioni genovesi di Domenico Piola, Gregorio De Ferrari e Bartolomeo Guidobono (Frangi, 1998, p. 72), mentre si connotano per l'intonazione esaltata, visionaria e una convulsa teatralità le ultimissime prove, caratterizzate da cromie spente, contrastate in drammatici ma oramai stanchi passaggi chiaroscurali.
Bibliografia di riferimento:
G. Fossaluzza, 'Paolo Pagani a Venezia: Felice inventore e pittore veramente per genio', in 'Paolo Pagani 1655 ; 1716', catalogo della mostra a cura di F. Bianchi, Milano 1998, pp. 33 ; 50
F. Frangi, in 'Paolo Pagani 1655 ; 1716', catalogo della mostra a cura di F. Bianchi, Milano 1998
Le opere sono state dichiarate di straordinario interesse storico e artistico e sottoposte a regime di notifica.
Venezia, collezione Gino Calore (1946)
Esposizioni:
Venezia, 'Procuratie Nuove, Pittura Veneta. Prima mostra d'arte antica delle raccolte private veneziane', 1947, figg. 66 - 67 (come Sebastiano Ricci)
Bibliografia:
S. Burri, 'Paolo Pagani', in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 13, 1982, p. 49
C. Geddo,'Giuseppe Diamantini e la sua collaborazione con Paolo Pagani', in 'Grafica d'arte', VI, 23, 1995, p. 9
F. Bianchi, 'Fortuna critica e fortuna collezionistica di Paolo Pagani', in 'Paolo Pagani 1655 ; 1716', catalogo della mostra a cura di F. Bianchi, Milano 1998, p. 22, figg. 3 ; 4; p. 114
A. Morandotti, 'Paolo Pagani e i Pagani di Castello Valsolda', Lugano 2000, p. 84, figg. 33 ; 34; p. 139
Paolo Pagani apprese i primi insegnamenti in ambito familiare, frequentando la bottega paterna dedita all'attività scultorea e all'architettura, ma sarà il soggiorno a Venezia dove è registrato dal 1667 a determinare lo stile e il gusto dell'artista. Le sue opere iniziali si datano ai primi anni del nono decennio e ricordiamo gli ovali di Palazzo Salvioni a Venezia, il 'Giove e Semele' della Pinacoteca di Brno, la 'Maddalena penitente' della Gemäldegalerie di Dresda, a cui si aggiungono le poche tele a destinazione pubblica come quelle ricordate dallo Zanetti (Zanetti, 1771, p. 529), quella partecipe alla serie dei Fasti Farnesiani a Piacenza, 'Il Battesimo di Sant'Agostino' per la chiesa lagunare delle Eremite e la pala raffigurante la 'Trinità' custodita nel Museo diocesano di Zara. Tra il 1680 e il 1685 si collocano anche le opere in esame che la critica giudica capitali per comprendere l'evoluzione giovanile dell'artista suggestionata dagli esempi barocchi di Luca Giordano, Pietro Liberi e Giuseppe Diamantini. Altrettanto fondamentali saranno le influenze del Langetti e Antonio Zanchi che determinano quel sentimento naturalistico percepibile in alcune creazioni, che tuttavia Pagani modula attraverso una sensibilità cromatica e luminosa di ascendenza rubensiana grazie alla mediazione di Johann Liss, altresì evidente nel trattamento delle stesure pastose e sentimenti classicisti, per non dire della libertà inventiva che par precorrere gli esiti settecenteschi di Piazzetta e del giovane Tiepolo. L'indole scenografica che si evince da queste composizioni, motivò probabilmente la sua fortunata esperienza mitteleuropea, che supportata dall'allievo Giovanni Antonio Pellegrini lo portò in Moravia e in Polonia lavorando per Karl Liechtenstein-Castelcorno nella Residenza di Kromerì (1690-92) e realizzando opere per la chiesa di Sant'Anna a Cracovia e l'abbazia di Velehrad. Possiamo affermare che la felicità inventiva del pittore si possa racchiudere nel corso di questi anni e che nel nuovo secolo si ammanterà di toni soffusi e sentimentali, colori liquidi, trasparenti, espressioni forzatamente liete e carezzevoli indotte a esempio dalle contaminazioni genovesi di Domenico Piola, Gregorio De Ferrari e Bartolomeo Guidobono (Frangi, 1998, p. 72), mentre si connotano per l'intonazione esaltata, visionaria e una convulsa teatralità le ultimissime prove, caratterizzate da cromie spente, contrastate in drammatici ma oramai stanchi passaggi chiaroscurali.
Bibliografia di riferimento:
G. Fossaluzza, 'Paolo Pagani a Venezia: Felice inventore e pittore veramente per genio', in 'Paolo Pagani 1655 ; 1716', catalogo della mostra a cura di F. Bianchi, Milano 1998, pp. 33 ; 50
F. Frangi, in 'Paolo Pagani 1655 ; 1716', catalogo della mostra a cura di F. Bianchi, Milano 1998
Le opere sono state dichiarate di straordinario interesse storico e artistico e sottoposte a regime di notifica.
LOTS
325
GIOVANNI PROSERPIO
GIOVANNI PROSERPIO
(attivo in Lombardia alla fine del XVIII secolo)
Trompe-l'oeil
Firmato in basso al centro Jouan Proserpius 1788
Trompe-l'oeil
Firmato in basso al centro Jouan Proserpius 1788
ESTIMATE € 800 - 1.200
326
FRANCESCO BASSANO (Bottega di)
FRANCESCO BASSANO (Bottega di)
(Bassano del Grappa, 1549 circa - 1592)
Cena in Emmaus
Olio su tela, cm 101X143,5
Cena in Emmaus
Olio su tela, cm 101X143,5
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
327
ALESSANDRO LONGHI
ALESSANDRO LONGHI
(Venezia, 1733 - 1813)
Ritratto di prelato
Olio su tela, cm 230X190
Ritratto di prelato
Olio su tela, cm 230X190
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
328
MARZIO MASTURZIO
MARZIO MASTURZIO
(attivo a Napoli e a Roma nel XVII secolo)
Battaglia
Olio su tela, cm 49X66
Battaglia
Olio su tela, cm 49X66
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
329
PANDOLFO RESCHI (attr. a)
PANDOLFO RESCHI (attr. a)
(Danzica, 1640 - Firenze, 1696)
Battaglia
Olio su tela, cm 44,7X72,5
Battaglia
Olio su tela, cm 44,7X72,5
ESTIMATE € 1.500 - 2.500
330
PITTORE CARAVAGGESCO DEL XVII SECOLO
PITTORE CARAVAGGESCO DEL XVII SECOLO
Le tentazioni di Sant'Antonio
Olio su tela applicata su tavola, cm 180X122
Olio su tela applicata su tavola, cm 180X122
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
331
PITTORE CARAVAGGESCO DEL XVII SECOLO
PITTORE CARAVAGGESCO DEL XVII SECOLO
Adorazione dei pastori
Olio su tela, cm 170X120
Olio su tela, cm 170X120
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
332
GIOVANNI ANDREA PODESTÀ (attr. a)
GIOVANNI ANDREA PODESTÀ (attr. a)
(Genova, 1608 - 1674 circa)
Giochi di putti
Olio su tela, cm 58X73 (2)
Giochi di putti
Olio su tela, cm 58X73 (2)
ESTIMATE € 800 - 1.200
333
FRANCESCO RUSCHI (attr. a)
FRANCESCO RUSCHI (attr. a)
(Roma, 1598 circa - Treviso, 1661)
Didone piangente
Olio su tela, cm 120X80
Didone piangente
Olio su tela, cm 120X80
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
334
JEAN-BAPTISTE BELIN DE FONTENAY IL GIOVANE (attr. a)
JEAN-BAPTISTE BELIN DE FONTENAY IL GIOVANE (attr. a)
(Parigi, 1688 - 1730)
Natura morta con cacciagione, pesci, frutti e fiori
Olio su tela, cm 129X185
Natura morta con cacciagione, pesci, frutti e fiori
Olio su tela, cm 129X185
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
335
PITTORE TOSCANO DEL XVII SECOLO
PITTORE TOSCANO DEL XVII SECOLO
Visione di San Domenico
Olio su rame, cm 24X18,5
Olio su rame, cm 24X18,5
ESTIMATE € 200 - 500
336
PITTORE LOMBARDO DEL XVI SECOLO
PITTORE LOMBARDO DEL XVI SECOLO
San Paolo e Santa Chiara
Olio su tavola, cm 27X21
Olio su tavola, cm 27X21
ESTIMATE € 100 - 500