762
GIOVANNI AMBROGIO BEVILACQUA
(documentato a Milano nel 1481-1512)
San Nicola da Tolentino
Olio su tavola, cm 51,2X38,4
San Nicola da Tolentino
Olio su tavola, cm 51,2X38,4
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
Provenienza:
Vienna, Dorotheum 20 ottobre 2015, n. 203 (come scuola genovese del XVI Secolo)
Il dipinto è eseguito con estrema cura e precisione: a luce radente emergono le incisioni indirette che disegnano la sagoma della figura e lo scorcio prospettico del crocifisso. Anche il sole raggiante che appare all'altezza del ventre del Santo agostiniano è dotato di incisioni che ne delineano i tratti del volto: occhi, naso e bocca. Infine, risulta inciso il nimbo dorato visto in prospettiva. La posizione del Santo e l'inclinazione della balaustra, vista da sottinsù, indicano che la tavola costituiva l'elemento superiore di un polittico a più registri.
L'opera è stata pubblicata con l'errato riferimento al pittore ferrarese Cosmé Tura (Collezioni private bergamasche, vol. III, Bergamo 1982, n. 671). Si tratta in realtà di una testimonianza figurativa tipicamente lombarda, nata sulla scia di Vincenzo Foppa e Ambrogio Bergognone, riferibile a Giovanni Ambrogio Bevilacqua (per il profilo del pittore si veda N. Righi, 'Giovanni Ambrogio Bevilacqua: proposte per la cronologia e per il catalogo', in 'Arte Cristiana', 1995, pp. 179-186). La marcata connotazione prospettica orienta l'esecuzione della tavola verso l'ultimo decennio del Quattrocento. Le somiglianze più stringenti si individuano con il frammento di tavola raffigurante San Martino Vescovo, già in collezione Melzi d'Eril a Milano (fig. 1).
Ringraziamo Nadia Righi per aver confermato l'attribuzione a Bevilacqua.
Vienna, Dorotheum 20 ottobre 2015, n. 203 (come scuola genovese del XVI Secolo)
Il dipinto è eseguito con estrema cura e precisione: a luce radente emergono le incisioni indirette che disegnano la sagoma della figura e lo scorcio prospettico del crocifisso. Anche il sole raggiante che appare all'altezza del ventre del Santo agostiniano è dotato di incisioni che ne delineano i tratti del volto: occhi, naso e bocca. Infine, risulta inciso il nimbo dorato visto in prospettiva. La posizione del Santo e l'inclinazione della balaustra, vista da sottinsù, indicano che la tavola costituiva l'elemento superiore di un polittico a più registri.
L'opera è stata pubblicata con l'errato riferimento al pittore ferrarese Cosmé Tura (Collezioni private bergamasche, vol. III, Bergamo 1982, n. 671). Si tratta in realtà di una testimonianza figurativa tipicamente lombarda, nata sulla scia di Vincenzo Foppa e Ambrogio Bergognone, riferibile a Giovanni Ambrogio Bevilacqua (per il profilo del pittore si veda N. Righi, 'Giovanni Ambrogio Bevilacqua: proposte per la cronologia e per il catalogo', in 'Arte Cristiana', 1995, pp. 179-186). La marcata connotazione prospettica orienta l'esecuzione della tavola verso l'ultimo decennio del Quattrocento. Le somiglianze più stringenti si individuano con il frammento di tavola raffigurante San Martino Vescovo, già in collezione Melzi d'Eril a Milano (fig. 1).
Ringraziamo Nadia Righi per aver confermato l'attribuzione a Bevilacqua.
LOTS
541
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
Sacra Famiglia e San Giovaninno
Olio su tela, cm 94,5X62
Olio su tela, cm 94,5X62
ESTIMATE € 1.000 - 2.000
654
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
San Paolo e San Giovanni Battista e al verso la Maddalena
La Vergine con Santa e al verso San Girolamo
Olio su tavola, cm 43,5X18 (2)
La Vergine con Santa e al verso San Girolamo
Olio su tavola, cm 43,5X18 (2)
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
699
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
Nascita della Vergine
Matrimonio della Vergine
Olio su tela, cm 38X48 (2)
Matrimonio della Vergine
Olio su tela, cm 38X48 (2)
ESTIMATE € 300 - 500