749
VALERIO CASTELLO
(Genova, 1624 - 1657)
Ritrovamento di Mosè
Olio su tela, cm 227X278
Ritrovamento di Mosè
Olio su tela, cm 227X278
ESTIMATE € 200.000 - 300.000
Provenienza:
Collezione Francesco Peloso (1767 - 1835)-
Acquistato nel 1933 dagli eredi Peloso e giunto per via successoria agli attuali proprietari.
Bibliografia:
F. Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, vol. I, Genova 1846, p. 127.
F. Boggero ; C.Manzitti, L?eredità di Van Dyck a Genova, in Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, catalogo della mostra, Milano 1997, p. 123, fig. 134.
A. Morandotti, Studi sulla pittura barocca nell?era del Web: Antonio Lagorio, in 'Nuovi Studi', Milano 2001, IV, II semestre, vol. VIII, p. 86, fig. 99.
C. Manzitti, Valerio Castello, Torino 2004, p. 199, n. 225.
Probabilmente il racconto biblico del salvataggio del piccolo Mosè dalle acque del Nilo dovette stimolare in modo particolare la sensibilità di Valerio, forse perché congeniale alla sua gaia natura. L?argomento gli forniva spunti per l?evocazione d?una atmosfera festosa, con l?inevitabile eccitata esplosione di emozioni e di sentimenti, da tradurre alla sua maniera in un enfatizzato e vivace ritmo gestuale. Non sembra infatti casuale che, nella raffigurazione di questo soggetto, egli trovasse modo, fin dall?inizio, di esprimere il meglio della propria arte. In un tempo assai prossimo agli esordi, egli vi già aveva prodotto quello che può probabilmente essere considerato il suo capolavoro giovanile (New York, coll. Mrs. Alfred A. Taubman, Fig. 1). Circa una decina d?anni dopo, quando la sua pittura ha ormai pienamente realizzato il proprio ideale estetico, aggiungendo a quella insopprimibile attrazione verso forme di grazia raffinata e d?elegante delicatezza, che tanto gli aveva fatto amare il Parmigianino, quel senso profondamente musicale del ritmo compositivo, 'nuovo agli occhi d?ognuno e impareggiabile', egli torna sull?argomento, fornendo altre straordinarie interpretazioni, di cui questa è certamente la più spettacolare. La lezione di Rubens fu certo importante per Valerio, ma egli volge quel tumulto imperioso di forme opulente che agita il componimento rubensiano in un ritmo fresco ed agile, recuperando anzi, nell?opera del fiammingo, ed in quella del suo conterraneo Van Dyck, quegli ascendenti veronesiani che da sempre lo avevano affascinato.
Dall?elegante composizione emanano suggestioni delle più spettacolari performances vandyckiane con tutto il loro complesso bagaglio di cultura veneta, non solo per certe raffinatezze formali come il rilucente e preziosissimo drappeggio con cui la regina raccoglie la veste sul fianco, nel suo aggraziato inchino che sembra un passo di minuetto, ma per evocazione di quello spirito aristocratico di gaia spensieratezza che si ritrova in opere del grande fiammingo come l?Amarilli e Mirtillo, condotte sulle orme di un Tiziano, rivisitato, si direbbe, alla luce della mondanità aperta e festosa del Veronese.
L?opera, certamente da annoverarsi tra i massimi capolavori del Castello, nel suo tempo più maturo, apparteneva al tempo dell?Alizeri all?armatore Francesco Peloso, grande collezionista vissuto dal 1767 al 1835, che la conservava nel suo palazzo genovese di Piazza San Domenico, e giunse agli attuali proprietari in seguito a vendita effettuata da eredi Peloso nel 1933.
Relazionato con questo dipinto, oltre ad un bozzetto ad olio assai consunto, esiste un bellissimo disegno appartenente al British Museum di Londra, il quale, caratterizzato da estrema accuratezza esecutiva, deve considerarsi, non già come preparatorio, ma come derivazione grafica destinata al collezionismo, a testimonianza del gradimento che la composizione ideata dal pittore incontrò presso i contemporanei. Inoltre, in collezione privata, si conserva una eccellente replica variata, di più ridotte dimensioni (cm. 130 x 142, Fig. 2), mentre una piccola copia antica (cm. 48 x 72), passata per la vendita Christie?s a Roma il 13 Aprile 1989 (lotto n° 4), va riferita ad un allievo di Valerio, probabilmente identificabile in Giovanni Paolo Cervetto
Collezione Francesco Peloso (1767 - 1835)-
Acquistato nel 1933 dagli eredi Peloso e giunto per via successoria agli attuali proprietari.
Bibliografia:
F. Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, vol. I, Genova 1846, p. 127.
F. Boggero ; C.Manzitti, L?eredità di Van Dyck a Genova, in Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, catalogo della mostra, Milano 1997, p. 123, fig. 134.
A. Morandotti, Studi sulla pittura barocca nell?era del Web: Antonio Lagorio, in 'Nuovi Studi', Milano 2001, IV, II semestre, vol. VIII, p. 86, fig. 99.
C. Manzitti, Valerio Castello, Torino 2004, p. 199, n. 225.
Probabilmente il racconto biblico del salvataggio del piccolo Mosè dalle acque del Nilo dovette stimolare in modo particolare la sensibilità di Valerio, forse perché congeniale alla sua gaia natura. L?argomento gli forniva spunti per l?evocazione d?una atmosfera festosa, con l?inevitabile eccitata esplosione di emozioni e di sentimenti, da tradurre alla sua maniera in un enfatizzato e vivace ritmo gestuale. Non sembra infatti casuale che, nella raffigurazione di questo soggetto, egli trovasse modo, fin dall?inizio, di esprimere il meglio della propria arte. In un tempo assai prossimo agli esordi, egli vi già aveva prodotto quello che può probabilmente essere considerato il suo capolavoro giovanile (New York, coll. Mrs. Alfred A. Taubman, Fig. 1). Circa una decina d?anni dopo, quando la sua pittura ha ormai pienamente realizzato il proprio ideale estetico, aggiungendo a quella insopprimibile attrazione verso forme di grazia raffinata e d?elegante delicatezza, che tanto gli aveva fatto amare il Parmigianino, quel senso profondamente musicale del ritmo compositivo, 'nuovo agli occhi d?ognuno e impareggiabile', egli torna sull?argomento, fornendo altre straordinarie interpretazioni, di cui questa è certamente la più spettacolare. La lezione di Rubens fu certo importante per Valerio, ma egli volge quel tumulto imperioso di forme opulente che agita il componimento rubensiano in un ritmo fresco ed agile, recuperando anzi, nell?opera del fiammingo, ed in quella del suo conterraneo Van Dyck, quegli ascendenti veronesiani che da sempre lo avevano affascinato.
Dall?elegante composizione emanano suggestioni delle più spettacolari performances vandyckiane con tutto il loro complesso bagaglio di cultura veneta, non solo per certe raffinatezze formali come il rilucente e preziosissimo drappeggio con cui la regina raccoglie la veste sul fianco, nel suo aggraziato inchino che sembra un passo di minuetto, ma per evocazione di quello spirito aristocratico di gaia spensieratezza che si ritrova in opere del grande fiammingo come l?Amarilli e Mirtillo, condotte sulle orme di un Tiziano, rivisitato, si direbbe, alla luce della mondanità aperta e festosa del Veronese.
L?opera, certamente da annoverarsi tra i massimi capolavori del Castello, nel suo tempo più maturo, apparteneva al tempo dell?Alizeri all?armatore Francesco Peloso, grande collezionista vissuto dal 1767 al 1835, che la conservava nel suo palazzo genovese di Piazza San Domenico, e giunse agli attuali proprietari in seguito a vendita effettuata da eredi Peloso nel 1933.
Relazionato con questo dipinto, oltre ad un bozzetto ad olio assai consunto, esiste un bellissimo disegno appartenente al British Museum di Londra, il quale, caratterizzato da estrema accuratezza esecutiva, deve considerarsi, non già come preparatorio, ma come derivazione grafica destinata al collezionismo, a testimonianza del gradimento che la composizione ideata dal pittore incontrò presso i contemporanei. Inoltre, in collezione privata, si conserva una eccellente replica variata, di più ridotte dimensioni (cm. 130 x 142, Fig. 2), mentre una piccola copia antica (cm. 48 x 72), passata per la vendita Christie?s a Roma il 13 Aprile 1989 (lotto n° 4), va riferita ad un allievo di Valerio, probabilmente identificabile in Giovanni Paolo Cervetto
LOTS
755
ALFREDO D'ANDRADE
ALFREDO D'ANDRADE
(Lisbona (Portogallo) 1839 - Genova 1915)
Cattivo tempo
Incisione, cm 10X6,5
Cattivo tempo
Incisione, cm 10X6,5
NO RESERVE
756
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
(Genova 1893 - 1987)
Testa di saggio
Firmato 'A H Gagliardo' in basso a sinistra
China su carta, diam. cm 8
Testa di saggio
Firmato 'A H Gagliardo' in basso a sinistra
China su carta, diam. cm 8
ESTIMATE € 50 - 100
757
OSCAR SACCOROTTI
OSCAR SACCOROTTI
(Roma 1898 - Megli di Recco (Ce) 1986)
Stormo di uccelli
Firmato 'O Saccorotti' in basso a destra
Incisione cm 18/30
Stormo di uccelli
Firmato 'O Saccorotti' in basso a destra
Incisione cm 18/30
ESTIMATE € 50 - 100
758
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
(Genova 1893 - 1987)
Figura di presepe
Firmato 'Alberto H Gagliardo' in basso a sinistra
Olio su cartone, cm 28X20
Figura di presepe
Firmato 'Alberto H Gagliardo' in basso a sinistra
Olio su cartone, cm 28X20
ESTIMATE € 200 - 500
759
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
(Genova 1893 - 1987)
Figura di presepe
Firmato 'Alberto H Gagliardo' in basso a destra
Olio su cartone, cm 28X20
Figura di presepe
Firmato 'Alberto H Gagliardo' in basso a destra
Olio su cartone, cm 28X20
ESTIMATE € 200 - 400
760
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
ALBERTO HELIOS GAGLIARDO
(Genova 1893 - 1987)
Angelo
Firmato 'Alberto H Gagliardo' in basso a sinistra
Olio su cartone, cm 19X20
Angelo
Firmato 'Alberto H Gagliardo' in basso a sinistra
Olio su cartone, cm 19X20
ESTIMATE € 200 - 500
761
CESARE BENTIVOGLIO
CESARE BENTIVOGLIO
(Genova 1868 - 1952)
Paesaggio di montagna con cime innevate
Firmato 'C Bentivoglio' in basso a sinistra
Olio su tavola, cm 36X27
Paesaggio di montagna con cime innevate
Firmato 'C Bentivoglio' in basso a sinistra
Olio su tavola, cm 36X27
ESTIMATE € 300 - 500
762
AURELIO CRAFFONARA
AURELIO CRAFFONARA
(Gallarate (VA) 1875 - Genova 1945)
Paesaggio di montagna
Firmato 'Craffonara Aurelio' e datato 908 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 60X26
Paesaggio di montagna
Firmato 'Craffonara Aurelio' e datato 908 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 60X26
ESTIMATE € 400 - 600
763
ALBERT SINGER
ALBERT SINGER
(1869 - 1922)
Camoscio sulla roccia
Firmato 'A Singer' datato 1916 in basso a destra
Olio su tela, cm 88X68
Camoscio sulla roccia
Firmato 'A Singer' datato 1916 in basso a destra
Olio su tela, cm 88X68
ESTIMATE € 600 - 800
764
CARL PRESTELE
CARL PRESTELE
(1839)
Paesaggio montano con figure
Firmato 'C Prestele' e datato 1885 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 87X120
Paesaggio montano con figure
Firmato 'C Prestele' e datato 1885 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 87X120
ESTIMATE € 600 - 800
766
GIORGIO BELLONI
GIORGIO BELLONI
(Codogno (Mi) 1861 - Azzano di Mezzegra (Co) 1944)
Mareggiata
Firmato Belloni in basso a destra
Olio su cartone, cm 16X25
Mareggiata
Firmato Belloni in basso a destra
Olio su cartone, cm 16X25
ESTIMATE € 800 - 1.200