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PIATTO IN MAIOLICA BIANCA E BLU, BOTTEGA DI ANGELO ANTONIO D'ALESSANDRO, LATERZA, SECONDA META' DEL XVII SECOLO
decorato con probabile ritratto di Giovanni d'Austria come Marco Furio Camillo; poche usure
Diam. cm 35
A LATERZA BLUE AND WHITE MAIOLICA PORTRAIT DISH, SECOND HALF 17TH CENTURY; SLIGHTLY WORN
Questa importante maiolica ben rappresenta la rinascita seicentesca delle officine pugliesi, ed andra' attribuita alla bottega di Angelo Antonio d'Alessandro (1642-1717), con una datazione agli ultimi decenni del Seicento. Un confronto decisivo per questa attribuzione ci viene dal piatto di collezione privata napoletana decorato con la figura di Callisto ed assegnato da Saverio Pansini (S. Pansini, 'Ceramiche pugliesi dal XVIII al XX secolo', sl 2001) a D'Alessandro (con una datazione intorno al 1690), e da quello, dello stesso maestro, con 'Una scimmia che rapisce un putto', datato 1693, del Museo di S. Martino di Napoli (ivi, pp. 84, 87).
Si notera' poi come qui venga contrassegnato il primo piano o il piano d'appoggio da un caratterisitco fitto graticcio: lo stesso che appare nella nota alzata, raffigurante il 'Mangiamaccheroni' caraccesco, oggi al MIC di Faenza (Pansini, op. cit., p. 223).
Particolarmente interessante e sofisticata e' poi l'iconografia utilizzata per questo grande piatto, forse destinato ad un committente vicino alla Corte viecereale napoletana: l'impianto della figura e' vicinissimo alla incisione (fig. 1) di Jan Saenredam, e Henrik Goltzius del disegno di Polidoro da Caravaggio raffigurante Marco Furio Camillo, mentre gli emblemi con animali del bordo paiono richiamare le costellazioni, formando cosi' una cornice astrologica intorno al cavaliere.
Una possibile identificazione di quest'ultimo riporta a don Giovanni d'Austria il Giovane (1629; 1679) figlio illegittimo di Filippo IV, restauratore del dominio spagnolo a Napoli dopo la rivolta del 1647 e per poco vicere' dei domini meridionali: personaggio qui identificabile anche grazie alla personificazione con Furio Camillo (liberatore di Roma e dittatore) e dalla presenza dell'iconografia astrologica, non rara nella glorificazione degli Asburgo spagnoli (come nelle decorazioni a soggetto cosmologico a Santa Chiara ideate da Luca Giordano in occasione delle cerimonie funebri tenute a Napoli nel 1666 per la morte di Filippo IV di Spagna).
Diam. cm 35
A LATERZA BLUE AND WHITE MAIOLICA PORTRAIT DISH, SECOND HALF 17TH CENTURY; SLIGHTLY WORN
Questa importante maiolica ben rappresenta la rinascita seicentesca delle officine pugliesi, ed andra' attribuita alla bottega di Angelo Antonio d'Alessandro (1642-1717), con una datazione agli ultimi decenni del Seicento. Un confronto decisivo per questa attribuzione ci viene dal piatto di collezione privata napoletana decorato con la figura di Callisto ed assegnato da Saverio Pansini (S. Pansini, 'Ceramiche pugliesi dal XVIII al XX secolo', sl 2001) a D'Alessandro (con una datazione intorno al 1690), e da quello, dello stesso maestro, con 'Una scimmia che rapisce un putto', datato 1693, del Museo di S. Martino di Napoli (ivi, pp. 84, 87).
Si notera' poi come qui venga contrassegnato il primo piano o il piano d'appoggio da un caratterisitco fitto graticcio: lo stesso che appare nella nota alzata, raffigurante il 'Mangiamaccheroni' caraccesco, oggi al MIC di Faenza (Pansini, op. cit., p. 223).
Particolarmente interessante e sofisticata e' poi l'iconografia utilizzata per questo grande piatto, forse destinato ad un committente vicino alla Corte viecereale napoletana: l'impianto della figura e' vicinissimo alla incisione (fig. 1) di Jan Saenredam, e Henrik Goltzius del disegno di Polidoro da Caravaggio raffigurante Marco Furio Camillo, mentre gli emblemi con animali del bordo paiono richiamare le costellazioni, formando cosi' una cornice astrologica intorno al cavaliere.
Una possibile identificazione di quest'ultimo riporta a don Giovanni d'Austria il Giovane (1629; 1679) figlio illegittimo di Filippo IV, restauratore del dominio spagnolo a Napoli dopo la rivolta del 1647 e per poco vicere' dei domini meridionali: personaggio qui identificabile anche grazie alla personificazione con Furio Camillo (liberatore di Roma e dittatore) e dalla presenza dell'iconografia astrologica, non rara nella glorificazione degli Asburgo spagnoli (come nelle decorazioni a soggetto cosmologico a Santa Chiara ideate da Luca Giordano in occasione delle cerimonie funebri tenute a Napoli nel 1666 per la morte di Filippo IV di Spagna).
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
LOTS
1035
OROLOGIO DA APPOGGIO IN BRONZO DORATO AL MERCURIO, FRANCIA, CIRCA 1840
OROLOGIO DA APPOGGIO IN BRONZO DORATO AL MERCURIO, FRANCIA, CIRCA 1840
ESTIMATE € 3.000 - 3.500
959
POLTRONA IN LEGNO INTAGLIATO E DORATO A MECCA, SICILIA, FINE DEL XVIII SECOLO
POLTRONA IN LEGNO INTAGLIATO E DORATO A MECCA, SICILIA, FINE DEL XVIII SECOLO
ESTIMATE € 3.000 - 4.000