75
ANTONIO ARRIGONI
(Pieve di Soligo, ? circa 1664 - post 1730)
Stratonice e Antioco
Stratonice e Antioco
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
Olio su tela, cm 97X115
Si deve a Giorgio Fossaluzza la riscoperta di Antonio Arrigoni, artista attivo a Venezia dal 1690 dove è registrato nella Fraglia come pittore 'in istoria'. La sua formazione avvenne plausibilmente presso la bottega di Antonio Zanchi, ma si affiancherà precocemente ai modi d'Antonio Molinari nel tentativo di superare le tonalità tenebrose del maestro. Il percorso verso un precoce 'barocchetto' in parallelo ad Antonio Bellucci e Bartolomeo Lazzarini sarà altresì coadiuvato dagli esempi di Sebastiano Ricci, con cui è stato spesso confuso. In questo dipinto l'artista dimostra di essersi quindi affrancato dalla cultura naturalistica seicentesca giungendo a esiti di un felice colorismo e sfoggiando delicatezze di sapore emiliano, indizi che suggeriscono una datazione alla prima maturità, come si evince osservando il Mosè calpesta la corona del Faraone conservato al Museo dell'Ermitage e le quattro tele già Agnew's raffiguranti le Storie di Gige e Candaule, che già attribuite al Molinari sono state ricondotte al nostro da Ugo Ruggeri.
Bibliografia di riferimento:
G. Fossaluzza, Antonio Arrigoni 'Pittore in istoria', tra Molinari, Ricci, Balestra e Pittoni, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 21, 1997, pp.157-216
U. Ruggeri, Sebastiano Ricc, e no, in Nuovi Studi, 5, 1998, III, pp. 147 - 152, figg. 266 - 270
Si deve a Giorgio Fossaluzza la riscoperta di Antonio Arrigoni, artista attivo a Venezia dal 1690 dove è registrato nella Fraglia come pittore 'in istoria'. La sua formazione avvenne plausibilmente presso la bottega di Antonio Zanchi, ma si affiancherà precocemente ai modi d'Antonio Molinari nel tentativo di superare le tonalità tenebrose del maestro. Il percorso verso un precoce 'barocchetto' in parallelo ad Antonio Bellucci e Bartolomeo Lazzarini sarà altresì coadiuvato dagli esempi di Sebastiano Ricci, con cui è stato spesso confuso. In questo dipinto l'artista dimostra di essersi quindi affrancato dalla cultura naturalistica seicentesca giungendo a esiti di un felice colorismo e sfoggiando delicatezze di sapore emiliano, indizi che suggeriscono una datazione alla prima maturità, come si evince osservando il Mosè calpesta la corona del Faraone conservato al Museo dell'Ermitage e le quattro tele già Agnew's raffiguranti le Storie di Gige e Candaule, che già attribuite al Molinari sono state ricondotte al nostro da Ugo Ruggeri.
Bibliografia di riferimento:
G. Fossaluzza, Antonio Arrigoni 'Pittore in istoria', tra Molinari, Ricci, Balestra e Pittoni, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 21, 1997, pp.157-216
U. Ruggeri, Sebastiano Ricc, e no, in Nuovi Studi, 5, 1998, III, pp. 147 - 152, figg. 266 - 270
LOTS
145
GIOVAN BATTISTA GAULLI detto IL BACICCIO
GIOVAN BATTISTA GAULLI detto IL BACICCIO
(Genova, 1639 - Roma, 1709)
Ritratto di Papa Alessandro VII (1667)
Ritratto di Papa Alessandro VII (1667)
ESTIMATE € 80.000 - 120.000
147
MARCANTONIO RIZZI
MARCANTONIO RIZZI
(Pralboino, 1649 - Montemartino in Val Tidone, 1723)
Natura morta con tralci di uva
Natura morta con tralci di uva
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
148
MARCANTONIO RIZZI
MARCANTONIO RIZZI
Pralboino, 1649 - Montemartino in Val Tidone, 1723)
Natura morta con cesto di vimini, uva, pesche e cardellino
Natura morta con cesto di vimini, uva, pesche e cardellino
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
149
ENRICO ALBRICCI
ENRICO ALBRICCI
(Vilminore, 1714 - Bergamo, 1775)
Nani che cucinano un gambero
Nani che cucinano un gambero
ESTIMATE € 8.000 - 10.000
150
ENRICO ALBRICCI
ENRICO ALBRICCI
(Vilminore, 1714 - Bergamo, 1775)
Nani che catturano un gambero
Nani che catturano un gambero
ESTIMATE € 8.000 - 10.000
155
GIULIO ROMANO
GIULIO ROMANO
(Roma, 1499 - Mantova, 1546)
Orfeo ed Euridice dinanzi a Plutone e Proserpina
Orfeo ed Euridice dinanzi a Plutone e Proserpina
ESTIMATE € 30.000 - 40.000