18
NICOLAS REGNIER E AIUTI
(Maubeuge, 1588 - Venezia, 1667)
San Matteo e l'angelo
San Matteo e l'angelo
ESTIMATE € 8.000 - 12.000
Olio su tela, cm 132,4X97,5
Bibliografia:
I bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del Cardinale Francesco Maria del Monte, catalogo della mostra a cura di Pierluigi Carofano, Pontedera 2012, pp. 88-91, n. 19
La tela è ricondotta al catalogo di Nicolas Régnier da Pierluigi Carofano, Emilio Negro e Mina Gregori, quest'ultima riconoscendo l'alta qualità che caratterizza la testa di San Matteo rispetto al ductus più sommario che si evince osservando la cerulea tovaglia, suggerisce altresì l'intervento di un collaboratore. L'artista di origini fiamminghe soprannominato 'Mabuseus' dalla sua città natale, si trasferì a Roma attorno alla metà del secondo decennio del Seicento, partecipando sin da subito alla corrente caravaggesca modulata da Bartolomeo Manfredi e in breve tempo assunse la fama tra i 'pittori forestieri'' di maggior bravura: 'Prima seguì lo stile di Bartolomeo Manfredi, ed essendosi acquistato da ciò a Roma fama non disprezzabile, quell'illustre amatore della virtù il marchese Vincenzo Giustiniani lo ebbe come pittore di casa, dove realizzò dei quadri a mezze figure, con varie adunanze di giocatori e anche storie sacre e profane, da modelli viventi' (Sandrart 1683). L'esecuzione si data all'inizio degli anni 20, quando il pittore beneficiava della protezione di Vincenzo Giustiniani e la critica l'equipara alla versione conservata presso il Ringling Museum di Sarasota, sottolineando il differente sviluppo verticale, che avvalla la tesi della Lemoine che ipotizza per la tela americana una decurtazione lungo il lato inferiore. Le fonti indicano che Regnier eseguì una serie di composizioni dedicate ai quattro evangelisti di cui conosciamo solo quelle dedicate a San Giovanni e San Luca, mentre del San Matteo e l'Angelo, oltre alla redazione di Sarasota, conosciamo la copia dell'Art Museum a Princeton e quella registrata sul mercato antiquario romano, che si differenziano per qualità e datazione rispetto a questa in esame, che offre bensì un superiore aspetto qualitativo uguagliandosi con la tela americana. I diversi pentimenti osservati lungo le figure durante il recente restauro avvalorano l'autografia e si deve rilevare che nelle parti di minor vigore pittorico ed espressivo si riscontrano antichi e inappropriati interventi di pulitura che viziano il giudizio critico e attributivo. Detto ciò è indubbia l'importanza storica dell'opera, non solo per inquadrare il catalogo di Regnier e la sua interpretazione dei testi di Michelangelo Merisi, ma anche per meglio comprendere il caravaggismo romano di primo Seicento e le sue mediazioni con il classicismo d'ascendenza bolognese, gli esempi di Simon Vouet e il ruolo della committenza Giustiniani.
L'opera è corredata da una scheda critica di Emilio Negro e Mina Gregori.
Bibliografia di riferimento:
A. Lemoine, L'iter di un caravaggesco nordico: Nicolas Régnier e il movimento naturalista, in 'Paragone', 601, Marzo 2000, pp. 43-71
A. Lemoine, Nicolas Regnier ca. 1588-1667 peintre, collectionneur et marchand d'art, Paris 2007, pp. 221-222, n. 15
Bibliografia:
I bari a confronto. Il giovane Caravaggio nella casa del Cardinale Francesco Maria del Monte, catalogo della mostra a cura di Pierluigi Carofano, Pontedera 2012, pp. 88-91, n. 19
La tela è ricondotta al catalogo di Nicolas Régnier da Pierluigi Carofano, Emilio Negro e Mina Gregori, quest'ultima riconoscendo l'alta qualità che caratterizza la testa di San Matteo rispetto al ductus più sommario che si evince osservando la cerulea tovaglia, suggerisce altresì l'intervento di un collaboratore. L'artista di origini fiamminghe soprannominato 'Mabuseus' dalla sua città natale, si trasferì a Roma attorno alla metà del secondo decennio del Seicento, partecipando sin da subito alla corrente caravaggesca modulata da Bartolomeo Manfredi e in breve tempo assunse la fama tra i 'pittori forestieri'' di maggior bravura: 'Prima seguì lo stile di Bartolomeo Manfredi, ed essendosi acquistato da ciò a Roma fama non disprezzabile, quell'illustre amatore della virtù il marchese Vincenzo Giustiniani lo ebbe come pittore di casa, dove realizzò dei quadri a mezze figure, con varie adunanze di giocatori e anche storie sacre e profane, da modelli viventi' (Sandrart 1683). L'esecuzione si data all'inizio degli anni 20, quando il pittore beneficiava della protezione di Vincenzo Giustiniani e la critica l'equipara alla versione conservata presso il Ringling Museum di Sarasota, sottolineando il differente sviluppo verticale, che avvalla la tesi della Lemoine che ipotizza per la tela americana una decurtazione lungo il lato inferiore. Le fonti indicano che Regnier eseguì una serie di composizioni dedicate ai quattro evangelisti di cui conosciamo solo quelle dedicate a San Giovanni e San Luca, mentre del San Matteo e l'Angelo, oltre alla redazione di Sarasota, conosciamo la copia dell'Art Museum a Princeton e quella registrata sul mercato antiquario romano, che si differenziano per qualità e datazione rispetto a questa in esame, che offre bensì un superiore aspetto qualitativo uguagliandosi con la tela americana. I diversi pentimenti osservati lungo le figure durante il recente restauro avvalorano l'autografia e si deve rilevare che nelle parti di minor vigore pittorico ed espressivo si riscontrano antichi e inappropriati interventi di pulitura che viziano il giudizio critico e attributivo. Detto ciò è indubbia l'importanza storica dell'opera, non solo per inquadrare il catalogo di Regnier e la sua interpretazione dei testi di Michelangelo Merisi, ma anche per meglio comprendere il caravaggismo romano di primo Seicento e le sue mediazioni con il classicismo d'ascendenza bolognese, gli esempi di Simon Vouet e il ruolo della committenza Giustiniani.
L'opera è corredata da una scheda critica di Emilio Negro e Mina Gregori.
Bibliografia di riferimento:
A. Lemoine, L'iter di un caravaggesco nordico: Nicolas Régnier e il movimento naturalista, in 'Paragone', 601, Marzo 2000, pp. 43-71
A. Lemoine, Nicolas Regnier ca. 1588-1667 peintre, collectionneur et marchand d'art, Paris 2007, pp. 221-222, n. 15
LOTS
98
MAESTRO DI SAN GIACOMO ALLA MARINA (Giuseppe Assereto)
MAESTRO DI SAN GIACOMO ALLA MARINA (Giuseppe Assereto)
Catone
Olio su tela, cm 92X110
Olio su tela, cm 92X110
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
99
SIMONE BARABINO
SIMONE BARABINO
(Genova, circa 1575 - Milano, 1629)
Strage degli innocenti
Strage degli innocenti
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
100
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
Madonna con il Bambino
Olio su tela, cm 87X74
Olio su tela, cm 87X74
ESTIMATE € 800 - 1.200
101
GIOVANNI SOLARO (attr. a)
GIOVANNI SOLARO (attr. a)
(attivo a Genova nel secondo quarto del XVII Secolo)
Maria Vergine
Maria Vergine
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
102
PITTORE FIAMMINGO DEL XVII SECOLO
PITTORE FIAMMINGO DEL XVII SECOLO
Diluvio universale
Olio su rame, cm 47X55
Olio su rame, cm 47X55
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
104
PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO
PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO
Salomone incensa gli idoli
Olio su tela, cm 85X62
Olio su tela, cm 85X62
ESTIMATE € 5.000 - 6.000
105
FELICE RUBBIANI
FELICE RUBBIANI
(Modena, 1677 - San Pancrazio di Freto, 1752)
Natura morta con anguria e coniglio
Natura morta con anguria e coniglio
ESTIMATE € 4.000 - 5.000
106
PITTORE EMILIANO DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE EMILIANO DEL XVII-XVIII SECOLO
Maddalena
Tempera su carta applicata su tavola, cm 44,5X34
Tempera su carta applicata su tavola, cm 44,5X34
ESTIMATE € 1.500 - 2.500
107
FRANCESCO MONTEMEZZANO
FRANCESCO MONTEMEZZANO
(Verona, 1540 circa - 1620)
Ritratto di dama con figlio
Ritratto di dama con figlio
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
108
BARTOLOMEO TORREGGIANI
BARTOLOMEO TORREGGIANI
(Napoli, ? - Roma, 1675?)
Paesaggio fluviale con figure
Paesaggio fluviale con figure
ESTIMATE € 2.000 - 3.000