117
ALESSANDRO LA VOLPE
(Lucera, 1820 - Roma, 1893)
Il Teatro Greco di Taormina
Il Teatro Greco di Taormina
ESTIMATE € 6.000 - 8.000
Olio su tela, cm 58X86 (2)
Formatosi a Napoli presso il Reale Istituto di belle arti con Salvatore Fergola, influenzato da Pitloo e Giacinto Gigante da cui la sua attività en plein air giovandosi 'di tutti i mezzi pittorici pur di avanzare alla conquista della verità' (Morelli - Dalbono, pp. 83), La Volpe sin dall'inizio della sua carriera si dedicò a 'ritrarre' i luoghi idealizzati dagli stranieri: il golfo di Napoli, la costiera amalfitana, Ischia, Capri, Paestum, Pompei. La qualità di queste vedute, fortemente suggestionate dall'ottica settecentesca memore del Grand Tour, gli valse di esser scelto per accompagnare nell'inverno del 1851 il duca Massimiliano di Leuchtenberg in Sicilia e in Egitto (Napier, p. 85) e durante la spedizione eseguì diversi studi fatti dal vero che rivelavano la sua abilità nel cogliere gli effetti della luce 'su i fabbricati e su i ruderi antichi' (Bindi, p. 92). Nasce verosimilmente in questa occasione la nostra veduta del Teatro Greco di Taormina, la cui peculiare divisione in due tele distinte ma visibilmente contigue è necessariamente motivabile per una comodità di trasporto, requisito essenziale durante il viaggio o per chi dovesse spedire le tele all'estero. In questo caso l'artista riprende la tradizione vedutistica del paesaggio con rovine archeologiche, dove gli effetti sono dunque accentuatamente scenografici e memori degli esempi di Pietro Fabris e Jacob Philipp Hackert. Di questa veduta conosciamo la versione del Museo di Capodimonte datata al 1864 (olio su tela, cm 89X131,5), che si differenzia per un punto di vista più panoramico e un'esecuzione calligrafica maturamente ottocentesca, nella sostanza assai differente da quella in esame, in cui gli effetti della luce 'su i fabbricati e su i ruderi antichi' prima citati, rispondono a uno stile emotivamente più intenso e realistico, specialmente immaginando l'abbacinante luminosità mediterranea. Non sorprende per di più l'assenza di figure, a ribadire che il soggetto del dipingere sono le antichità, il puro paesaggio, come avviene a esempio nella Veduta degli scavi di Pompei di collezione privata napoletana (Valente n. 92, p. 182), in cui possiamo cogliere la medesima visione asciutta e dove le minute figurine sono quasi invisibili e del tutto secondarie. Queste considerazioni suggeriscono una datazione precoce, ragionevolmente coincidente con il viaggio del 1851 e il segno pittorico indica una realizzazione dal vero.
Bibliografia di riferimento:
F. Napier, Notes on modern paintings at Naples, London 1855
D. Morelli , E. Dalbono, La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono, Bari 1915
I. Valente, in Dal Vero. Il Paesaggio Napoletano da Gigante a De Nittis, Torino 2002
Formatosi a Napoli presso il Reale Istituto di belle arti con Salvatore Fergola, influenzato da Pitloo e Giacinto Gigante da cui la sua attività en plein air giovandosi 'di tutti i mezzi pittorici pur di avanzare alla conquista della verità' (Morelli - Dalbono, pp. 83), La Volpe sin dall'inizio della sua carriera si dedicò a 'ritrarre' i luoghi idealizzati dagli stranieri: il golfo di Napoli, la costiera amalfitana, Ischia, Capri, Paestum, Pompei. La qualità di queste vedute, fortemente suggestionate dall'ottica settecentesca memore del Grand Tour, gli valse di esser scelto per accompagnare nell'inverno del 1851 il duca Massimiliano di Leuchtenberg in Sicilia e in Egitto (Napier, p. 85) e durante la spedizione eseguì diversi studi fatti dal vero che rivelavano la sua abilità nel cogliere gli effetti della luce 'su i fabbricati e su i ruderi antichi' (Bindi, p. 92). Nasce verosimilmente in questa occasione la nostra veduta del Teatro Greco di Taormina, la cui peculiare divisione in due tele distinte ma visibilmente contigue è necessariamente motivabile per una comodità di trasporto, requisito essenziale durante il viaggio o per chi dovesse spedire le tele all'estero. In questo caso l'artista riprende la tradizione vedutistica del paesaggio con rovine archeologiche, dove gli effetti sono dunque accentuatamente scenografici e memori degli esempi di Pietro Fabris e Jacob Philipp Hackert. Di questa veduta conosciamo la versione del Museo di Capodimonte datata al 1864 (olio su tela, cm 89X131,5), che si differenzia per un punto di vista più panoramico e un'esecuzione calligrafica maturamente ottocentesca, nella sostanza assai differente da quella in esame, in cui gli effetti della luce 'su i fabbricati e su i ruderi antichi' prima citati, rispondono a uno stile emotivamente più intenso e realistico, specialmente immaginando l'abbacinante luminosità mediterranea. Non sorprende per di più l'assenza di figure, a ribadire che il soggetto del dipingere sono le antichità, il puro paesaggio, come avviene a esempio nella Veduta degli scavi di Pompei di collezione privata napoletana (Valente n. 92, p. 182), in cui possiamo cogliere la medesima visione asciutta e dove le minute figurine sono quasi invisibili e del tutto secondarie. Queste considerazioni suggeriscono una datazione precoce, ragionevolmente coincidente con il viaggio del 1851 e il segno pittorico indica una realizzazione dal vero.
Bibliografia di riferimento:
F. Napier, Notes on modern paintings at Naples, London 1855
D. Morelli , E. Dalbono, La scuola napoletana di pittura nel secolo decimonono, Bari 1915
I. Valente, in Dal Vero. Il Paesaggio Napoletano da Gigante a De Nittis, Torino 2002
LOTS
75
ANTONIO ARRIGONI
ANTONIO ARRIGONI
(Pieve di Soligo, ? circa 1664 - post 1730)
Stratonice e Antioco
Stratonice e Antioco
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
76
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
Madonna col Bambino e San Francesco
Olio su tela, cm 210X130
Olio su tela, cm 210X130
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
77
FRANÇOIS SIMONOT detto FRANCESCO BORGOGNONE
FRANÇOIS SIMONOT detto FRANCESCO BORGOGNONE
(Documentato a Roma tra il XVII e il XVIII Secolo)
THEODOR VISSCHER
THEODOR VISSCHER
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
78
FRANÇOIS SIMONOT detto FRANCESCO BORGOGNONE
FRANÇOIS SIMONOT detto FRANCESCO BORGOGNONE
(Documentato a Roma tra il XVII e il XVIII Secolo)
THEODOR VISSCHER
THEODOR VISSCHER
ESTIMATE € 4.000 - 6.000
80
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
Madonna con il Bimbo
Olio su tela, cm 63X50
Olio su tela, cm 63X50
ESTIMATE € 2.500 - 3.500
81
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
Ritratto di dama con cardellino e ciliege
Olio su tela, cm 91X72
Olio su tela, cm 91X72
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
83
QUATTRO STAMPE DEL XIX SECOLO
QUATTRO STAMPE DEL XIX SECOLO
Vue de la Fontaine des Truites
Pavillon de musique
Pavillon de musique
ESTIMATE € 2.000 - 2.500