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ZECCHE ITALIANE. MILANO. LUDOVICO MARIA SFORZA (1494-1500). DOPPIO DUCATO
Oro, 6,97gr, 25mm. SPL
D: (testina di sant'Ambrogio) LVDOVICV M SF ANGLV DVX MLI
Busto corazzato di Ludovico Maria Sforza, a testa nuda, a d.
R: (croce) PP ANGLE Q3 CO AC IANVE D C
Il Duca al galoppo verso d. con corazza, fregiata della biscia, e spada sguainata; la gualdrappa anteriore è fregiata della spazzola e quella posteriore della biscia.
D: (testina di sant'Ambrogio) LVDOVICV M SF ANGLV DVX MLI
Busto corazzato di Ludovico Maria Sforza, a testa nuda, a d.
R: (croce) PP ANGLE Q3 CO AC IANVE D C
Il Duca al galoppo verso d. con corazza, fregiata della biscia, e spada sguainata; la gualdrappa anteriore è fregiata della spazzola e quella posteriore della biscia.
ESTIMATE € 22.000 - 28.000
Bibliografia di riferimento:
Ravegnani Morosini 2. Crippa 1/B. MIR 228. Friedberg 698.
Note:
il ritratto monetale aveva sempre avuto una grande importanza, anche quando la forma non sembra a noi oggi quella di un vero ritratto. Ma quello che cambiò dalla metà del Quattrocento erano le forme d'arte con rappresentazioni realistiche, e lo svilupparsi, con un nuovo concetto di individuo, di una committenza signorile che disponeva di fondi, di corti e di artisti, e per la quale anche la moneta diventava un supporto di immagine ora sempre più disponibile per diversi motivi fondamentali: l'oggettiva ricchezza disponibile, e ancor più forse la necessità di mostrarla manifestando il volto del signore in forme nuove e personali; il diametro delle monete divenne progressivamente più largo e lo si sfruttò per rappresentare i principi e il loro immaginario.
(L. Travaini, I ritratti sulle monete. Principi, artisti, collezionismo e zecche nel Rinascimento italiano, in Ritratti del Rinascimento, a cura di R. Castagnola, Lugano-Milano 2007).
Ravegnani Morosini 2. Crippa 1/B. MIR 228. Friedberg 698.
Note:
il ritratto monetale aveva sempre avuto una grande importanza, anche quando la forma non sembra a noi oggi quella di un vero ritratto. Ma quello che cambiò dalla metà del Quattrocento erano le forme d'arte con rappresentazioni realistiche, e lo svilupparsi, con un nuovo concetto di individuo, di una committenza signorile che disponeva di fondi, di corti e di artisti, e per la quale anche la moneta diventava un supporto di immagine ora sempre più disponibile per diversi motivi fondamentali: l'oggettiva ricchezza disponibile, e ancor più forse la necessità di mostrarla manifestando il volto del signore in forme nuove e personali; il diametro delle monete divenne progressivamente più largo e lo si sfruttò per rappresentare i principi e il loro immaginario.
(L. Travaini, I ritratti sulle monete. Principi, artisti, collezionismo e zecche nel Rinascimento italiano, in Ritratti del Rinascimento, a cura di R. Castagnola, Lugano-Milano 2007).
LOTS
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ZECCHE ITALIANE. MILANO. GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA (1476-1494). DOPPIO DUCATO
ZECCHE ITALIANE. MILANO. GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA (1476-1494). DOPPIO DUCATO
ESTIMATE € 30.000 - 35.000
27
ZECCHE ITALIANE. MILANO. LUDOVICO MARIA SFORZA (1494-1500). DOPPIO DUCATO
ZECCHE ITALIANE. MILANO. LUDOVICO MARIA SFORZA (1494-1500). DOPPIO DUCATO
ESTIMATE € 22.000 - 28.000
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ZECCHE ITALIANE. VENEZIA. ALVISE III MOCENIGO (1722-1732). OSELLA ANNO VI
ZECCHE ITALIANE. VENEZIA. ALVISE III MOCENIGO (1722-1732). OSELLA ANNO VI
ESTIMATE € 1.800 - 3.600