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A MAIOLICA BASIN, CASTELLI D'ABRUZZO, SECOND HALF 16TH CENTURY; SOME FIRING DEFECTS AND WORN, A FELURE
decorato con la scena della Strage degli Innocenti da Raffaello Sanzio attraverso Marcantonio Raimondi; qualche difetto in parte di cottura ed usura, una felatura
Alt. cm 4, diam. cm 43,5
Alt. cm 4, diam. cm 43,5
ESTIMATE € 30.000 - 40.000
Pubblicazioni:
C. Ravanelli Guidotti, Un 'bianco' extra moenia, in 'Faenza', LXVIII, num. 5-6, pagg. 316-317
C. Fiocco, G. Gherardi, Un piatto compendiario nell'officina dell'Orsini-Colonna, in 'Castelli e la maiolica cinquecentesca italiana', Atti del convegno, Pescara 22-24 aprile 1989, Pescara 1990, pag. 115-117
C. Fiocco, G. Gherardi, G. Matricardi, Capolavori della Maiolica Castellana dal Cinquecento al terzo fuoco, Torino 2021, pagg. 34-35
Questo piatto è stato pubblicato da Ravanelli Guidotti nel 1982 (C. Ravanelli Guidotti, Un 'bianco' extra moenia, in 'Faenza', LXVIII, num. 5-6, pagg. 316-317) limitandosi la studiosa ad escludere per la nostra maiolica una attribuzione faentina. Nel 1989 Fiocco e Gherardi (C. Fiocco, G. Gherardi, Un piatto compendiario nell'officina dell'Orsini-Colonna, in 'Castelli e la maiolica cinquecentesca italiana', Atti del convegno, Pescara 22-24 aprile 1989, Pescara 1990, pag. 115-117: il piatto presentato con una didascalia errata) lo attribuivano a Castelli, come esempio del passaggio al compendiario delle fornaci castellane, una attribuzione confermata nel 2021 (indicato come di collezione privata pesarese: C. Fiocco, G. Gherardi, G. Matricardi, Capolavori della Maiolica Castellana dal Cinquecento al terzo fuoco, Torino 2021, pagg. 34-35). Nell'ambito di una estesa disamina di uno dei grandi portati della produzione castellana, il vasellame da farmacia denominato 'Orsini-Colonna', le studiose rilevavano come i modi di questo insieme, centrale nella storia di questo centro ceramico, dovevano evolversi, in questo scorcio del secolo, verso l'accettazione del nuovo gusto compendiario. Con risultati evidenti nel nostro piatto, dove la movimentata rappresentazione non perde né immediatezza né espressione, pur nel passaggio tra la colorazione vivace del periodo precedente e la bicromia rarefatta ed elegante, caratteristica, appunto, del nuovo stile. Databile intorno al 1561-1565, la nostra maiolica costituisce così una importante testimonianza di questo snodo della maiolica a Castelli d'Abruzzo e della nascita dello stile compendiario nelle fornaci castellane.
C. Ravanelli Guidotti, Un 'bianco' extra moenia, in 'Faenza', LXVIII, num. 5-6, pagg. 316-317
C. Fiocco, G. Gherardi, Un piatto compendiario nell'officina dell'Orsini-Colonna, in 'Castelli e la maiolica cinquecentesca italiana', Atti del convegno, Pescara 22-24 aprile 1989, Pescara 1990, pag. 115-117
C. Fiocco, G. Gherardi, G. Matricardi, Capolavori della Maiolica Castellana dal Cinquecento al terzo fuoco, Torino 2021, pagg. 34-35
Questo piatto è stato pubblicato da Ravanelli Guidotti nel 1982 (C. Ravanelli Guidotti, Un 'bianco' extra moenia, in 'Faenza', LXVIII, num. 5-6, pagg. 316-317) limitandosi la studiosa ad escludere per la nostra maiolica una attribuzione faentina. Nel 1989 Fiocco e Gherardi (C. Fiocco, G. Gherardi, Un piatto compendiario nell'officina dell'Orsini-Colonna, in 'Castelli e la maiolica cinquecentesca italiana', Atti del convegno, Pescara 22-24 aprile 1989, Pescara 1990, pag. 115-117: il piatto presentato con una didascalia errata) lo attribuivano a Castelli, come esempio del passaggio al compendiario delle fornaci castellane, una attribuzione confermata nel 2021 (indicato come di collezione privata pesarese: C. Fiocco, G. Gherardi, G. Matricardi, Capolavori della Maiolica Castellana dal Cinquecento al terzo fuoco, Torino 2021, pagg. 34-35). Nell'ambito di una estesa disamina di uno dei grandi portati della produzione castellana, il vasellame da farmacia denominato 'Orsini-Colonna', le studiose rilevavano come i modi di questo insieme, centrale nella storia di questo centro ceramico, dovevano evolversi, in questo scorcio del secolo, verso l'accettazione del nuovo gusto compendiario. Con risultati evidenti nel nostro piatto, dove la movimentata rappresentazione non perde né immediatezza né espressione, pur nel passaggio tra la colorazione vivace del periodo precedente e la bicromia rarefatta ed elegante, caratteristica, appunto, del nuovo stile. Databile intorno al 1561-1565, la nostra maiolica costituisce così una importante testimonianza di questo snodo della maiolica a Castelli d'Abruzzo e della nascita dello stile compendiario nelle fornaci castellane.
LOTS
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A CASTELLI MAIOLICA DISH, 19TH CENTURY; SLIGHTLY WORN AND DEFECTS, SOME RESTORATIONS
A CASTELLI MAIOLICA DISH, 19TH CENTURY; SLIGHTLY WORN AND DEFECTS, SOME RESTORATIONS
ESTIMATE € 1.800 - 2.200