743
PAOLO DE MATTEIS
(Piano Vetrale, 1662 - Napoli, 1728)
La Fusione di Salmace ed Ermafrodito
Olio su tela, cm 203X197
La Fusione di Salmace ed Ermafrodito
Olio su tela, cm 203X197
ESTIMATE € 40.000 - 60.000
Provenienza:
Bologna, Christie's, 9 giugno 1992, lotto 752 (come Paolo de Matteis)
Bibliografia:
F. Abita, in 'Pittura Italiana Antica. Artisti e opere del Seicento e del Settecento', a cura di A. Morandotti, Milano 1995, pp. 137 - 138 (citato a p. 138)
M. A. Pavone, 'Linee metodologiche di intervento e note sulla fortuna del tema mitologico in ambito napoletano', in 'Metamorfosi del Mito. Pittura barocca tra Napoli, Genova e Venezia', catalogo della mostra a cura di M. A. Pavone, Milano 2003, pp. 15 ; 29, fig. p. 27
A. Rossi, 'La fiaccola e la maschera: didascalie in immagini per il pensiero. Un esemplare pendant di Paolo De Matteis', in 'Il Capitale culturale Studies on the Value of Cultural Heritage', 2015, Vol. 12, pp. 897 ; 921, (citato a p. 908)
Paolo de Matteis fu uno degli artisti più celebrati della sua epoca, rivelandosi tra gli interpreti più raffinati e brillanti delle tendenze della pittura europea tra Arcadia e Rococò. Allievo di Luca Giordano a Napoli, il pittore lavorò per le maggiori committenze reali europee. Visse a Parigi durante il primo decennio del Settecento e si staccò dalla iniziale formazione elaborando uno stile ricco di suggestioni. Questo rinnovamento il nostro riuscì a imporlo affrancandosi dal giordanismo di maniera e anticipando Francesco Solimena già a partire dall'ultimo decennio del Seicento, concependo un rinnovato lessico estetico e formale. Il contatto a Roma con Antonio Balestra e l'Amigoni, i sentimenti maratteschi e la frequentazione di ambienti culturali impegnati al superamento dell'enfasi barocca, lo condussero a interpretare uno schiarimento delle stesure e una innovativa metrica narrativa, esprimendo pertanto un ideale etico e una lucidità razionale che parafrasando il Ferrari possedevano un tratto sia pur acerbo di una visione illuministica dell'arte (cfr. O. Ferrari, 'Le arti figurative', in 'Storia di Napoli', Napoli 1970, VI. 2, p. 1326). Tutto ciò si avverte chiaramente scorrendo le opere mitologiche del pittore e in modo particolare quelle realizzate durante il soggiorno a Parigi avvenuto su invito del duca d'Estrées. A questo momento si collocano a esempio il bellissimo 'Apollo e Galatea' del Museo di Pavlovsk sul quale è posta la scritta 'Paulus de Matthei 1703 à Paris' e il 'Giove e Danae' per il Duca d'Orleans, mentre 'Alfeo e Aretusa' e 'Salmace e Ermafrodito' attestano lo studio delle favole ovidiane, lette in chiave erotica o legate all'affermazione della volontà femminile. Ed è seguendo questo filone interpretativo che De Matteis concepisce la straordinaria tela qui presentata, in cui la Ninfa Salace, innamoratasi di Ermafrodito, figlio di Ermes ed Afrodite, tenta di sedurlo ma, respinta, dopo un inseguimento tra le foreste, lo raggiunge congiungendosi con lui contro la sua volontà, formando un essere per metà uomo e metà donna. Dal punto di vista stilistico l'opera si colloca in stretta continuità cronologica con il pendant costituito da 'Caino uccide Abele' ed 'Adamo ed Eva piangono Abele ucciso' custoditi allo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, che datati alla fine del Seicento, condividono l'adozione di figure in primo piano, una tecnica pittorica più compatta e contornata, connotando quella soluzione d'apertura tra Arcadia Marattesca e Rococò che svilupperà nei decenni a seguire (cfr. N. Spinosa, 'Pittura napoletana del Settecento dal Barocco al Rococò', Napoli, 1986, pp. 129, 132, figg. 132, 133). Ma un altro aspetto da considerare è la preminenza della nostra opera rispetto a quella eseguita per il Duca d'Orleans, avvalorandone l'importanza dal punto di vista critico.
Bologna, Christie's, 9 giugno 1992, lotto 752 (come Paolo de Matteis)
Bibliografia:
F. Abita, in 'Pittura Italiana Antica. Artisti e opere del Seicento e del Settecento', a cura di A. Morandotti, Milano 1995, pp. 137 - 138 (citato a p. 138)
M. A. Pavone, 'Linee metodologiche di intervento e note sulla fortuna del tema mitologico in ambito napoletano', in 'Metamorfosi del Mito. Pittura barocca tra Napoli, Genova e Venezia', catalogo della mostra a cura di M. A. Pavone, Milano 2003, pp. 15 ; 29, fig. p. 27
A. Rossi, 'La fiaccola e la maschera: didascalie in immagini per il pensiero. Un esemplare pendant di Paolo De Matteis', in 'Il Capitale culturale Studies on the Value of Cultural Heritage', 2015, Vol. 12, pp. 897 ; 921, (citato a p. 908)
Paolo de Matteis fu uno degli artisti più celebrati della sua epoca, rivelandosi tra gli interpreti più raffinati e brillanti delle tendenze della pittura europea tra Arcadia e Rococò. Allievo di Luca Giordano a Napoli, il pittore lavorò per le maggiori committenze reali europee. Visse a Parigi durante il primo decennio del Settecento e si staccò dalla iniziale formazione elaborando uno stile ricco di suggestioni. Questo rinnovamento il nostro riuscì a imporlo affrancandosi dal giordanismo di maniera e anticipando Francesco Solimena già a partire dall'ultimo decennio del Seicento, concependo un rinnovato lessico estetico e formale. Il contatto a Roma con Antonio Balestra e l'Amigoni, i sentimenti maratteschi e la frequentazione di ambienti culturali impegnati al superamento dell'enfasi barocca, lo condussero a interpretare uno schiarimento delle stesure e una innovativa metrica narrativa, esprimendo pertanto un ideale etico e una lucidità razionale che parafrasando il Ferrari possedevano un tratto sia pur acerbo di una visione illuministica dell'arte (cfr. O. Ferrari, 'Le arti figurative', in 'Storia di Napoli', Napoli 1970, VI. 2, p. 1326). Tutto ciò si avverte chiaramente scorrendo le opere mitologiche del pittore e in modo particolare quelle realizzate durante il soggiorno a Parigi avvenuto su invito del duca d'Estrées. A questo momento si collocano a esempio il bellissimo 'Apollo e Galatea' del Museo di Pavlovsk sul quale è posta la scritta 'Paulus de Matthei 1703 à Paris' e il 'Giove e Danae' per il Duca d'Orleans, mentre 'Alfeo e Aretusa' e 'Salmace e Ermafrodito' attestano lo studio delle favole ovidiane, lette in chiave erotica o legate all'affermazione della volontà femminile. Ed è seguendo questo filone interpretativo che De Matteis concepisce la straordinaria tela qui presentata, in cui la Ninfa Salace, innamoratasi di Ermafrodito, figlio di Ermes ed Afrodite, tenta di sedurlo ma, respinta, dopo un inseguimento tra le foreste, lo raggiunge congiungendosi con lui contro la sua volontà, formando un essere per metà uomo e metà donna. Dal punto di vista stilistico l'opera si colloca in stretta continuità cronologica con il pendant costituito da 'Caino uccide Abele' ed 'Adamo ed Eva piangono Abele ucciso' custoditi allo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, che datati alla fine del Seicento, condividono l'adozione di figure in primo piano, una tecnica pittorica più compatta e contornata, connotando quella soluzione d'apertura tra Arcadia Marattesca e Rococò che svilupperà nei decenni a seguire (cfr. N. Spinosa, 'Pittura napoletana del Settecento dal Barocco al Rococò', Napoli, 1986, pp. 129, 132, figg. 132, 133). Ma un altro aspetto da considerare è la preminenza della nostra opera rispetto a quella eseguita per il Duca d'Orleans, avvalorandone l'importanza dal punto di vista critico.
LOTS
1019
VINCENZO GEMITO
VINCENZO GEMITO
Napoli, 1852 - 1929
Testa di fanciulla
Firmato 'V. Gemito' sul retro
Bronzo, Alt. cm 34
Testa di fanciulla
Firmato 'V. Gemito' sul retro
Bronzo, Alt. cm 34
ESTIMATE € 400 - 600
1020
ERNESTO BAZZARO
ERNESTO BAZZARO
Milano, 1859 - Miazzina, 1937
Il suonatore di piffero
Firmato 'Bazzaro' sulla base
Bronzo, Alt. cm 74
Il suonatore di piffero
Firmato 'Bazzaro' sulla base
Bronzo, Alt. cm 74
ESTIMATE € 900 - 1.100
1021
PAOLO TROUBETZKOY
PAOLO TROUBETZKOY
Verbania, 1866 - 1938
Cavaliere a cavallo
Firmato 'Paolo Troubetzkoy' e datato 1938 sulla base
Bronzo, Alt. cm 37
Cavaliere a cavallo
Firmato 'Paolo Troubetzkoy' e datato 1938 sulla base
Bronzo, Alt. cm 37
ESTIMATE € 400 - 600
1022
ANTOINE EUGÈNE AIZELIN
ANTOINE EUGÈNE AIZELIN
1821 - 1902
Allegoria della Poesia
Firmato 'Aizelin' sul retro
Bronzo, cm 30X26
Allegoria della Poesia
Firmato 'Aizelin' sul retro
Bronzo, cm 30X26
ESTIMATE € 250 - 500
1023
MANIFATTURA D ART DU VAL D'OSNE
Figura neoclassica
Marchio Val d'Osne sulla base
Ghisa a patina bronzo, alt. cm 85
MANIFATTURA D ART DU VAL D'OSNE
Figura neoclassica
Marchio Val d'Osne sulla base
Ghisa a patina bronzo, alt. cm 85
ESTIMATE € 3.500 - 4.000
1024
ANTONIO MARIA MOREIRA
ANTONIO MARIA MOREIRA
Casale Monferrato, 1885 - Genova, 1964
Bustino di bimba
Firmato 'A Moreira' sul fianco
Scultura in marmo, cm 39X20
Bustino di bimba
Firmato 'A Moreira' sul fianco
Scultura in marmo, cm 39X20
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
1025
GIOVANNI MUZZIOLI
GIOVANNI MUZZIOLI
Modena, 1854 - 1894
Arte umoristica
Firmato 'G Muzzioli' in alto a destra
Olio su tela, cm 37X42
Arte umoristica
Firmato 'G Muzzioli' in alto a destra
Olio su tela, cm 37X42
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
1026
GIUSEPPE DE SANCTIS
GIUSEPPE DE SANCTIS
Napoli, 1858 - 1924
Ritratto di fanciulla
Firmato 'G De Sanctis' in basso a sinistra
Olio su tela, cm 69X38
Ritratto di fanciulla
Firmato 'G De Sanctis' in basso a sinistra
Olio su tela, cm 69X38
ESTIMATE € 800 - 1.200
1027
NICOLA ROSSO
NICOLA ROSSO
Attivo a Napoli nel XX secolo
Donna con scialle azzurro
Firmato 'N Rosso' in alto a destra
Olio su tavola, cm 40X28
Donna con scialle azzurro
Firmato 'N Rosso' in alto a destra
Olio su tavola, cm 40X28
ESTIMATE € 200 - 500
1029
ALBERTO LA MONACA
ALBERTO LA MONACA
Roma, 1862 - 1936
Scena galante
Firmato 'A M La Monaca' in basso a destra
Olio su tavoletta, cm 23X13,5
Scena galante
Firmato 'A M La Monaca' in basso a destra
Olio su tavoletta, cm 23X13,5
ESTIMATE € 400 - 600
1030
PITTORE DEL XIX SECOLO
Fanciulla romantica in giardino
Olio su tela, cm 78X33
PITTORE DEL XIX SECOLO
Fanciulla romantica in giardino
Olio su tela, cm 78X33
ESTIMATE € 300 - 500