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AIMO VOLPI
(Casale, notizie dal 1491 al 1524)
BALZARINO VOLPI
(Casale, notizie dal 1493 al 1555)
Trittico con la Crocifissione e Santi
Olio su tavola, cm 200X200 (compresa la cornice)
BALZARINO VOLPI
(Casale, notizie dal 1493 al 1555)
Trittico con la Crocifissione e Santi
Olio su tavola, cm 200X200 (compresa la cornice)
ESTIMATE € 100.000 - 120.000
Provenienza:
Casale, Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Camino, Chiesa di San Gottardo (1668)
Castello di Camino
Milano, collezione privata
Bibliografia:
G. Romano, 'Casalesi del Cinquecento. L'avvento del Manierismo in una città padana', Torino 1970, p. 14
Nativi di Casale Monferrato e cognati di Martino Spanzotti (Casale Monferrato, 1455 circa - Chivasso, ante 1528), Aimo e Balzarino Volpi sono documentati nella bottega del maestro tra 1498 e il 1502, ma il loro sodalizio fu indubbiamente più costante e protratto nel tempo. Il trittico presentato è un'opera rilevante del loro catalogo e Giovanni Romano lo suppone originariamente destinata alla chiesa casalese di Santa Maria degli Angeli (cfr. A. Baudi di Vesme, 'Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo', 4 volumi, Torino 1963-1982, IV, p. 1633- G. Romano, 'Casalesi del Cinquecento. L'avvento del manierismo in una città padana', Torino 1970, p. 14). I documenti, infatti, indicano e descrivono in maniera puntuale il trittico, che fu commissionato nel 1504 da Bartolomeo de Ferretis di Montemagno, 'che fa le veci di Francesco e Glarolaro figli di Martino di San Nazzaro, desideroso di un'ancona intagliata e dipinta raffigurante al centro Cristo Crocifisso, con ai piedi la Madonna e San Giovanni, e ai lati due coppie di Santi da stabilirsi' per un costo di trenta ducati d'oro (cfr. R. Sartor, 'La chiesa di San Gottardo a Camino: nuove ricerche sulla decorazione pittorica', in 'Rivista di Storia Arte e Archeologia per le Province di Alessandria e di Asti', annata CXXV, 2016, pp. 203-236). Ad avvalorare la qualità dell'opera è la supposta attribuzione a Macrino d'Alba proposta dal Vigliero (cfr. F. Viglieno Cossalino, 'Contributo a Macrino d'Alba', in 'Critica d'arte', n. s., XII, 73, 1965, pp. 27-41). Lo stile evidenzia la matrice spanzottiana, inevitabile per la contiguità familiare e per la collaborazione che sussisteva sino a pochi anni addietro e percepibile in tutte le creazioni dei Volpi. A questo proposito basti citare il pannello raffigurante 'L'arcangelo Michele e San Francesco' del Museo Borgogna di Vercelli, che riferito alla Bottega di Martino rivela strettissime analogie di stile con le figure laterali, per il disegno evidente, le tipologie dei visi e la stesura.
Casale, Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Camino, Chiesa di San Gottardo (1668)
Castello di Camino
Milano, collezione privata
Bibliografia:
G. Romano, 'Casalesi del Cinquecento. L'avvento del Manierismo in una città padana', Torino 1970, p. 14
Nativi di Casale Monferrato e cognati di Martino Spanzotti (Casale Monferrato, 1455 circa - Chivasso, ante 1528), Aimo e Balzarino Volpi sono documentati nella bottega del maestro tra 1498 e il 1502, ma il loro sodalizio fu indubbiamente più costante e protratto nel tempo. Il trittico presentato è un'opera rilevante del loro catalogo e Giovanni Romano lo suppone originariamente destinata alla chiesa casalese di Santa Maria degli Angeli (cfr. A. Baudi di Vesme, 'Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo', 4 volumi, Torino 1963-1982, IV, p. 1633- G. Romano, 'Casalesi del Cinquecento. L'avvento del manierismo in una città padana', Torino 1970, p. 14). I documenti, infatti, indicano e descrivono in maniera puntuale il trittico, che fu commissionato nel 1504 da Bartolomeo de Ferretis di Montemagno, 'che fa le veci di Francesco e Glarolaro figli di Martino di San Nazzaro, desideroso di un'ancona intagliata e dipinta raffigurante al centro Cristo Crocifisso, con ai piedi la Madonna e San Giovanni, e ai lati due coppie di Santi da stabilirsi' per un costo di trenta ducati d'oro (cfr. R. Sartor, 'La chiesa di San Gottardo a Camino: nuove ricerche sulla decorazione pittorica', in 'Rivista di Storia Arte e Archeologia per le Province di Alessandria e di Asti', annata CXXV, 2016, pp. 203-236). Ad avvalorare la qualità dell'opera è la supposta attribuzione a Macrino d'Alba proposta dal Vigliero (cfr. F. Viglieno Cossalino, 'Contributo a Macrino d'Alba', in 'Critica d'arte', n. s., XII, 73, 1965, pp. 27-41). Lo stile evidenzia la matrice spanzottiana, inevitabile per la contiguità familiare e per la collaborazione che sussisteva sino a pochi anni addietro e percepibile in tutte le creazioni dei Volpi. A questo proposito basti citare il pannello raffigurante 'L'arcangelo Michele e San Francesco' del Museo Borgogna di Vercelli, che riferito alla Bottega di Martino rivela strettissime analogie di stile con le figure laterali, per il disegno evidente, le tipologie dei visi e la stesura.
LOTS
1003
ANTONIO MANCINI
ANTONIO MANCINI
Albano Laziale (Roma) 1852 - Roma 1930
Figura femminile seduta
Figura femminile seduta
ESTIMATE € 7.000 - 9.000
1004
ANTONIO MANCINI
ANTONIO MANCINI
Albano Laziale (Roma) 1852 - Roma 1930
Gruppo di due giovani
Gruppo di due giovani
ESTIMATE € 7.000 - 8.000
1007
SEBASTIANO DE ALBERTIS
SEBASTIANO DE ALBERTIS
Milano 1828 - 1897
Passeggiata con cavalli e carrozze
Passeggiata con cavalli e carrozze
ESTIMATE € 1.000 - 1.500