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A ROME LARGE CARVED AND GILT WOOD CONSOLE, 17TH-18TH CENTURY; WEAR, LOSSES, PARTS TO BE FIXED, RESTORATIONS, MARBLE FEW CHIPS AND LOSSES
il piano impiallacciato in alabastro marino su fascia modanata, la struttura in forma di ricco tralcio naturalistico con volute a ricciolo e crociera di raccordo e piedi a mensola squadrata; usure, cadute e riprese nella doratura, nel fregio frontale parte di ricciolo da riattaccare, restauri, difetti, il marmo con poche sbeccature e mancanze perlopiù nei bordi
Alt. cm 94, larg. cm 166, prof. cm 75
Il piano, cm 162X79X5,5
Alt. cm 94, larg. cm 166, prof. cm 75
Il piano, cm 162X79X5,5
ESTIMATE € 15.000 - 18.000
Molte sono le affinità della nostra console con alcuni lavori già noti agli studi e realizzati a Roma tra Sei e Settecento; la sagoma dei suoi montanti infatti, potrà essere messa in stretta relazione a un disegno per un tavolo (fig. 1) attribuito all'ornatista Ciro Ferri, oggi a Roma presso il Gabinetto Nazionale delle Stampe (A. González-Palacios, Il Mobile a Roma dal Rinascimento al Barocco, Roma 2022, in V. Mobili scultorei, p. 304, fig. 190 e, Arredi e ornamenti alla corte di Roma. 1560-1795, Milano 2004, p. 82).
Si guardino poi per confronto, i due esemplari nella collezione della marchesa Marchetti e altri due di provenienza Corsini, uno dei quali ancor oggi nel palazzo, all'Accademia dei Lincei (A. González-Palacios, op. cit., pp. 116-119), un inginocchiatoio d'ignota ubicazione, un tavolo già per il principe Ruspoli (G. Lizzani, Il mobile romano, Milano 1997, p. 38, n. 75, pp. 74-75, n. 113 e E. Colle, Il mobile Barocco in Italia, Milano 2000, p. 106), e ancor più vicina alla nostra, una console del 1688 per la Galleria di Palazzo Spada (E. Colle, op. citata, pp. 104-105, 107 e A. González-Palacios, op. cit., Milano 2004, pp. 120-121).
Ciò che accomuna le opere citate (ma non solo), spesso con esiti prossimi alla scultura, sono le forme avviluppate su grandi volute a cartoccio, tutte eseguite da anonimi artigiani dell'Urbe tenendo probabilmente conto dei progetti (anche per carrozze) disegnati tra gli altri, sempre dal Ferri e Paolo Schor (Colle, op. cit., p. 105 e A. González-Palacios, op. cit., Milano 2004, pp. 117) o ancora tratti dalle incisioni di Filippo Passarini, raccolte in, 'Nuove inventioni d'ornamenti d'architettura e d'intagli diversi utili ad argentieri intagliatori ricamatori ed altri professori delle buone arti del disegno....', del 1698 (B. Jatta, in A. Di Castro, Filippo Passarini. Mobiliere, decoratore, incisore, a cura di, Città del Vaticano 2009, ad vocem).
Bibliografia di riferimento:
A. Di Castro, Filippo Passarini. Mobiliere, decoratore, incisore, Città del Vaticano 2009, pp. 15-53
A. González-Palacios, Il Mobile a Roma dal Rinascimento al Barocco, Roma 2022, pp. 302-305
Si guardino poi per confronto, i due esemplari nella collezione della marchesa Marchetti e altri due di provenienza Corsini, uno dei quali ancor oggi nel palazzo, all'Accademia dei Lincei (A. González-Palacios, op. cit., pp. 116-119), un inginocchiatoio d'ignota ubicazione, un tavolo già per il principe Ruspoli (G. Lizzani, Il mobile romano, Milano 1997, p. 38, n. 75, pp. 74-75, n. 113 e E. Colle, Il mobile Barocco in Italia, Milano 2000, p. 106), e ancor più vicina alla nostra, una console del 1688 per la Galleria di Palazzo Spada (E. Colle, op. citata, pp. 104-105, 107 e A. González-Palacios, op. cit., Milano 2004, pp. 120-121).
Ciò che accomuna le opere citate (ma non solo), spesso con esiti prossimi alla scultura, sono le forme avviluppate su grandi volute a cartoccio, tutte eseguite da anonimi artigiani dell'Urbe tenendo probabilmente conto dei progetti (anche per carrozze) disegnati tra gli altri, sempre dal Ferri e Paolo Schor (Colle, op. cit., p. 105 e A. González-Palacios, op. cit., Milano 2004, pp. 117) o ancora tratti dalle incisioni di Filippo Passarini, raccolte in, 'Nuove inventioni d'ornamenti d'architettura e d'intagli diversi utili ad argentieri intagliatori ricamatori ed altri professori delle buone arti del disegno....', del 1698 (B. Jatta, in A. Di Castro, Filippo Passarini. Mobiliere, decoratore, incisore, a cura di, Città del Vaticano 2009, ad vocem).
Bibliografia di riferimento:
A. Di Castro, Filippo Passarini. Mobiliere, decoratore, incisore, Città del Vaticano 2009, pp. 15-53
A. González-Palacios, Il Mobile a Roma dal Rinascimento al Barocco, Roma 2022, pp. 302-305
LOTS
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PAIR OF ITALIAN WOOD AND FABRIC SOFA, HALF 20TH CENTURY; MINOR WEAR AND DEFECTS (2)
PAIR OF ITALIAN WOOD AND FABRIC SOFA, HALF 20TH CENTURY; MINOR WEAR AND DEFECTS (2)
ESTIMATE € 2.000 - 3.000