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PAIR OF GILT BRONZE AND PARTIALLY PAINTED APPLIQUES, 19TH CENTURY; WEAR, BURNISHINGS, SOME PARTS TO BE FIXED, ELECTRIFIED NOT WORKING (2)
di gusto neoclassico, il fusto rastremato con tralcio di vite avviluppato, due luci su bracci a cornucopia, con terminali a testa di capro, al centro elemento a ricciolo con volatili ed elementi floreali, testa muliebre come Bacco centrale, completi di paralumi in tessuto; usure, bruniture nella doratura, alcuni elementi floreali e applicazioni da fissare, la parte elettrica non pertinente e non funzionante
Alt. cm 64,5, larg. cm 31, prof. cm 18
Alt. cm 64,5, larg. cm 31, prof. cm 18
ESTIMATE € 800 - 1.200
Il modello di questi lumi deriva da un noto prototipo attribuito all'orafo e bronzista Pierre Gouthière (1732-1813) su disegno (circa 1780, fig. 1) di Jean-Louis Prieur (1732-1795), oggi al Museo delle Arti Decorative di Parigi (R. Baarsen, Paris 1650-1900. Decorative Arts in the Rijksmuseum, catalogo della mostra a cura di, Amsterdam 2013, p. 417, fig. 101.1).
Diversi gli esemplari d'epoca conservati in alcune delle più importanti collezioni d'arte- si ricordino la coppia del 1785 circa per la camera di Carolina Murat a Fontainebleau (J. P. Samoyault, Pendules et bronzes d'ameublement entrés sous le Premier Empire, Musée national du Château de Fontainebleau, Catalogue des collections de mobilier, a cura di, Parigi 1989, vol. 1, p. 130, n. 96), i due al Cleveland Museum of Art e ancora quelli nel Rijksmuseum di Amsterdam (R. Baarsen, op. citata, pp. 23, 416-419, n. 101).
Molteplici poi le varianti, talvolta solo dorate e altre anche con fusto smaltato come i nostri, che furono eseguite nello stile Luigi XVI a partire dalla seconda metà dell'800 da alcune delle più note manifatture parigine- tra le tante, da citare la Maison Millet (1853-1918), che ottenne diversi riconoscimenti tra cui una medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi del 1889 e un Grand Prix nel 1900, fino ad ottenere nel 1902 l'autorizzazione a riprodurre il celebre Grand cabinet à bijoux di Maria Antonietta. Tra i maggiori committenti della Maison inoltre, il celebre ebanista François Linke (Praga, 1855 - Parigi, 1946), raffinato quanto lussuoso interprete del miglior revival ottocentesco europeo.
Bibliografia di riferimento:
H. Ottomeyer, P. Pröschel, Vergoldete Bronzen, Monaco, 1986, vol. I, p. 241
Diversi gli esemplari d'epoca conservati in alcune delle più importanti collezioni d'arte- si ricordino la coppia del 1785 circa per la camera di Carolina Murat a Fontainebleau (J. P. Samoyault, Pendules et bronzes d'ameublement entrés sous le Premier Empire, Musée national du Château de Fontainebleau, Catalogue des collections de mobilier, a cura di, Parigi 1989, vol. 1, p. 130, n. 96), i due al Cleveland Museum of Art e ancora quelli nel Rijksmuseum di Amsterdam (R. Baarsen, op. citata, pp. 23, 416-419, n. 101).
Molteplici poi le varianti, talvolta solo dorate e altre anche con fusto smaltato come i nostri, che furono eseguite nello stile Luigi XVI a partire dalla seconda metà dell'800 da alcune delle più note manifatture parigine- tra le tante, da citare la Maison Millet (1853-1918), che ottenne diversi riconoscimenti tra cui una medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi del 1889 e un Grand Prix nel 1900, fino ad ottenere nel 1902 l'autorizzazione a riprodurre il celebre Grand cabinet à bijoux di Maria Antonietta. Tra i maggiori committenti della Maison inoltre, il celebre ebanista François Linke (Praga, 1855 - Parigi, 1946), raffinato quanto lussuoso interprete del miglior revival ottocentesco europeo.
Bibliografia di riferimento:
H. Ottomeyer, P. Pröschel, Vergoldete Bronzen, Monaco, 1986, vol. I, p. 241
LOTS
9
PAIR OF ITALIAN WOOD AND FABRIC SOFA, HALF 20TH CENTURY; MINOR WEAR AND DEFECTS (2)
PAIR OF ITALIAN WOOD AND FABRIC SOFA, HALF 20TH CENTURY; MINOR WEAR AND DEFECTS (2)
ESTIMATE € 2.000 - 3.000