308
SIMONE DEL TINTORE
(Lucca, 1630 - 1708)
Suonatore di zampogna con cane che ringhia
Olio su tela, cm 105X76
Suonatore di zampogna con cane che ringhia
Olio su tela, cm 105X76
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
Provenienza:
Amsterdam, Christie's, 7 maggio 1996, lotto 126 (come seguace di Giacomo Ceruti)
Milano, Porro, 29 maggio 2014, lotto 34
Milano, raccolta privata
Bibliografia:
G. Godi, C. Cirillo, La nature morte del pittore di Carlo Torre (pseudo Fardella) nella Lombardia del secondo Seicento, parma 1996, p. 19 (citato)
F. Baldassari, Una natura morta di Simone Del Tintore, caravaggesco di Toscana, Sinalunga 2014, p. 17, fig. 23
P. Betti, in Pittori della luce da Caravaggio a Paolini, Catalogo della mostra a cura di V. Sgarbi, Laurenzana 2021, pp. 292-293 (citato)
Artista lucchese formatisi nella bottega di Pietro Paolini, Simone del Tintore è celebre per le sue nature morte ma fu altresì pittore di figura, esprimendo una peculiare sensibilità caravaggesca. La tela in esame, già riferita nel 1996 a Giacomo Ceruti dagli esperti Christie's, fu correttamente ricondotta al catalogo dell'artista da Giovanni Godi e Carlo Cirillo. Successivamente esaminò l'opera Mina Gregori e infine, Francesca Baldassari la pubblica nel suo studio monografico dedicato al pittore. In questa tela appare evidente la simbiosi stilistica con il Paolini, tuttavia, percepiamo un rimarcato naturalismo espressivo, una adesione aperta al metodo manfrediano dai personalissimi esiti pittorici. Di conseguenza, da una parte è necessario rivalutare il Paolini pittore di figura, ma ancor più cercare di cogliere i suoi intenti, decifrarne il naturalismo simbolico, scongiurando di banalizzarne la personalità giudicandolo un semplice generista. In tal senso, una possibile soluzione di ricerca la offre l'analisi del tema musicale e degli strumenti, argomento che nell'età barocca aveva inaugurato nel 1628 il marchese Giustiniani scrivendo il Discorso sopra la musica de' suoi tempi, in cui definisce l'arte dei suoni 'instromento sì atto et incentivo a muover gli animi buoni e cattivi' (V. Giustiniani, Discorsi sulle arti e sui mestieri, a cura di A. Banti, Firenze 1981, p. 29). In secondo luogo, possiamo percepire come il Tintore evolve la conduzione delle stesure rispetto alla resa smaltata di Paolini, impiegando pennellate larghe, ricche di materia e, come ben nota Paola Betti, con esiti talvolta bozzettistici, in sintonia con la concretezza pittorica barocca. Ma tornando alla simbologia, non si deve tralasciare l'ipotesi che questa tipologia di raffigurazioni siano prettamente legate al pensiero neostoico, diffuso in Italia nel corso del settimo decennio, dando vita a circoli filosofici come a esempio l'Accademia degli Investiganti fondata a Napoli nel 1663 propugnando il disprezzo e il distacco dei saggi per le ricchezze materiali e che portò alla diffusione di ritratti raffiguranti filosofi in veste di mendicanti (cfr. Il nuovo interesse per la prassi esecutiva, il popolare e l'esotico nella cultura musicale tra Cinquecento e Seicento, in I Colori della musica, catalogo della mostra a cura di A. Bini, C. Strinati, R. Vodret, Milano 2000, pp. 65-73).
L'opera è corredata da una scheda critica di Mina Gregori in fotocopia.
Bibliografia di riferimento:
L. Salerno, La natura morta italiana 1560-1805, Roma 1984, ad vocem
P. Giusti Maccari, La natura morta italiana, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano, 1989, 2, pp. 559-563
F. Baldassari, Una natura morta di Simone Del Tintore, caravaggesco di Toscana, Sinalunga 2014, p. 17, fig. 23
P. Betti, in Pittori della luce da Caravaggio a Paolini, Catalogo della mostra a cura di V. Sgarbi, Laurenzana 2021, ad vocem
Amsterdam, Christie's, 7 maggio 1996, lotto 126 (come seguace di Giacomo Ceruti)
Milano, Porro, 29 maggio 2014, lotto 34
Milano, raccolta privata
Bibliografia:
G. Godi, C. Cirillo, La nature morte del pittore di Carlo Torre (pseudo Fardella) nella Lombardia del secondo Seicento, parma 1996, p. 19 (citato)
F. Baldassari, Una natura morta di Simone Del Tintore, caravaggesco di Toscana, Sinalunga 2014, p. 17, fig. 23
P. Betti, in Pittori della luce da Caravaggio a Paolini, Catalogo della mostra a cura di V. Sgarbi, Laurenzana 2021, pp. 292-293 (citato)
Artista lucchese formatisi nella bottega di Pietro Paolini, Simone del Tintore è celebre per le sue nature morte ma fu altresì pittore di figura, esprimendo una peculiare sensibilità caravaggesca. La tela in esame, già riferita nel 1996 a Giacomo Ceruti dagli esperti Christie's, fu correttamente ricondotta al catalogo dell'artista da Giovanni Godi e Carlo Cirillo. Successivamente esaminò l'opera Mina Gregori e infine, Francesca Baldassari la pubblica nel suo studio monografico dedicato al pittore. In questa tela appare evidente la simbiosi stilistica con il Paolini, tuttavia, percepiamo un rimarcato naturalismo espressivo, una adesione aperta al metodo manfrediano dai personalissimi esiti pittorici. Di conseguenza, da una parte è necessario rivalutare il Paolini pittore di figura, ma ancor più cercare di cogliere i suoi intenti, decifrarne il naturalismo simbolico, scongiurando di banalizzarne la personalità giudicandolo un semplice generista. In tal senso, una possibile soluzione di ricerca la offre l'analisi del tema musicale e degli strumenti, argomento che nell'età barocca aveva inaugurato nel 1628 il marchese Giustiniani scrivendo il Discorso sopra la musica de' suoi tempi, in cui definisce l'arte dei suoni 'instromento sì atto et incentivo a muover gli animi buoni e cattivi' (V. Giustiniani, Discorsi sulle arti e sui mestieri, a cura di A. Banti, Firenze 1981, p. 29). In secondo luogo, possiamo percepire come il Tintore evolve la conduzione delle stesure rispetto alla resa smaltata di Paolini, impiegando pennellate larghe, ricche di materia e, come ben nota Paola Betti, con esiti talvolta bozzettistici, in sintonia con la concretezza pittorica barocca. Ma tornando alla simbologia, non si deve tralasciare l'ipotesi che questa tipologia di raffigurazioni siano prettamente legate al pensiero neostoico, diffuso in Italia nel corso del settimo decennio, dando vita a circoli filosofici come a esempio l'Accademia degli Investiganti fondata a Napoli nel 1663 propugnando il disprezzo e il distacco dei saggi per le ricchezze materiali e che portò alla diffusione di ritratti raffiguranti filosofi in veste di mendicanti (cfr. Il nuovo interesse per la prassi esecutiva, il popolare e l'esotico nella cultura musicale tra Cinquecento e Seicento, in I Colori della musica, catalogo della mostra a cura di A. Bini, C. Strinati, R. Vodret, Milano 2000, pp. 65-73).
L'opera è corredata da una scheda critica di Mina Gregori in fotocopia.
Bibliografia di riferimento:
L. Salerno, La natura morta italiana 1560-1805, Roma 1984, ad vocem
P. Giusti Maccari, La natura morta italiana, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano, 1989, 2, pp. 559-563
F. Baldassari, Una natura morta di Simone Del Tintore, caravaggesco di Toscana, Sinalunga 2014, p. 17, fig. 23
P. Betti, in Pittori della luce da Caravaggio a Paolini, Catalogo della mostra a cura di V. Sgarbi, Laurenzana 2021, ad vocem
LOTS
109
PITTORE DEL XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVIII SECOLO
San Pietro
San Paolo
Olio su carta applicata su tela, cm 52X40 (2)
San Paolo
Olio su carta applicata su tela, cm 52X40 (2)
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
110
WALLERANT VAILLANT (seguace di)
WALLERANT VAILLANT (seguace di)
(Lilla, 1623 - Amsterdam, 1677)
Scena di interno (Allegoria dell'Inverno)
Olio su tela, cm 58,5X49
Scena di interno (Allegoria dell'Inverno)
Olio su tela, cm 58,5X49
ESTIMATE € 500 - 800
111
WALLERANT VAILLANT (seguace di)
WALLERANT VAILLANT (seguace di)
(Lilla, 1623 - Amsterdam, 1677)
Uomo che fuma la pipa
Olio su tela, cm 58,5X49
Uomo che fuma la pipa
Olio su tela, cm 58,5X49
ESTIMATE € 500 - 800
112
JACOPO AMIGONI
JACOPO AMIGONI
(Venezia, 1682 - Madrid, 1752)
Gesù Bambino e San Giovannino
Olio su tela, cm 105,5X81
Gesù Bambino e San Giovannino
Olio su tela, cm 105,5X81
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
113
GUILLAUME COURTOIS detto GUGLIELMO CORTESE (attr. a)
GUILLAUME COURTOIS detto GUGLIELMO CORTESE (attr. a)
(St Hippolyte, 1628 - Roma, 1679)
Ritratto di giovane
Olio su rame, cm 9X6,9
Ritratto di giovane
Olio su rame, cm 9X6,9
ESTIMATE € 200 - 500
114
ANTONIO CIFRONDI (attr. a)
ANTONIO CIFRONDI (attr. a)
(Clusone, 1656 - Brescia, 1730)
Ritratto di gentiluomo
Olio su rame, cm 9,5X7,7
Ritratto di gentiluomo
Olio su rame, cm 9,5X7,7
ESTIMATE € 300 - 500
115
JOHANNES GUMPP (attr. a)
JOHANNES GUMPP (attr. a)
(Innsbruck, 1626 circa - XVII secolo)
Ritratto di giovane uomo (autoritratto?)
Olio su rame, cm 12,2X10,8
Ritratto di giovane uomo (autoritratto?)
Olio su rame, cm 12,2X10,8
ESTIMATE € 200 - 500
116
SEBASTIANO BOMBELLI
SEBASTIANO BOMBELLI
(Udine, 1635 - Venezia, 1719)
Ritratto di gentiluomo
Olio su rame, cm 5,6X4,2
Ritratto di gentiluomo
Olio su rame, cm 5,6X4,2
ESTIMATE € 200 - 500
117
PIETRO LIGARI (attr. a)
PIETRO LIGARI (attr. a)
(Sondrio, 1686 - 1752)
Ritratto di giovane uomo con libro e compasso
Olio su tavoletta, cm 9,9X7,7
Ritratto di giovane uomo con libro e compasso
Olio su tavoletta, cm 9,9X7,7
ESTIMATE € 200 - 500
118
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
Ritratto di cardinale (Federico d'Assia-Darmstadt, 1616-1682)
Olio su rame, cm 12,5X9,9
Olio su rame, cm 12,5X9,9
NO RESERVE