193
EVARISTO BASCHENIS (attr. a)
(Bergamo, 1617 - 1677 )
Natura morta con strumenti musicali
Olio su tela, cm 90X135
Natura morta con strumenti musicali
Olio su tela, cm 90X135
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
Provenienza:
Milano, Finarte, 5 aprile 1973
Bibliografia:
Catalogo Bolaffi della pittura italiana del '600 e del '700, n. 1, Torino, 1974, p. 12 (come Evaristo Baschenis)
Il dipinto è stato attribuito a Evaristo Baschenis da Edoardo Testori nel 1964 e pur rilevando un usura dettata dal tempo, lo giudica: Come una delle più semplici e solenni invenzioni del grande naturamortista bergamasco, mostrando d'appartenere agli anni di maggior concentrazione poetica della sua carriera, quelli in cui la lezione caravaggesca, filtrata attraverso la sua malinconica capacità meditativa, porta gli oggetti al traguardo d'una magica immobilità, come ebbe a scrivere benissimo R. Longhi nel 1951. Da parte di Testori, citare Roberto Longhi ed evocare la sua celebre mostra dedicata a Caravaggio e i Caravaggeschi, appare ai nostri occhi inevitabile, perché proprio in quella occasione avviene il loro incontro, dal quale scaturì una profonda amicizia e la collaborazione con la neonata rivista Paragone, dove nel 1952 lo studioso pubblicherà il suo primo saggio dedicato a Francesco del Cairo. Da questo momento, Testori appronterà una serie di studi sui pittori della realtà in Lombardia e nel 1953 sarà lui con Renata Cipriani a compilare le schede dell'omonima mostra, in cui Evaristo Baschenis sarà riconosciuto quale uno dei principali protagonisti (cfr. I Pittori della realtà in Lombardia, catalogo della mostra a cura di R. Longhi, R. Cipriani, G. Testori, Milano, 1953, pp. 41-48). In anni più recenti grazie agli interventi di Marco Rosci e Alessandro Morandotti, la figura dell'artista è stata ampiamente indagata, permettendo di distinguere le sue opere con quelle di Bettera e del Monogrammista BB. La breve sintesi della letteratura artistica non è un semplice esercizio erudito, offrendoci l'opportunità di cogliere la precisa correlazione con la perizia di Testori, che sia pur da valutare con la dovuta prudenza, svela una significativa coincidenza critica e culturale. Coincidenza che riscontriamo altresì con la prima mostra dedicata alla natura morta inauguratasi a Napoli nel 1964 da Carlo Volpe, in cui venivano esposte ben dieci opere dell'artista e l'esposizione monografica del 1965 organizzata dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo (cfr. La natura morta italiana, catalogo della mostra a cura di C. Volpe, Milano, 1964, pp. 90-93, 203-213- Evaristo Baschenis, catalogo della mostra a cura di F. Russoli, Galleria Lorenzelli, Bergamo, 1965).
Il dipinto è corredato da una perizia scritta di Giovanni Testori.
Bibliografia di riferimento:
M. Rosci, Baschenis, Bettera e C, Bergamo 1971, ad vocem
M. Rosci, I Pittori Bergamaschi. Il Seicento, III, Bergamo, 1985, pp. 3-147
F. Morandotti, in La Natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano, 1989, I, pp. 266-273
Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, catalogo della mostra diretta da F. Rossi, Milano 1996, ad vocem
Milano, Finarte, 5 aprile 1973
Bibliografia:
Catalogo Bolaffi della pittura italiana del '600 e del '700, n. 1, Torino, 1974, p. 12 (come Evaristo Baschenis)
Il dipinto è stato attribuito a Evaristo Baschenis da Edoardo Testori nel 1964 e pur rilevando un usura dettata dal tempo, lo giudica: Come una delle più semplici e solenni invenzioni del grande naturamortista bergamasco, mostrando d'appartenere agli anni di maggior concentrazione poetica della sua carriera, quelli in cui la lezione caravaggesca, filtrata attraverso la sua malinconica capacità meditativa, porta gli oggetti al traguardo d'una magica immobilità, come ebbe a scrivere benissimo R. Longhi nel 1951. Da parte di Testori, citare Roberto Longhi ed evocare la sua celebre mostra dedicata a Caravaggio e i Caravaggeschi, appare ai nostri occhi inevitabile, perché proprio in quella occasione avviene il loro incontro, dal quale scaturì una profonda amicizia e la collaborazione con la neonata rivista Paragone, dove nel 1952 lo studioso pubblicherà il suo primo saggio dedicato a Francesco del Cairo. Da questo momento, Testori appronterà una serie di studi sui pittori della realtà in Lombardia e nel 1953 sarà lui con Renata Cipriani a compilare le schede dell'omonima mostra, in cui Evaristo Baschenis sarà riconosciuto quale uno dei principali protagonisti (cfr. I Pittori della realtà in Lombardia, catalogo della mostra a cura di R. Longhi, R. Cipriani, G. Testori, Milano, 1953, pp. 41-48). In anni più recenti grazie agli interventi di Marco Rosci e Alessandro Morandotti, la figura dell'artista è stata ampiamente indagata, permettendo di distinguere le sue opere con quelle di Bettera e del Monogrammista BB. La breve sintesi della letteratura artistica non è un semplice esercizio erudito, offrendoci l'opportunità di cogliere la precisa correlazione con la perizia di Testori, che sia pur da valutare con la dovuta prudenza, svela una significativa coincidenza critica e culturale. Coincidenza che riscontriamo altresì con la prima mostra dedicata alla natura morta inauguratasi a Napoli nel 1964 da Carlo Volpe, in cui venivano esposte ben dieci opere dell'artista e l'esposizione monografica del 1965 organizzata dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo (cfr. La natura morta italiana, catalogo della mostra a cura di C. Volpe, Milano, 1964, pp. 90-93, 203-213- Evaristo Baschenis, catalogo della mostra a cura di F. Russoli, Galleria Lorenzelli, Bergamo, 1965).
Il dipinto è corredato da una perizia scritta di Giovanni Testori.
Bibliografia di riferimento:
M. Rosci, Baschenis, Bettera e C, Bergamo 1971, ad vocem
M. Rosci, I Pittori Bergamaschi. Il Seicento, III, Bergamo, 1985, pp. 3-147
F. Morandotti, in La Natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano, 1989, I, pp. 266-273
Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, catalogo della mostra diretta da F. Rossi, Milano 1996, ad vocem
LOTS
253
MATURINO DA FIRENZE
MATURINO DA FIRENZE
(Firenze, 1489 - Roma, 1527)
Episodio dell'esodo
Olio su carta applicata su tavola, cm 27X42,5
Episodio dell'esodo
Olio su carta applicata su tavola, cm 27X42,5
ESTIMATE € 500 - 800
254
PITTORE FIAMMINGO DEL XVI SECOLO
PITTORE FIAMMINGO DEL XVI SECOLO
Adorazione dei pastori
Siglato sul frammento di colonna: FF. IV
Olio su tavola, cm 52X64
Siglato sul frammento di colonna: FF. IV
Olio su tavola, cm 52X64
ESTIMATE € 1.500 - 2.500
255
JAN VAN DER STRAET detto GIOVANNI STRADANO (maniera di)
JAN VAN DER STRAET detto GIOVANNI STRADANO (maniera di)
(Bruges, 1523 - Firenze, 1605)
Scena di caccia
Olio su tavola, cm 19X29
Scena di caccia
Olio su tavola, cm 19X29
ESTIMATE € 200 - 500
256
PITTORE DEL XVII SECOLO
PITTORE DEL XVII SECOLO
Sacra Famiglia con San Gerolamo e angelo
Olio su tavola, cm 39X58
Olio su tavola, cm 39X58
ESTIMATE € 200 - 500
257
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
Gesù Bambino addormentato
Olio su tela, cm 37X56,5
Olio su tela, cm 37X56,5
ESTIMATE € 300 - 500
258
PITTORE BOLOGNESE DEL XVIII-XIX SECOLO
PITTORE BOLOGNESE DEL XVIII-XIX SECOLO
Bacco e Arianna
Sileno ebro
Olio su tela, cm 39X48 (2)
Sileno ebro
Olio su tela, cm 39X48 (2)
ESTIMATE € 400 - 700
259
FRANCESCO LONDONIO (attr. a)
FRANCESCO LONDONIO (attr. a)
(Milano, 1723 - 1783)
Scena pastorale
Olio su tela, cm 32X40,5
Scena pastorale
Olio su tela, cm 32X40,5
ESTIMATE € 200 - 500
260
PITTORE FIAMMINGO DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE FIAMMINGO DEL XVII-XVIII SECOLO
Paesaggio con Sant'Antonio Abate
Olio su rame, cm 16X21,5
Olio su rame, cm 16X21,5
ESTIMATE € 400 - 700
261
JACOBUS VICTOR (maniera di)
JACOBUS VICTOR (maniera di)
(Amsterdam?, 1640 circa - 1705)
Natura viva
Olio su tela, cm 28X36,5
Natura viva
Olio su tela, cm 28X36,5
ESTIMATE € 200 - 500
262
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO
Riposo dalla fuga in Egitto
Olio su tela tonda applicata su tela, cm 75X75
Olio su tela tonda applicata su tela, cm 75X75
ESTIMATE € 200 - 500
263
PITTORE FIORENTINO DEL XVII-XVIII SECOLO
PITTORE FIORENTINO DEL XVII-XVIII SECOLO
Scena biblica
Olio su tela, cm 31,5X56,5
Olio su tela, cm 31,5X56,5
ESTIMATE € 800 - 1.200
264
ANTOINE COYPEL (attr. a)
ANTOINE COYPEL (attr. a)
(Parigi, 1661 - 1752)
Venere con amorini
Olio su tela, cm 47,5X59,5
Venere con amorini
Olio su tela, cm 47,5X59,5
ESTIMATE € 500 - 800