107
FILIPPO BELLINI (attr. a)
(Urbino, 1550 - Macerata, 1604)
Santa Caterina d'Alessandria
Olio su carta, cm 50X38
Santa Caterina d'Alessandria
Olio su carta, cm 50X38
ESTIMATE € 500 - 800
Inscritto sul retro del telaio: opera di Filippo Bellini
Inscritto sul retro del supporto: Pitturato dal Sig. Filippo Bellini comprata da Raffaele Corradini de Jandi dal di 7 febbraio 28
Provenienza:
Macerata, collezione Famiglia Razzanti
Probabile allievo di Federico Barocci (Urbino, 1528/1535 - 1612), per le evidenti inflessioni di stile, i primi studi su Filippo Bellini si devono a Luigi Lanzi, che lo definì 'di merito singolare', sia pur quasi sconosciuto (cfr. L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, II, Firenze 1834, pp. 131). Infatti, è grazie ai recenti studi dell'Ambrosini dedicati agli allievi e seguaci di Barocci che si è meglio delineata la personalità e la produzione dell'artista, rivelandosi un baroccesco tra i più originali e attivo non solo nelle Marche, ma altresì in Umbria e probabilmente anche Firenze. L'opera in esame si rivela precoce, quanto mai prossima ai modi del maestro, che per impostazione evoca persino la giovanile Santa Cecilia della Cattedrale di Urbino (Emiliani, pp. 98 - 100, n. 2) che databile al 1555 evidenzia influenze raffaellesche. Un esempio illustrativo di particolare interesse è invece il dipinto di medesimo soggetto custodito alla Galleria Borghese, che menzionata sin dalla metà del Seicento con l'attribuzione a Federico, è stato successivamente riferito ad altri artisti. Ciò suggerirebbe l'esistenza di un modello autografo, a sua volta preso a esempio dal maestro della Borghese e nel nostro caso da Filippo Bellini. Una redazione dubitativamente riferita ad Alessandro Vitali (Urbino, 1580 - 1650) è segnalta anche al Musée des Beaux-Arts di Chambéry (inv. M 951, olio su tela cm 63X87,5). L'aspetto più importante di questa composizione risiede nel valutare la sua fortuna illustrativa, in modo particolare su Guido Reni, come attesta la Santa Caterina conservata alla City Art Gallery di Manchester.
Bibliografia di riferimento:
A. Emiliani, Federico Barocci, Ancona 2008, ad vocem
B. Montevecchi, Filippo Bellini, in Nel segno di Barocci, a cura di A. M. Ambrosini e M. Cellini, Milano 2005, pp. 174 ; 185
Inscritto sul retro del supporto: Pitturato dal Sig. Filippo Bellini comprata da Raffaele Corradini de Jandi dal di 7 febbraio 28
Provenienza:
Macerata, collezione Famiglia Razzanti
Probabile allievo di Federico Barocci (Urbino, 1528/1535 - 1612), per le evidenti inflessioni di stile, i primi studi su Filippo Bellini si devono a Luigi Lanzi, che lo definì 'di merito singolare', sia pur quasi sconosciuto (cfr. L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, II, Firenze 1834, pp. 131). Infatti, è grazie ai recenti studi dell'Ambrosini dedicati agli allievi e seguaci di Barocci che si è meglio delineata la personalità e la produzione dell'artista, rivelandosi un baroccesco tra i più originali e attivo non solo nelle Marche, ma altresì in Umbria e probabilmente anche Firenze. L'opera in esame si rivela precoce, quanto mai prossima ai modi del maestro, che per impostazione evoca persino la giovanile Santa Cecilia della Cattedrale di Urbino (Emiliani, pp. 98 - 100, n. 2) che databile al 1555 evidenzia influenze raffaellesche. Un esempio illustrativo di particolare interesse è invece il dipinto di medesimo soggetto custodito alla Galleria Borghese, che menzionata sin dalla metà del Seicento con l'attribuzione a Federico, è stato successivamente riferito ad altri artisti. Ciò suggerirebbe l'esistenza di un modello autografo, a sua volta preso a esempio dal maestro della Borghese e nel nostro caso da Filippo Bellini. Una redazione dubitativamente riferita ad Alessandro Vitali (Urbino, 1580 - 1650) è segnalta anche al Musée des Beaux-Arts di Chambéry (inv. M 951, olio su tela cm 63X87,5). L'aspetto più importante di questa composizione risiede nel valutare la sua fortuna illustrativa, in modo particolare su Guido Reni, come attesta la Santa Caterina conservata alla City Art Gallery di Manchester.
Bibliografia di riferimento:
A. Emiliani, Federico Barocci, Ancona 2008, ad vocem
B. Montevecchi, Filippo Bellini, in Nel segno di Barocci, a cura di A. M. Ambrosini e M. Cellini, Milano 2005, pp. 174 ; 185
LOTS
61
PITTORE FIAMMINGO DEL XVI-XVII SECOLO
PITTORE FIAMMINGO DEL XVI-XVII SECOLO
Gesù nel Getsemani
Olio su rame, cm 30X23
Olio su rame, cm 30X23
ESTIMATE € 700 - 1.200
62
PIETER POURBUS (attr. a)
PIETER POURBUS (attr. a)
(Gouda, 1523 - Bruges, 1584)
San Nicodemo
Olio su tavola, cm 49X25
San Nicodemo
Olio su tavola, cm 49X25
ESTIMATE € 1.000 - 2.000
63
BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE e BOTTEGA
BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE e BOTTEGA
(Verona, 1487 - Venezia, 1553)
Amaltea che nutre Giove
Olio su tavola, cm 30X44
Amaltea che nutre Giove
Olio su tavola, cm 30X44
ESTIMATE € 800 - 1.200
66
PITTORE DEL XIX SECOLO
PITTORE DEL XIX SECOLO
Ritratto di gentiluomo
Firmato in basso a destra
Olio su cartone, cm 25,5X21
Firmato in basso a destra
Olio su cartone, cm 25,5X21
ESTIMATE € 200 - 500
67
JAN VAN HELMONT (cerchia di)
JAN VAN HELMONT (cerchia di)
(Anversa, 1650 - 1714 /1734)
Bevitore
Olio su tela applicata su tavola, cm 21X18
Bevitore
Olio su tela applicata su tavola, cm 21X18
ESTIMATE € 300 - 500
68
JUSTUS SUSTERMANS (maniera di)
JUSTUS SUSTERMANS (maniera di)
(Anversa, 1597 - Firenze, 1681)
Ritratto di Galileo Galilei
Olio su carta applicato su cartone, cm 44X29,5
Ritratto di Galileo Galilei
Olio su carta applicato su cartone, cm 44X29,5
ESTIMATE € 100 - 500
70
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
PITTORE BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
Ritratto di Giovanna Bentivoglio
Olio su tela, cm 153X113,5
Olio su tela, cm 153X113,5
ESTIMATE € 500 - 800
71
GILLIS MOSTAERT (maniera di)
GILLIS MOSTAERT (maniera di)
(Hulst, 1534 circa - Anversa, 1598)
Crocifissione
Olio su tela, cm 71X51
Crocifissione
Olio su tela, cm 71X51
ESTIMATE € 200 - 500
72
FELICE BOSELLI (attr. a)
FELICE BOSELLI (attr. a)
(Piacenza, 1651 - Parma, 1732)
Cacciagione
Olio su tela, cm 21X21
Cacciagione
Olio su tela, cm 21X21
ESTIMATE € 400 - 700