704
A URBINO ARMORIAL MAIOLICA PLATE, CIRCA 1560; WORN, RESTORED
appartenente al servizio Salviati e decorato con paesaggio; usure e restauri
Alt. cm 4,4, diam. cm 27
Alt. cm 4,4, diam. cm 27
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
Provenienza:
mercato antiquario, Roma, 1990
Lo stemma che sovrasta il paesaggio che decora questa maiolica esplicita l'appartenenza di quest'opera ad una delle più prestigiose credenze della maiolica italiana del '500, della quale ad oggi si conoscono circa quaranta pezzi (T. Wilson ; C. Paolinelli, Raphael Ware I colori del Rinascimento, catalogo della mostra, 2019; 2020, Urbino ; Torino 2019, pag.133, n. 79). Essa inoltre conferma la particolare predilezione della nota famiglia fiorentina per la maiolica, che commissionò vasellami col suo stemma a Faenza, a Montelupo e soprattutto a Urbino.
Il servizio Salviati urbinate si connota per essere incentrato sul tema del paesaggio, i cosiddetti paesi che il cavaliere Cipriano Piccolpasso celebra in una delle tavole del suo manoscritto sull'arte del vasaio, annotando che ...Questi a Vinegia et a Genova e al presente a noi e pagonsi 6 lire al cento... (C. Piccolpasso, I tre libri dell'arte del vasaio nei quali si tratta non solo la pratica, ma brevemente tutti i secreti di essa cosa che persino al dì d'oggi è stata sempre tenuta ascosta, del Cipriano Piccolpasso Durantino. Ed.1. pesarese riveduta diligentemente sovra un nuovo ms. da G. Vanzolini coll'aggiunta di alcune notizie intorno al fabbricar majolica fina del canonico Gianandrea Lazzarini, Pesaro, 1879, tav. 31, fig. 99): modello didascalico che in controparte riprende molti aspetti compositivi all¿iconografia del piatto in esame. Esso è incluso tra i 178 pezzi elencati in un inventario risalente al 1583, relativo ai beni custoditi nel palazzo fiorentino di Jacopo di Alamanno Salviati (Wilson-Polinelli, op. cit., pag. 133), che nel 1559 aveva sposato sua cugina, Isabella Salviati, data che potrebbe corrispondere a quella dell'esecuzione del servizio, forse commissionato per quell'occasione. La bottega cui ascrivere il presente piatto, è quella di Guido Durantino (Fontana), che si distingue per svariate commissioni prestigiose, alla cui esecuzione attendeva, tra i tanti, anche un pittore che in quel periodo dipinge anche alcuni pezzi del servizio con storie di Annibale (T. Wilson, The Golden Age of Italian Maiolica-Painting, Torino 2018, pagg. 320 e seguenti, n.139).
mercato antiquario, Roma, 1990
Lo stemma che sovrasta il paesaggio che decora questa maiolica esplicita l'appartenenza di quest'opera ad una delle più prestigiose credenze della maiolica italiana del '500, della quale ad oggi si conoscono circa quaranta pezzi (T. Wilson ; C. Paolinelli, Raphael Ware I colori del Rinascimento, catalogo della mostra, 2019; 2020, Urbino ; Torino 2019, pag.133, n. 79). Essa inoltre conferma la particolare predilezione della nota famiglia fiorentina per la maiolica, che commissionò vasellami col suo stemma a Faenza, a Montelupo e soprattutto a Urbino.
Il servizio Salviati urbinate si connota per essere incentrato sul tema del paesaggio, i cosiddetti paesi che il cavaliere Cipriano Piccolpasso celebra in una delle tavole del suo manoscritto sull'arte del vasaio, annotando che ...Questi a Vinegia et a Genova e al presente a noi e pagonsi 6 lire al cento... (C. Piccolpasso, I tre libri dell'arte del vasaio nei quali si tratta non solo la pratica, ma brevemente tutti i secreti di essa cosa che persino al dì d'oggi è stata sempre tenuta ascosta, del Cipriano Piccolpasso Durantino. Ed.1. pesarese riveduta diligentemente sovra un nuovo ms. da G. Vanzolini coll'aggiunta di alcune notizie intorno al fabbricar majolica fina del canonico Gianandrea Lazzarini, Pesaro, 1879, tav. 31, fig. 99): modello didascalico che in controparte riprende molti aspetti compositivi all¿iconografia del piatto in esame. Esso è incluso tra i 178 pezzi elencati in un inventario risalente al 1583, relativo ai beni custoditi nel palazzo fiorentino di Jacopo di Alamanno Salviati (Wilson-Polinelli, op. cit., pag. 133), che nel 1559 aveva sposato sua cugina, Isabella Salviati, data che potrebbe corrispondere a quella dell'esecuzione del servizio, forse commissionato per quell'occasione. La bottega cui ascrivere il presente piatto, è quella di Guido Durantino (Fontana), che si distingue per svariate commissioni prestigiose, alla cui esecuzione attendeva, tra i tanti, anche un pittore che in quel periodo dipinge anche alcuni pezzi del servizio con storie di Annibale (T. Wilson, The Golden Age of Italian Maiolica-Painting, Torino 2018, pagg. 320 e seguenti, n.139).
LOTS
728
A PAIR OF LARGE MAIOLICA CHEVRETTE, MAYBE VENICE, 1687; WEAR, DEFECTS AND RESTORATIONS (2)
A PAIR OF LARGE MAIOLICA CHEVRETTE, MAYBE VENICE, 1687; WEAR, DEFECTS AND RESTORATIONS (2)
ESTIMATE € 800 - 1.200
701
A PAIR OF MAIOLICA ARMORIAL TILES, PROBABLY FORLI', 16TH CENTURY; WORN, LOSSES AS USUAL (2)
A PAIR OF MAIOLICA ARMORIAL TILES, PROBABLY FORLI', 16TH CENTURY; WORN, LOSSES AS USUAL (2)
ESTIMATE € 1.000 - 1.500
848
A PAIR OF LARGE ARMORIAL MAIOLICA ALBARELLOS, TRAPANI, 18TH CENTURY; WEAR, DEFECTS, RESTORATION (2)
A PAIR OF LARGE ARMORIAL MAIOLICA ALBARELLOS, TRAPANI, 18TH CENTURY; WEAR, DEFECTS, RESTORATION (2)
ESTIMATE € 5.000 - 7.000
711
A FAENZA ARMORIAL MAIOLICA CUP, FIRST HALF 17TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, DEFECTS
A FAENZA ARMORIAL MAIOLICA CUP, FIRST HALF 17TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, DEFECTS
ESTIMATE € 1.500 - 2.000