173
A GILT AND BRONZE FRAME, FIRST HALF 18TH CENTURY; WEAR AND SOME TRACES OF OXIDATION
impianto squadrato a bordo frastagliato con ricco ornato naturalistico, a volute e fregi architettonici contrapposti, all'interno placca in lapislazzulo e compianto di Cristo in bronzo dorato; usure e alcune tracce di ossidazione
Alt. cm 55, larg. cm 41
Alt. cm 55, larg. cm 41
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
Il modello che ispira questa raffinata cornice andrà presumibilmente ricercato in alcuni lavori di oreficeria, per lo più in argento, eseguiti tra Roma e Firenze, entro la fine del XVII e la terza decade del XVIII secolo, sulla scia tracciata da due grandi artefici del barocco europeo: Gian Lorenzo Bernini e Giovanni Battista Foggini.
L'elegante ornato del nostro riquadro presenta elementi che si ispirano alle loro opere: ma è alle invenzioni di due loro epigoni che con buona probabilità risulta più vicina nei modi.
Parliamo qui di alcune tavole incise nel 1698 dal romano Filippo Passarini e incluse in 'Diverse inventioni d'ornamenti?', e poi, ancora più prossime al nostro impianto, le invenzioni di Giovanni Giardini (1646 - 1721), eccellente argentiere, orafo e fonditore faentino, attivo a Roma dal 1665, con i suoi progetti raccolti in 'Disegni diversi inventati da.?', opera del 1714.
Del Giardini, andranno senz'altro ricordate un'acquasantiera in bronzo dorato, argento e lapislazzuli del 1702, (A. Gonzalez Palacios, 'Arredi e ornamenti alla corte di Roma', Milano 2004, pag.133) oggi al Metropolitan Museum of Art di New York e un reliquiario (op. citata, pag. 132) ancora in argento ma di qualche anno più tardo (1709), oggi conservato nella Residenz a Monaco. Ma si vedano anche alcuni lavori d'intaglio coevi alla nostra cornice e attribuiti ad artefici dell?Urbe: ci riferiamo in particolare ad una serie di tavoli parietali, resi noti agli studi e pubblicati tra gli altri da González-Palacios (op. citata, pag. 162 e segg.) e da Enrico Colle in, 'Lo stato della Chiesa' ('Il mobile barocco in Italia', Milano 2000, pag. 74 e segg.)
Molti di queste opere, vere e proprie macchine scultoree, presentano infatti dettagli comuni, come le volute a ricciolo entro i fregi a mensola architettonica, oltre al raffinato decoro con campanella e bacillo alla base di essa.
Ma non vanno dimenticati alcuni tavoli da muro fiorentini, con simili caratteristiche (Colle, 2000, pag. 192 e segg.), anche basati sui modelli barocchi del già citato Foggini e rielaborati dai disegni Diacinto Maria Marmi (1625 ca. - Firenze, 1702), famoso guardarobiere granducale.
Bibliografia di riferimento:
F. Sabatelli, 'La cornice italiana dal Rinascimento al Neoclassico', Milano 2009, ad vocem
AA.VV., 'Il bronzi decorativi in Italia', Milano 2001, ad vocem
AA.VV., 'Arredi principeschi del Seicento fiorentino. Disegni di Diacinto Maria Marmi', Torino 1990, ad vocem
L'elegante ornato del nostro riquadro presenta elementi che si ispirano alle loro opere: ma è alle invenzioni di due loro epigoni che con buona probabilità risulta più vicina nei modi.
Parliamo qui di alcune tavole incise nel 1698 dal romano Filippo Passarini e incluse in 'Diverse inventioni d'ornamenti?', e poi, ancora più prossime al nostro impianto, le invenzioni di Giovanni Giardini (1646 - 1721), eccellente argentiere, orafo e fonditore faentino, attivo a Roma dal 1665, con i suoi progetti raccolti in 'Disegni diversi inventati da.?', opera del 1714.
Del Giardini, andranno senz'altro ricordate un'acquasantiera in bronzo dorato, argento e lapislazzuli del 1702, (A. Gonzalez Palacios, 'Arredi e ornamenti alla corte di Roma', Milano 2004, pag.133) oggi al Metropolitan Museum of Art di New York e un reliquiario (op. citata, pag. 132) ancora in argento ma di qualche anno più tardo (1709), oggi conservato nella Residenz a Monaco. Ma si vedano anche alcuni lavori d'intaglio coevi alla nostra cornice e attribuiti ad artefici dell?Urbe: ci riferiamo in particolare ad una serie di tavoli parietali, resi noti agli studi e pubblicati tra gli altri da González-Palacios (op. citata, pag. 162 e segg.) e da Enrico Colle in, 'Lo stato della Chiesa' ('Il mobile barocco in Italia', Milano 2000, pag. 74 e segg.)
Molti di queste opere, vere e proprie macchine scultoree, presentano infatti dettagli comuni, come le volute a ricciolo entro i fregi a mensola architettonica, oltre al raffinato decoro con campanella e bacillo alla base di essa.
Ma non vanno dimenticati alcuni tavoli da muro fiorentini, con simili caratteristiche (Colle, 2000, pag. 192 e segg.), anche basati sui modelli barocchi del già citato Foggini e rielaborati dai disegni Diacinto Maria Marmi (1625 ca. - Firenze, 1702), famoso guardarobiere granducale.
Bibliografia di riferimento:
F. Sabatelli, 'La cornice italiana dal Rinascimento al Neoclassico', Milano 2009, ad vocem
AA.VV., 'Il bronzi decorativi in Italia', Milano 2001, ad vocem
AA.VV., 'Arredi principeschi del Seicento fiorentino. Disegni di Diacinto Maria Marmi', Torino 1990, ad vocem
LOTS
480
A PAIR OF GILT BRONZE AND PORFIDO VASES, 20TH CENTURY; WEAR, SCRATCHES, SOME FRIEZES TO BE FIXED (2)
A PAIR OF GILT BRONZE AND PORFIDO VASES, 20TH CENTURY; WEAR, SCRATCHES, SOME FRIEZES TO BE FIXED (2)
ESTIMATE € 2.000 - 2.400
173
A GILT AND BRONZE FRAME, FIRST HALF 18TH CENTURY; WEAR AND SOME TRACES OF OXIDATION
A GILT AND BRONZE FRAME, FIRST HALF 18TH CENTURY; WEAR AND SOME TRACES OF OXIDATION
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
112*
A TORTOISESHELL AND WOOD FRAME, 19TH CENTURY; WEAR, RESTORATIONS, DAMAGES AND LOSSES
A TORTOISESHELL AND WOOD FRAME, 19TH CENTURY; WEAR, RESTORATIONS, DAMAGES AND LOSSES
ESTIMATE € 300 - 500