761
ENEA SALMEGGIA detto IL TALPINO
(Salmezza, Nembro, 1570 circa - Bergamo, 1626)
Ritratto di giovane gentiluomo
Olio su tela, cm 186X107
Ritratto di giovane gentiluomo
Olio su tela, cm 186X107
ESTIMATE € 10.000 - 15.000
Bibliografia:
S. Facchinetti, 'Quaderni di Archivio Bergamasco', 10/11, 2016-1017, p. 150
S. Facchinetti, 'Inediti bergamaschi', Bergamo 2017, p. 12
Il dipinto è una aggiunta significativa al catalogo di Salmeggia, pittore particolarmente raro nel genere del ritratto. Il giovane gentiluomo posa in un interno, arricchito solo da un tavolo coperto da un tappeto di velluto rosso, bordato con frange dorate. L'elemento di arredo è funzionale solo a fornire un punto di appoggio al modello durante i lunghi tempi di posa. Si conosce un disegno di Salmeggia presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, preparatorio per un ritratto a figura intera (fig. 1), ugualmente ambientato in un interno, con un tavolo usato allo stesso scopo (Ruggeri 1966, p. 69, n. 62). Il pittore ha cercato di creare un effetto scenografico tramite le cortine di tende tirate, uno stratagemma che doveva sollecitare sorpresa nell'osservatore. Il giovane indossa un corsaletto, completo di bracciali. L'armatura leggera si completa con i guanti ferrati ed un elmo aperto (bergognotta) decorato con un cimiero di piume, appoggiati per terra. L'assenza della resta sul petto indica che l'armatura era impiegata nella barriera, un gioco in uso nei tornei del tempo che non aveva carattere cruento ma solo dimostrativo dell'abilità alle armi tra due contendenti.
I tratti fisionomici del giovane sono piegati a una forma di peculiare stilizzazione che trova dei paralleli nella produzione pittorica di Salmeggia che supera il 1600. Il suo ritratto più antico è 'Il Suonatore di spinetta' della collezione Koelliker del 1592, in cui il pittore si pone in una linea di continuità con quella di Sofonisba Anguissola (F. Frangi, 'Dipinti lombardi', sl 2004, pp. 10-12). In una fase sicuramente successiva, già oltre la soglia del secolo, si pone il 'Ritratto di gentiluomo con libro' dell'Accademia Carrara a Bergamo (Ruggeri 1978, p. 298, n. 18). Un'opera che è quasi contemporanea al firmato 'Ritratto di gentiluomo' (fig. 2), già in collezione Moroni a Bergamo (M. C. Rodeschini, in 'Il Seicento a Bergamo', sl 1987, p. 229, n. 60), probabilmente la testimonianza più notevole di Salmeggia nel genere. In quest'ultimo caso si tratta di un¿opera (databile intorno al 1610) in cui è più evidente il confronto con la prestigiosa tradizione moroniana, almeno nell'ambientazione all'antica (Frangi 2002, p. 41). Nel nostro ritratto si avverte una forte spinta all'idealizzazione del modello dai tratti ispirati da una idea di bellezza. Sono gli stessi principi che avevano impegnato Salmeggia nel versante teorico, convincendolo a un recupero sempre più esplicito della tradizione antica, da Raffaello a Leonardo a Bernardino Luini. Questo tipo di orientamento trovava una parallela alleanza nelle contemporanee scelte estetiche di Federico Borromeo. Proprio il sensibile allontanamento da una matrice naturalistica permette di confrontare il nostro ritratto anche con la coeva produzione pubblica. In particolare, si avvertono forti somiglianze con le opere del terzo decennio del Seicento, dal 'Martirio di Sant'Agata' in Sant'Agata nel Carmine a Bergamo (datata 1620), al 'Martirio di San Alessandro' in San Alessandro in Colonna sempre a Bergamo (datata 1623). Le fonti segnalano diversi ritratti di Enea Salmeggia finora non rintracciati. Due ritratti di gentiluomo erano presso i conti Lupi a Bergamo, un altro, il 'Ritratto di Francesco Rota (cavaliere di Malta)', era custodito presso la casa Rota a Bergamo (Ruggeri 1978, p. 334, nn. 346, 348). Tuttavia, le indicazioni sono troppo sommarie e generiche per permetterci di dare una identità storica al nostro ritratto di giovane gentiluomo.
Bibliografia citata:
U. Ruggeri, Enea Salmeggia detto Talpino. Rassegna e studio dell?opera pittorica e grafica, Bergamo 1966.
U. Ruggeri, Enea Salmeggia, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo, Il Cinquecento, IV, Bergamo 1978, pp. 247-385.
Il Seicento a Bergamo, catalogo della mostra, Bergamo 1987.
S. Facchinetti, 'Quaderni di Archivio Bergamasco', 10/11, 2016-1017, p. 150
S. Facchinetti, 'Inediti bergamaschi', Bergamo 2017, p. 12
Il dipinto è una aggiunta significativa al catalogo di Salmeggia, pittore particolarmente raro nel genere del ritratto. Il giovane gentiluomo posa in un interno, arricchito solo da un tavolo coperto da un tappeto di velluto rosso, bordato con frange dorate. L'elemento di arredo è funzionale solo a fornire un punto di appoggio al modello durante i lunghi tempi di posa. Si conosce un disegno di Salmeggia presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, preparatorio per un ritratto a figura intera (fig. 1), ugualmente ambientato in un interno, con un tavolo usato allo stesso scopo (Ruggeri 1966, p. 69, n. 62). Il pittore ha cercato di creare un effetto scenografico tramite le cortine di tende tirate, uno stratagemma che doveva sollecitare sorpresa nell'osservatore. Il giovane indossa un corsaletto, completo di bracciali. L'armatura leggera si completa con i guanti ferrati ed un elmo aperto (bergognotta) decorato con un cimiero di piume, appoggiati per terra. L'assenza della resta sul petto indica che l'armatura era impiegata nella barriera, un gioco in uso nei tornei del tempo che non aveva carattere cruento ma solo dimostrativo dell'abilità alle armi tra due contendenti.
I tratti fisionomici del giovane sono piegati a una forma di peculiare stilizzazione che trova dei paralleli nella produzione pittorica di Salmeggia che supera il 1600. Il suo ritratto più antico è 'Il Suonatore di spinetta' della collezione Koelliker del 1592, in cui il pittore si pone in una linea di continuità con quella di Sofonisba Anguissola (F. Frangi, 'Dipinti lombardi', sl 2004, pp. 10-12). In una fase sicuramente successiva, già oltre la soglia del secolo, si pone il 'Ritratto di gentiluomo con libro' dell'Accademia Carrara a Bergamo (Ruggeri 1978, p. 298, n. 18). Un'opera che è quasi contemporanea al firmato 'Ritratto di gentiluomo' (fig. 2), già in collezione Moroni a Bergamo (M. C. Rodeschini, in 'Il Seicento a Bergamo', sl 1987, p. 229, n. 60), probabilmente la testimonianza più notevole di Salmeggia nel genere. In quest'ultimo caso si tratta di un¿opera (databile intorno al 1610) in cui è più evidente il confronto con la prestigiosa tradizione moroniana, almeno nell'ambientazione all'antica (Frangi 2002, p. 41). Nel nostro ritratto si avverte una forte spinta all'idealizzazione del modello dai tratti ispirati da una idea di bellezza. Sono gli stessi principi che avevano impegnato Salmeggia nel versante teorico, convincendolo a un recupero sempre più esplicito della tradizione antica, da Raffaello a Leonardo a Bernardino Luini. Questo tipo di orientamento trovava una parallela alleanza nelle contemporanee scelte estetiche di Federico Borromeo. Proprio il sensibile allontanamento da una matrice naturalistica permette di confrontare il nostro ritratto anche con la coeva produzione pubblica. In particolare, si avvertono forti somiglianze con le opere del terzo decennio del Seicento, dal 'Martirio di Sant'Agata' in Sant'Agata nel Carmine a Bergamo (datata 1620), al 'Martirio di San Alessandro' in San Alessandro in Colonna sempre a Bergamo (datata 1623). Le fonti segnalano diversi ritratti di Enea Salmeggia finora non rintracciati. Due ritratti di gentiluomo erano presso i conti Lupi a Bergamo, un altro, il 'Ritratto di Francesco Rota (cavaliere di Malta)', era custodito presso la casa Rota a Bergamo (Ruggeri 1978, p. 334, nn. 346, 348). Tuttavia, le indicazioni sono troppo sommarie e generiche per permetterci di dare una identità storica al nostro ritratto di giovane gentiluomo.
Bibliografia citata:
U. Ruggeri, Enea Salmeggia detto Talpino. Rassegna e studio dell?opera pittorica e grafica, Bergamo 1966.
U. Ruggeri, Enea Salmeggia, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo, Il Cinquecento, IV, Bergamo 1978, pp. 247-385.
Il Seicento a Bergamo, catalogo della mostra, Bergamo 1987.
LOTS
1008
EPIFANIO POZZATO
EPIFANIO POZZATO
Biella, 1931 - 2007
Natura morta con fiore
Firmato 'E Pozzato' e datato '54 in alto a destra
Tempera su cartone, cm 26,5X20
Natura morta con fiore
Firmato 'E Pozzato' e datato '54 in alto a destra
Tempera su cartone, cm 26,5X20
ESTIMATE € 200 - 500
1020
ERNESTO BAZZARO
ERNESTO BAZZARO
Milano, 1859 - Miazzina, 1937
Il suonatore di piffero
Firmato 'Bazzaro' sulla base
Bronzo, Alt. cm 74
Il suonatore di piffero
Firmato 'Bazzaro' sulla base
Bronzo, Alt. cm 74
ESTIMATE € 900 - 1.100
674
EUGENE VERBOECKHOVER
EUGENE VERBOECKHOVER
(Warneton, 1798 - Schaerbeek, 1881)
Pecore
Matita e acquerello, cm 21X26
Pecore
Matita e acquerello, cm 21X26
NO RESERVE
1011
F. MATAWONSKA
F. MATAWONSKA
Attivo nel XIX-XX secolo
Nudo di donna
Firmato 'F Matawonska' Paris in alto a sinistra
Olio su cartoncino telato, cm 38X32
Nudo di donna
Firmato 'F Matawonska' Paris in alto a sinistra
Olio su cartoncino telato, cm 38X32
ESTIMATE € 400 - 600
922
FABIO FABBI
FABIO FABBI
Bologna, 1861 - Casalecchio di Reno, 1946
Paesaggio arabo con figura
Firmato 'Fabbi' in basso a sinistra
Olio su tavoletta, cm 15X8
Paesaggio arabo con figura
Firmato 'Fabbi' in basso a sinistra
Olio su tavoletta, cm 15X8
ESTIMATE € 400 - 600
724
FELICE BOSELLI
FELICE BOSELLI
(Piacenza, 1650 - Parma, 1732)
Natura morta di pesci
Olio su tela, cm 30X40
Natura morta di pesci
Olio su tela, cm 30X40
ESTIMATE € 3.000 - 5.000
544
FERDINAND VOET (attr. a)
FERDINAND VOET (attr. a)
(Anversa, 1639 - Parigi, 1689)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 68X51
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 68X51
ESTIMATE € 2.600 - 2.800
648
FILIPPO LAURI
FILIPPO LAURI
(Roma, 1623 - 1694)
Martirio di Santo Stefano
Olio su tela, cm 38X24
Martirio di Santo Stefano
Olio su tela, cm 38X24
ESTIMATE € 3.500 - 4.500
1081
FILIPPO PALIZZI
FILIPPO PALIZZI
Vasto, 1818 - Napoli, 1899
Bambino con asinello
Firmato 'Filippo Palizzi' in basso a destra
Olio su tela, cm 26X33
Bambino con asinello
Firmato 'Filippo Palizzi' in basso a destra
Olio su tela, cm 26X33
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
870
FILIPPO VACCHETTI
FILIPPO VACCHETTI
(Carrù, 1873 - Torino, 1945)
Natura morta con mele
Firmato 'F Vacchetti' in basso a destra
Olio su cartone, cm 35X50
Natura morta con mele
Firmato 'F Vacchetti' in basso a destra
Olio su cartone, cm 35X50
ESTIMATE € 200 - 500
523
FRANCESCO ALBANI (da)
FRANCESCO ALBANI (da)
(Bologna, 1578 - 1660)
Apollo e Dafne
Tempera su pergamena, cm 16X34
Apollo e Dafne
Tempera su pergamena, cm 16X34
ESTIMATE € 800 - 1.200