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A CARVED, SCULPTED AND GILTWOOD CONSOLE TABLE, GENOA, LATE 18TH CENTURY; WEAR, SOME LOSSES AND DAMAGES, MARBLE TOP WITH MINOR CHIPS
piano in marmi diversi ornato da riserve geometriche, quella centrale in portoro con bordi perimetrali in broccatello di Spagna e marmo bianco, fascia percorsa da nastro classico intrecciato sotto piano, due sostegni centrali a balaustro squadrato cimati da mensole architettoniche terminanti a voluta con ricciolo, quest'ultime ornate e legate da ricchi fregi floreali intagliati a tutto tondo, piede a plinto modanato parzialmente marmorizzato; usure, alcune rotture e mancanze nei fregi, cadute e ritocchi nella doratura e nella lacca, poche sbeccature nel marmo
Alt. cm 92, larg. cm 128, prof. cm 61
Alt. cm 92, larg. cm 128, prof. cm 61
ESTIMATE € 10.000 - 12.000
L'impianto compositivo di questo arredo ci consente di metterlo in relazione con alcuni lavori storicamente attribuiti ad artigiani operanti a Genova intorno all'ultimo ventennio del XVIII secolo. Non è raro infatti che il piano (spesso in marmo), sia sorretto da due balaustri squadrati con piede a plinto marmorizzato, motivo che ritroviamo in alcuni tavoli d'applique, pubblicati da Enrico Colle in 'Il mobile neoclassico in Italia' (Milano 2005)- si vedano tra gli altri, quello completo di grande specchio e un altro simile (op. cit., pagg. 393-394, coll. privata), che, al pari di molte consoles coeve, sono rifiniti nella parte superiore dei montanti con mensole a voluta e dalle quali a volte, come nel nostro, pendono ricchi festoni floreali.
Tale schema architettonico, come suggerisce Colle, dipende con buona probabilità dai modelli elaborati da alcuni ornatisti genovesi, attivi in quel periodo nell'adeguamento al gusto neoclassico dei più illustri palazzi cittadini e a loro volta ispirati dai disegni francesi di Jean-Charles Delafosse (1734-1789). Tra questi i fratelli Cantoni e quell'Andrea Tagliafichi, già allievo e collaboratore del famoso architetto parigino Charles De Wailly, che dal 1770 fu pagato dal Marchese Spinola per i lavori di restauro del suo palazzo in Strada Nuova (A. González-Palacios, 'Il mobile in Liguria', Genova 1996, pag. 295 e segg.).
Tale schema architettonico, come suggerisce Colle, dipende con buona probabilità dai modelli elaborati da alcuni ornatisti genovesi, attivi in quel periodo nell'adeguamento al gusto neoclassico dei più illustri palazzi cittadini e a loro volta ispirati dai disegni francesi di Jean-Charles Delafosse (1734-1789). Tra questi i fratelli Cantoni e quell'Andrea Tagliafichi, già allievo e collaboratore del famoso architetto parigino Charles De Wailly, che dal 1770 fu pagato dal Marchese Spinola per i lavori di restauro del suo palazzo in Strada Nuova (A. González-Palacios, 'Il mobile in Liguria', Genova 1996, pag. 295 e segg.).
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